mercoledì 28 agosto 2013

Dopo la Toscana

Ho già scritto che il 7 luglio Sigrid, Kevin, Livia e Flaminia sono venuti qui dall'Olanda e che dopo una settimana a Roma sono andati a trascorrere tre settimane in Toscana in un agriturismo. Anche quest'anno ci si sono trovati benissimo. Flaminia era felicissima di riabbracciare il cane Maia. Le mattine trascorrevano fuori e dentro la piscina, nel pomeriggio gite al mare e nei paesi limitrofi.
Sulla via del ritorno per Roma si sono fermati a Barbarano Romano, ospiti di David e Laura nel loro appartamento in affitto nel centro del paese. Barbarano, situato su una roccia è piccolissimo, per visitarlo ci vogliono 20 minuti. La natura che l'abbraccia è grandiosa. Hanno fatto lunghe camminate e tutti insieme si sono immersi in una torrente di acqua gelida. David e Laura che ormai conoscono bene anche i posti più occulti hanno mostrato loro delle tombe etrusche poco o per niente conosciute. David ha scattato tante foto che illustrano meglio delle mie parole la bellezza di questi posti meravigliosi.
Sono rimasti a dormire una notte e nel tardo pomeriggio sono arrivati a Roma. Kevin doveva riconsegnare la macchina presa a noleggio. Era un bel rivedersi e avevano tanto da raccontare. Dopo cena sono andati presto a letto, erano stanchi.
La sera del giorno dopo volevano andare a mangiare una pizza insieme alle bambine ma Flaminia ha preferito rimanere a casa e mangiare le polpettine vegetali e pane al forno a mò di pizza. Si è seduta sulle mie ginocchia e le ho letto un libro. Quando era pronta per andare a letto ha voluto coricarsi con il suo mantello da bagno di spugna con in testa il cappuccio che raffigura un ranocchio. E con Busha. Ho canticchiato poco e già dormiva. Ma quella notte ogni tanto aveva dolore a un dente e piangeva e nessuno ha dormito molto. Il giorno dopo avevo un appuntamento con il mio dentista. Ha guardato anche nella boccuccia di Flaminia ma non c'era niente a occhio nudo. Dato che avevano già un appuntamento con un dentista per bambini a Haarlem ha consigliato aspirine pediatriche e così Flaminiua non ha avuto più fastidi.
Il 3 agosto Kevin è tornato in Olanda., aveva appuntamenti di lavoro. ll 10 agosto sono partite Sigrid, Livia e Flaminia. Abbiamo passato bellissimi giorni insieme. Sigrid e le bambine sono andate qualche volta alla piscina del Circolo del Tennis Flaminio prendendo la metro. Faceva molto caldo, sui 39° e una volta camminando per strada verso la metro Flaminia ha detto: "Ma fa sempre tanto caldo? Non ce la faccio più." Le bambine hanno giocato nel Parco di Colle Oppio e sul terrazzo condominiale con la pompa dell'acqua. David ha scattato bellissime foto, delle bambine, anche con i genitori.

P.S.  Il dentista ad Haarlem ha trovato un'infezione sotto il dentino e ha dovuto estrarlo. Flaminia non aveva paura e ha lasciato fare con grande disinvoltura, dopodichè il dentista ha commentato: "Che bambina coraggiosa!"


