martedì 2 ottobre 2012

Medieval Festival


Ieri, domenica 30 settembre, siamo andati al Fort Tryan Park in Washington Heights dove si teneva come ogni anno la Festa Medioevale ai piedi del museo medioevale dei Cloisters, parte del Metropolitan Museum.  Il parco si trova sulla piu' alta collina di Manhattan in cima alla quale si vede  una parte della citta' e anche l'Hudson River e sull'alta sponda le Palisades, il verde lungofiume del New Jersey.
Abbiamo camminato tutt'intorno al parco incontrando sui sentieri molta gente in costumi del medioevo che sfoggia in questo giorno aspettando tutto l'anno e volentieri si mette in posa per essere fotografata. In uno stand erano sedute tre signore in costume che cantavano canzoni irlandesi e incorraggiate dal fatto che Jan ed io ascoltavamo attentamente si sono messe in piedi per far sentire meglio le loro belle canzoni.
Uomini e donne si esibivano in mestieri oggi scomparsi come il fabbro e la filatrice. Su di un palco 5 ragazze eseguivano danze celtiche. Tre frati intonavano canti gregoriani. Tra un pezzo ed un altro  uno di loro si e; rivolto al pubblico con una frase in latino per poi chiedere: "Avete capito quello che ho detto? No? Vi ho appena dato il numero di telefono del papa."
Una signora raccontava una fiaba ai bambini seduti su balle di fieno. Suo marito l'assisteva. I bambini ascoltavano rapiti. Prima di cominciare un nuovo racconto ha loro chiesto se volessero aiutarla ad interpretare un personaggio. Con ogni personaggio che lei nominava un bambino o una bambina si faceva avanti senza esitazione o timidezzza. Quando le serviva anche una nonna un maschietto si e' alzato. La signora: "Sei sicuro che vuoi fare la nonna?" Si', ne era sicurissimo e si faceva mettere un fazzoletto in testa ed un grembiule. Bambini ed adulti si sono divertiti tantissimo con la recita improvvisata dai bambini e diretta dalla signora. La nonna di forse sei anni era molto spiritosa.


C'era il sole ma ad intervalli una nuvola scaricava il suo contenuto. In un momento cosi' ho sentito una signora che camminava davanti a noi cantare ai suoi bambini: "Rain rain go away, rain rain go away, come back another day."



Lanterne a Morningside

Dopo essere stati ieri, 29 settembre, al DUMBO Arts Festival siamo tornati a casa a prendere lo scooter per poi vedere nel Morningside Park la sfilata delle lanterne di cartapesta, fatte a mano dagli abitanti di questo quartiere assieme agli studenti della Columbia University. Era un'iniziativa degli studenti per avvicinare la comunita' di Harlem all'universita', invitando chiunque a costruire queste lanterne in una sala del college per poi portarli ieri sera in fiaccolata dai piedi del parco fino alla Columbus che e' situata in cima.  Grandi e piccoli hanno partecipato. Era molto bello veder muoversi nel buio tante lanterne fantasiose e sentire l'entusiasmo dei partecipanti, i loro famigliari, amici e tanta gente come noi, curiosi ed ammirati. Un'iniziativa spontanea senza significati profondi ma proprioo percio'  di una gioiosita' semplice.





Abbiamo proseguito la nostra strada per andare a cena da Viviana, una compagna di studi di Jan che abita nella Upper West Side. Sono venuti anche Maria Antonietta e Leo che conosco gia' dagli anni scorsi. Viviana ha preparato un sugo con cavolfiore, uva passa e olive verdi da una ricetta siciliana appena avuta dalla mamma: buonissima. Poi c'erano insalata, formaggi e gelato accompagnato da una crema di cioccolato. Jan come al solito ha lavato gran parte dei piatti. Abbiamo chiaccheriato fino a tardi, toccando vari argumenti e il tempo e' volato, in no time era mezzanotte e siamo saltati in groppa allo scooter lasciando un'altra bella serata (e giornata) alle spalle.

domenica 30 settembre 2012

DUMBO


Washington Street
Abbiamo preso il treno ieri pomeriggio (la metro e' qui un vero treno) e, cambiando una volta e passando sotto l' East River siamo arrivati a Brooklyn per dare un'occhiata all'annuale Arts Festival del rione DUMBO. DUMBO sta per Down Under the Manhattan Bridge Overpass. Per l'evento ci sono spettacoli nelle strade ed arte esposta all'aperto e all'interno. Siamo entrati in qualche galleria ma non ci siamo entusiasmati di nessun lavoro artistico. Quello che e' vera arte e' la vista stupenda sul panorama: i magnifici ponti, i grattacieli di Manhattan in lontananza, la vista sul fiume East River che porta al mare aperto passando per Ellis Island con la statua della Liberta'. Il tutto coperto da un cielo con grandi nuvole suggestive. E su un prato tre tronchi bianchi sui quali tre ballerine con leggeri vestiti bianchi eseguivano movimenti acrobatici lenti ed eleganti.
Siamo passati per il grande Carousel, una giostra enorme coperta di plexiglass ed entrati in un cortile dove bambini a tanti tavolini facevano lavori manuali di vari generi, giocavano su lunghe strisce di stoffacolorate, dipingevano dei murales.
Siamo entrati un attimo nell'ufficio che Jan ha proprio la' in Washington Street, la strada forse piu' fotografata di Brooklyn perche' alla fine c'e' il ponte di Manhattan e tra i suoi archi si intravede l'Empire State building. Anche in quel palazzo c'erano artisti che esponevano e c'erano dappertutto tavoli per i bambini con materiale per disegnare e dipingere.
Abbiamo incontrato una cara amica che non avevo visto da tanto tempo ed insieme a lei abbiamo preso il treno di ritorno.

Ho diverse foto da aggiungere a questo spot percio' continuo a descrivere il resto della giornata piu' tardi.

sabato 29 settembre 2012

Notizie dall'estero


E' arrivata una mail da David che dice:
" Qui e' tornata l'estate e sto con i calzoni corti. Domani dopo scuola e lavoro corriamo a Barbarano in treno. Purtroppo il treno fino a li' non ci arriva e quindi abbiamo la macchina parcheggiata che ci aspetta alla stazione di Oriolo, il paese piu' vicino (10 km circa). L'ultima volta abbiamo scarpinato parecchio per le belle campagne da Barbarano fino a Civitella Cesi, che Sigrid conosce bene. Un paio d'ore in mezzo alla natura. Vi mando una foto di un branco di cavalli che esce da una grotta per scrutarci con curiosita' e una dei dintorni di casa nostra. Domani, come da accordo preso in precedenza, donero' due libri di papa' alla biblioteca di Barbarano. E' minuscola ed in gran parte gestita da privati volontari che lo fanno con grande entusiasmo. Poi vi racconto."



Stamattina Jennifer su SKYPE ci ha fatto sapere che ha fatto certe sudate per finire il giardino, ma che con l'impianto elettrico non ha ancora finito e percio' deve prolungare la sua permanenza a Giamaica. Vuol dire che questa volta non ci vedremo. Mi dispiace molto.




Politici a New York

Questa settimana i candidati alla presidenza USA hanno organizzato pranzi e incontri per fundraising, cioe' raccolta di fondi per sostenere le spese necessarie alle costosissime campagne presidenziali. Tante strade sono state chiuse al traffico provocando ingorghi e grande scomodita' a molti automobilisti e scooteristi che hanno dovuto fare giri a non finire per arrivare al punto di destinazione. Ho sentito gente indignata sia per i fastidi arrecati alla citta', sia per le enormi somme di denaro "buttate al vento": milioni di dollari per i servizi di sicurezza,  lussuosi alberghi, ristoranti e locali presi in affitto. Per non parlare degli spots televisivi ognuno dei quali costa cifre da capogiro che ci si augurerebbe venissero spese per cause ben piu' necessarie. Per partecipare ad uno di questi eventi i "benefattori" donano fino ad un milione di dollari. Alla fine del pranzo o incontro, chi vuole puo' farsi fotografare accanto al candidato, l'unica occasione di vero contatto nel corso dell'evento.
Nel festival di strada Y92 ho visto un giovane travestito come un personaggio di Sesame Street che aveva accanto a se' un cartello con le parole "Photo 2 dollars". Intorno al Colosseo giovani vestiti da gladiatori si fanno fotografare a pagamento insieme ai turisti. Questi giovani spesso non hanno lavoro ed e' per loro una maniera per sbarcare il lunario ma che a mio avviso assomiglia molto a mendicare. Si tratta di mendicare sia quando si chiede 1 euro, 2 dollari od un milione di dollari.