Necropoli di San Giuliano



Nel bosco




In terrazza a Roma

Haarlem 2013, maggio, poi giugno

Quando Kevin deve andare via per lavoro molto presto, tocca a Sigrid portare le bambine a scuola e allora Flaminia si siede nella bakfiets e Livia pedala a fianco sulla sua bicicletta. Ci sono dei giorni in cui le bambine escono a ore diverse e per non fare il viaggio due volte le mamme si aiutano a vicenda e perciò Sigrid porta   a casa  Flaminia e un compagnetto della sua classe o una compagnetta. Un paio di ore dopo le mamme di questi bambini  prelevano da scuola i loro figli più grandi che stanno nella classe di Livia, accompagnano Livia a casa e prelevano i propri pargoletti. Si sta pensando a risolvere questo problema istituendo un doposcuola per questi bambini. Livia e Flaminia nuotano una volta alla settimana in giorni diversi. Una volta alla settimana viene Riochar per tutto il pomeriggio.
Sigrid segue un corso yoga Kundalini mentre Kevin ogni lunedì sera fa Power yoga e spesso gioca a tennis. Quando può Sigrid si fa una nuotata in una piscina piuttosto lontana. Segue con piacere un corso di cucito e ha realizzato dei bei vestiti originali per le sue figlie. Aveva una lezione da recuperare e una sera è andata in bicicletta a Haarlem Noord. Io stavo un pò con le bimbe che erano già coricate. Raccontavo e canticchiavo. Flaminia si alzava ogni tanto per darmi un bacetto ma in breve tempo dormiva. Con Livia ho chiaccherato ancora. Ama chiacchierare. Ed io amo tanto questi momenti sereni in loro compagnia. Il mio cuore si rallegra.
Quel pomeriggio eravamo andate a fare visita ad un'amica italiana, Silvia, ed ai suoi bambini, David e Dara che frequentano anche loro la scuola steineriana. Dara e Flaminia hanno la stessa età e giocano spesso insieme e insieme seguono un corso di ginnastica artistica. Abbiamo bevuto un tè e Silvia ha fatto un buonissimo dolce di farina saracena. Silvia e Pieter abitano dall'altra parte dal fiume Spaarne in un tipo di comunità. Dividono con altre famiglie il grande giardino interno, il lavatoio con sette lavatrici, e due bellissime grandi sale dove tutti possono organizzare feste, c'è tutto il necessario, anche un angolo cucina. A volte tutti gli abitanti cenano insieme.
Dopo qualche giorno mentre Pieter e suo figlio David erano occupati con lo sport sono venute Silvia e Dara a cena da noi. Anche Riochar era presente. Sigrid ed io avevamo cucinato insieme: riso al forno con sugo e formaggio, un'omelet, insalata mista e verdure lesse. Per dessert avevo preparato un budino al cioccolato versato sopra uno strato di savoiardi. Livia, Flaminia e Riochar vanno matte per questo budino, che preparo con latte, cacao, zucchero di canna e farina, che ogni volta puliscono insieme la pentola (questa ricetta era di mia madre). Flaminia leggeva ad alta voce dal libro fatto da lei con i suoi disegni uniti con grappette, ci deliziava con i suoi racconti fantasiosi, inventati al momento. Eravamo in bella compagnia.
Un piatto di contorno che ogni tanto ho preparato e che piace tantissimo a Kevin è "carote alla scapece" come lo ho imparato da mia suocera. Ne preparo una grande quantità e la finisce tutta.
Il primo giugno Livia ha nuotato per il suo brevetto B. Era un sabato mattina e siamo andati tutti ad assistere a questo evento importante. Meno Flaminia che aveva ginnastica artistica. L'abbiamo lasciata da Dara affinchè Silvia portasse le due bambine a lezione. Flaminia è rimasta anche a pranzo dalla sua amichetta e ne era contentissima.
La piscina che si trova a Zandvoort era gremita di genitori, nonni, sorelline e fratellini degli esaminandi. Fuori faceva freddo ma l'interno era surriscaldato. Alle nove aveva inizio l'esame. Per questo brevetto i bambini dovevano nuotare con vestiti e scarpe addosso. Si buttavano in acqua in modo da non andare sotto con la testa, poi si cominciava con un paio di vasche stile rana, dopo, stile libero e poi dorso e ancora un bel tratto di nuoto sott'acqua. Si finiva con un minuto di watertrappen. Dopo ogni prova il pubblico applaudiva con calore. Il tutto è durato un'ora abbondante. Livia se l'è cavata benissimo. Uscendo dall'acqua  i bambini hanno preso in consegna il loro diploma B. Eravamo molto orgogliosi ed emozionati. Sigrid aveva gli occhi rossi. Questi  brevetti servono affinchè i bambini se la cavino in un momento di difficoltà. E quando trascorrono le vacanze in un posto di mare e/o piscina si divertono di più e i genitori sono più tranquilli.
Il 7 giugno sono tornata a Roma. Le bambine le avevo salutate prima che andassero a scuola. Sigid doveva poi andare a prenderle e perciò solo Kevin mi ha accompagnato all'aeroporto di Schiphol. Nelle mie orecchie ho sentito a lungo la vocetta di Flaminia che mentre mi dava un bacio diceva " nonna mi mancherai" e Livia, abbracciandomi forte, ripeteva come un mantra "nonnina, nonnina."
Kevin è un vero tesoro, fino all'ultimo è rimasto con me. Poi con la mia mano gli ho mandato da lontano un ultimo bacio.