venerdì 28 settembre 2012

Hugo Newman College Preparatory School

Quando andiamo al supermercato Best Yet Jan ed io passiamo davanti al grandissimo cortile di ricreazione della scuola elementare statale Hugo Newman che dista solo un block dalla nostra strada.. Cosi' anche ieri mattina verso le 11 ed era l'ora di ricreazione. C'erano tanti bambini che giocavano. Un gruppetto aveva una palla che e' andata a finire in strada, oltre  l'alto recinto. Una ragazzina ha chiesto a Jan se poteva ridargliela. Jan l'ha tirata indietro e i ragazzini: "Thank you, thank you." Sono cosi' belli i bambini delle elementari con le loro uniformi semplici ed eleganti. Nelle vicinanze della nostra casa ci sono tante scuole e ognuna si distingue per i colori dell'uniforme. In questa scuola i colori sono bianco e blu.
Quando vado al Parco Morningside vedo la scuola dall'altra parte. Sul grande muro c'e' un murale che rappresenta la diversita' di Harlem. Ci sono bambini che tenendosi per mano indossano vestiti di culture ed etnie differenti. Ci sono dipinti anche famosi monumenti: Machupicchu, Colosseo, Golden Bridge e Taj Mahal. Il murale vuole dimostrare che oltre ad educare i suoi alunni, la scuola si impegna a fargli apprezzare e rispettare religioni e culture diverse.
Con l'aiuto sia degli insegnanti che dei genitori la scuola sta diventando una delle migliori della citta'.
L'edificio e' spazioso e lucente. Contiene un auditorio per spettacoli ultimo grido, una cafeteria invitante, un'enorme palestra moderna e due campi da gioco. Ogni classe ospita circa 20 bambini. Il preside, che conosce ogni bambino per nome, afferma che avere pochi bambini in ogni classe permette di offrire loro piu' attenzioni, e facilita anche il lavoro agli insegnanti.
La scuola consiste di un asilo e sei classi di scuola elementare. Viene frequentata da 629 bambini dei quali il 7% e' bianco, il 62% nero, il 26% ispanico e il 2% asiatico.
Gia' nell'asilo si insegna a riconoscere le note musicali e suonarle su un banjo. Tutti gli studenti imparano a leggere la musica, suonare uno strumento e/o cantare nel coro. C'e' anche un programma di arte e di danza. Il doposcuola e' aperto a tutti e fra le molte attivita' offerte c'e' anche il gioco a scacchi. Del pranzo gratis approfittano il 72% dei bambini. C'e' frutta fresca tutti i giorni.


Again Dr. Ken

Come l'anno scorso, l'altro ieri, 24 settembre, Jan mi ha portato dal medico naturista giapponese Dr. Ken per un controllo. Mi ha auscultato i polsi perchè tale è il suo metodo di lavoro. Non ha bisogno di analisi o ecografie: con le sue dita sente quali mali sono presenti nel corpo del suo paziente-cliente. Ha sentito che il mio cuore è sano, così anche i polmoni e praticamente quasi tutto il resto. Il fegato l'ha trovato molto migliorato rispetto all'anno scorso. I miei fastidi trovano origine nei reni che essendo parzialmente otturati lavorano con troppo lentezza provocando una non buona circolazione del sangue e quindi noia alle ginocchia e al fegato (l'anno scorso la sua diagnosi era uguale).  Perciò i reni hanno bisogno di una spintina tramite erbe medicinali. Appoggiando le sue dita su certe parti dei polsi ha avuto gli stessi commenti dell'anno scorso: che sono appassionata e che ho una beautiful mind. E anche questa volta mi chiedo se parole simili le usa anche con altri clienti perchè è ovvio che fa piacere sentirsele dire. Chissà se Jennifer ne sa qualcosa; lei i suoi piccoli mali li fa curare dal Dr.Ken ed è convinta della sua bravura. E' attraverso lei che sono arrivata al Dr.Ken.  Quando la casa di Jennifer in Giamaica sarà pronta il dottore e sua moglie saranno suoi ospiti. Già adesso Dr.Ken si serve di erbe provenienti da quell'isola ancora incontaminata, ma vuole aiutare la popolazione ad organizzarsi meglio nelle coltivazioni e così contribuire a diminuire la povertà che ci regna sovrana.
Terminata la sua diagnosi ha suggerito una seduta di agopuntura, ma dopo l'esperienza dello scorso anno non ne ho voluto sapere. Quella volta ho avuto per settimane dei dolori fortissimi che non avevo mai provato prima. Ha detto che sono particolarmente sensibile perchè casi simili si verificano una volta su un milione. Mi ha raccontato che una sua paziente robusta e forte durante l'agopuntura ha sentito un tale dolore che ha costretto Dr.Ken a spalmarle un unguento antidolorifico, ma il mio dolore non era a livello epidermico dato che si è sviluppato internamente nei giorni a seguire. Abbiamo quindi optato per una seduta di shatsu di quasi un'ora. Con le sue mani forti mi ha massaggiato dalla testa fin sotto i piedi, non tralasciando quasi nessuna parte del corpo. Qualche volta era gradevole ma spesso doloroso.
Quando ha terminato ha detto: "You still have a young body, better than me. I am 72." Ed io: "I am older than you." "Yes, but you better." Qualche volta mi devo sforzare a capire la sua parlata con forte accento, ma queste parole erano chiare.
Di rughe ne ho in abbondanza e con la mia natura altruista sarei ben disposta a regalarne un bel pò a chi le desidera.