Riochar, Livia e Flaminia
















giovedì 22 agosto 2013

Ancora ad Haarlem, maggio 2013

Ho raccommandato a Sigrid  Kevin di approfittare della mia presenza e di uscire ogni tanto la sera soli soletti. E, meno male, lo hanno fatto qualche volta. Spesso io cucinavo e una di quelle sere che Sigrid e Kevin andavano a mangiare fuori  ho preparato per le bambine e per me una zuppa di verdure con lenticchie, accompagnata da frittelline di farina di mais che Livia ha divorato. Mentre io lavavo i piatti, un compito che ho voluto assumermi per tutto il tempo che mi trovavo lì, Kevin e Sigrid facevano in modo che le bimbe si lavassero i denti e si mettessero il pigiama. Dopodichè sono salita io per stare con loro. Avevano costruito un'enorme capanna che comprendeva i due letti, i piumini, le sedie e tante piccole coperte. Ne erano orgogliose ed erano sù di giri. Ho espresso la mia ammirazione per il loro grandioso lavoro alchè mi hanno riempito di baci ed abbracci che io ho ricambiato, tenendo stretti quei corpicini amati. Dato che era venerdì e il giorno dopo non c'era scuola potevano giocare più a lungo.
Poi abbiamo rifatto i letti e su loro richiesta ho raccontato di Sigrid, la loro mamma, quando era piccola. Erano le nove quando Flaminia dormiva e Livia è venuta giù con me a vedere un pò di X Factor: si sente grande con i suoi 8 anni.
Una sera che Sigrid e Kevin sono andati a fare una camminata, il vento li trapassava e tornando a casa Sigrid aveva le mani gelate; di  notte faceva fra i 2 e i 4 gradi. Io portavo sempre una borsa di acqua calda a letto. Sigrid e Kevin un'altra sera sono andati a teatro godendosi le loro ore  libere dai pensieri.
Alla festa di primavera alla scuola steineriana anche Sigrid e Kevin, come tanti altri genitori si sono assunti il compito di fare lavori manuali. In ogni classe i bambini potevano fare qualcosa di diverso: dipingere, fare collages con pezzetti di stoffa oppure gioielli, recitare sul palcoscenico, truccarsi, fare le trecce nei capelli,  etc. etc.  Nella caffetteria della scuola c'era una ricca offerta di dolci fatti in casa.  Sigrid ed un'altra mamma insegnavano a creare dei fiori di carta, Kevin trasformava carta colorata, piegandola, in navi ed aerei. Sulla piazza della scuola c'era un mercatino con libri e vestiti usati e un mucchio di oggetti vari. I mercatini mi piacciono sempre ma faceva così freddo che mi costava molto uscire all'aperto. Meno male che si sono presentati un paio di giorni di bel tempo e ho potuto mettermi finalmente i sandali: 18 e 20°. Di notte però la temperatura si abbassava fino a 3°.
Ogni maggio viene organizzata la Vijfhoekkunstroute, un percorso d'arte nel quartiere Vijfhoek (Pentagono). Sigrid ed io siamo andate a vedere quadri e sculture esposti nella Nieuwe Kerk (Chiesa Nuova), in
case private e in negozi ed uffici che avevano offerto ospitalità agli artisti. I collages di una signora argentina che da dodici anni abita vicino ad Haarlem mi sono piaciuti più di tutto, tanto che sono andata a vederli un'altra volta da sola. Abbiamo parlato di Buenos Aires dove, negli anni '50, ho lavorato nella Banca Holandès Unido.
La signora si chiama Miriam Farré e ha studiato arte a Buenos Aires. I collages che faccio io sono molto diversi dai suoi e mi sarebbe piaciuto andare a lezione da lei per imparare cose nuove.

Miriam Farré - Tecnica mista

Voglio vedere se su Internet trovo i suoi lavori.
Per strada, davanti alle case oppure in mezzo alla strada, intorno a un albero, gli abitanti dello Vijfhoek hanno raggruppato piante e statuine in modo da formare una lavoro d'arte originale e permanente.



martedì 20 agosto 2013

22 Maggio 2013

Il 17 maggio era il mio compleanno ma quel giorno c'era la festa dell'albero di maggio nella scuola di Livia e Flaminia, poi siamo partiti per la Germania e così  il 22 ho invitato tutti a cenare fuori. Dopo una giornata di scuola, lavoro e un doposcuola con amichette, che sono venute a giocare, ci siamo avviati alle 6 verso un locale nelle vicinanze che si chiama "In 't Goede Uur" ("Alla Buon'Ora", un posto molto carino situato in una casa vecchia di almeno 4 secoli. E' uno dei più antichi ristoranti di Haarlem in una strada pittoresca nel quartiere Vijfhoek (Cinque angoli) con alberi e piante bellissimi tanto che ci sono sempre turisti che scattano foto. Le stanze sono piccole, con luce soffusa, un'atmosfera particolare di altri tempi. Ci sono solo 13 tavoli e perciò abbiamo dovuto prenotare in anticipo. Le specialità sono il formaggio e il vino. Ognuno di noi ha preso una fondue di un formaggio diverso. Ci si inzuppava dentro pezzetti di pane. Ognuno ha assaggiato qualcosa dalla scodella dell'altro. Tutto era squisito, anche l'insalata e il dessert, e ci siamo leccati i baffi.  Il ristorantino era così vicino che le bambine sono andate a letto di "Buon'Ora", mentre Kevin ha lavorato al computer, come fa spessissimo, fino a mezzanotte.


giovedì 15 agosto 2013

Fine settimana in Germania

Il 19 maggio la mamma di Kevin ha compiuto gli anni. Ha voluto che quel giorno stessimo tutti insieme, perciò il 18 ci siamo avviati in macchina per la Germania. Dopo circa tre ore siamo arrivati alla casa dei miei consuoceri nella cittadina di Heinsberg non lontano dal confine olandese. Era un anno che non mi vedevo con Henk e Irma. Ho portato per Irma un grosso bouquet di tulipani: Haarlem è la città dei fiori. Dopo i saluti ci hanno fatto vedere la casa. Era un giorno grigio e freddo (11°) ed io che sono freddolosa, anche in casa tremavo. Irma non soffre il freddo e perciò non aveva acceso il riscaldamento ma poi lo ha avviato per noi e il soggiorno, con le sue grandi finestre che si affacciano sul giardino, è diventato gradevole. Davanti casa c'è un piccolo giardino molto curato e l'ampio giardino sul retro lo è altrettanto. Per Livia e Flaminia era pronta una piccola stanza da letto ed anche per me c'era una cameretta. Per Sigrid e Kevin era stata prenotata una stanza in un piccolo albergo nel centro della città. Le bambine hanno trovato pronti i loro giocattoli ai quali si sono dedicate con impeto e così Sigrid, Kevin ed io siamo andati a vedere dove si trovava l'albergo. I giardini della strada che portava al centro erano belli e rigogliosi ma, anche se era un sabato pomeriggio, non c'era anima viva per le vie. Ci siamo meravigliati perchè in Olanda di sabato la gente va a fare shopping e c'è un enorme movimento di intere famiglie. Abbiamo guardato da fuori l'alberghetto e tornando a casa abbiamo  incontrato il fratello di Kevin, Patrick, e la sua compagna Loes (Louise). Anche loro erano in cerca dello stesso albergo ed erano sorpresi come noi di questa piccola, linda città che sembrava non avesse anima. Circa 5 anni fa  Henk e Irma abitavano in Olanda, a Roermond, e in quei tempi sono andata con Sigrid e Kevin a trovarli. La loro casa era molto carina, circondata da un giardino. Mi ha colpito quella bella città cosmopolita con il suo grande patrimonio culturale. Si trova a 15 km dalla Germania e dal Belgio ed è anche un'ottima meta per lo shopping. Il centro città è stato nominato Patrimonio protetto. Al tempo lo sport preferito di Henk era il canottaggio: nell'area c'è un grande lago e tre grandi fiumi. Quando Irma è stata operata ad un ginocchio e anche Henk aveva problemi di salute hanno deciso di cercare una casa ad un piano e l'hanno trovata un pò oltre la frontiera, in Germania. A Henk e Irma piace la tranquillità, si dedicano molto al giardino. In casa Irma aveva arrangiato con gusto rametti di fiori del proprio giardino in piccoli vasi.
Abbiamo bevuto un tè insieme e per il mio compleanno (17 maggio) Henk e Irma mi hanno regalato un libro e articoli da toilette, e Patrick e Loes un libro di Herman Koch. La serata è passata gradevolmente e il giorno dopo, al  nostro risveglio, non potevamo crederci: ci salutava un cielo azzurro e un sole raggiante. A metà mattinata quando eravamo tutti di nuovo uniti abbiamo festeggiato Irma al tavolo in giardino con tanti regali e con la torta fatta da lei. Saputo che nel centro della città era stato organizzato un mercato delle pulci ci siamo avviati. Le strade centrali erano animate con gente che vendeva, su bancarelle o per terra, vestiti usati, giocattoli, libri e oggetti. Come il giorno della regina in Olanda. Tanta gente dai paesi intorno a Heinsberg si era riversata per le strade. Abbiamo comprato qualche piccola cosa, le bambine si sono scelte un giocattolo. Ci siamo seduti sui gradini di un bel palazzo per osservare il vivace movimento, ma eravamo increduli nel vedere soltanto persone grasse e solo qualche rara persona di peso normale. Ma non c'è da meravigliarsi: seduti ai tavolini davanto ai café, grandi e piccini divoravano scodelle di gelato in formato gigante.
Il pomeriggio lo abbiamo passato tutti insieme nel giardino. Patrick si dilettava insieme alle bambine con dei giochi da tavolo. Lui ne inventa e i suoi giochi si trovano in commercio. Faceva un bel calduccio, 22°, e c'era persino bisogno del parasole. 
Quella notte all'una ho sentito piangere forte: era Flaminia, aveva sognato e non trovava più Busha. L'ho trovata per terra dietro al suo letto. Livia si è svegliata stizzita: voglio dormire, Flaminia deve stare zitta. Ho carezzato e baciato Flaminia finchè si è messa di nuovo giù e mi sono seduta sulla sedia di vimini a canticchiare. Quando sembrava che dormisse ho smorzato la lampadina sul tavolo ma in quell'istante Flaminia è guizzata in sù: non voglio il buio. Ho acceso di nuovo la luce ma Livia è saltata dal letto e l'ha smorzata: la luce mi fa male agli occhi. Flaminia di nuovo in lacrime. Ho trovato una soluzione: ho acceso la lampada in cucina per portare fino alla stanza una flebile luce. Ho cantato ancora per breve tempo e alle 2 dormivano. Anche io ho paura del buio e perciò nella mia stanza aveva aperto parzialmente la persiana. In camera delle bambine però non riuscivo ad arrivare alla finestra per come erano sistemati i lettini in mezzo ai mobili.
Alle 7 di mattina Flaminia si è messa con me nel letto e dopo di lei Livia, con il suo cavallino nuovo. Flaminia ci ha chiamato quando la colazione era pronta. Il tempo era di nuovo grigio, piovigginoso e freddo: 11°. Le bambine erano felici nella casa di opa e oma, giocavano con le bambole e il passeggino ed erano di ottimo umore. Flaminia, piccola attrice, ama essere al centro dell'attenzione. Erano vestite così carine, Livia con un pantalone stretto e T shirt, Flaminia con un vestitino di The Children's Place di New York. Dopo un leggero pranzo e un caloroso addio abbiamo affrontato il viaggio di ritorno e già in due ore e mezza eravamo ad Haarlem.


Altes Brauhaus Heinsberg

Heinsberg

Kreismuseum Heinsberg








martedì 30 luglio 2013

I disegni di Flaminia

Un pomeriggio è venuta l'amichetta Sjuul a giocare con Flaminia. Hanno costruito una casa con le sedie. Le coperte le portavano dalla mansarda, salendo e scendendo tutte le scale diverse volte, caricandosi anche di cuscini. Anche Livia ama questo gioco, con amichette o anche solo con la sorella, e spessissimo troviamo una loro "capanna" a pianterreno o nella loro stanza da letto. Un altro giorno, dopo scuola, Flaminia insieme all'amichetto Liam ha costruito un'aereo nel soggiorno utilizzando tutte le sedie e sediette disponibili. Tanti péluches erano i passeggeri. Liam ha molta fantasia: ha trovato anche il necessario che serviva per simulare il motore e le eliche. I bambini sono in movimento continuo finchè arriva il momento in cui vedono volentieri un filmino. Il buffo è che a Liam, che è di papà olandese e mamma finlandese, piace vedere films in italiano. Dopo essersi riposati un pò ai bambini viene inmmancabilmente la voglia di disegnare. Fino a non molto tempo fa Flaminia scarabocchiava, almeno per noi erano scarabocchi, ma lei ci spiegava il significato dei suoi lavori astratti. Io le dicevo: "Oh che bel lavoro astratto che hai fatto." E spesso erano veramente simpatici. A lei piaceva il termine "astratto". Miracolosamente, quasi all'improvviso ha cominciato a disegnare, all'inizio aiutata dai suggerimenti di Livia, ma si stancava presto. Adesso però succede che da sola prende carta e colori ed è assorta anche per un'ora a disegnare. E sono disegni molto belli. Livia ha cominciato molto prima e continua a disegnare, tagliare e incollare. Flaminia ha trovato piacere e abilità più tardi, però vedo che i suoi disegni, paragonati a quelli dei suoi amichetti coetanei, sono più "maturi". Loro spesso continuano ancora con gli scarabocchi. Flaminia dei suoi disegni fa un libro legando i fogli con graffette. Poi legge per noi ad alta voce le storie che inventa sfogliando le pagine. Sigrid è riuscita a salvare qualche bel disegno dalle graffette ed io ne ho preso uno che ho portato a Roma. Oggi David l'ha messo in una cornice e ha trovato un posticino nel bagno alla parete dedicata all'arte. Ci sono fra altro un lavoro di Jan a 5 anni, uno di Sigrid a 4 anni, uno di Livia a 4 anni, cose di David  e mie. Mancava qualcosa di Flaminia. Ed è arrivato prima che me lo aspettassi.











lunedì 29 luglio 2013

Intorno all'albero di maggio nella scuola steineriana

Questo 17 maggio nella scuola steineriana si è festeggiato il giorno delle Pentecoste. L'anno scorso era una bellissima giornata calda e c'era anche David ad Haarlem che ha scattato tante foto bellissime. Questa volta faceva 3° di notte e 12° di giorno con ogni tanto un pò di pioggia. Per l'occasione i bambini sono andati a scuola vestiti di bianco ma indossando sopra qualcosa di caldo. I genitori ed altri parenti hanno raggiunto i bambini verso le 11 nel grande cortile della scuola. Abbiamo assistito alla danza degli alunni della scuola elementare intorno all'albero di maggio. Si cominciava con la prima classe. Ogni bambino teneva in mano un lungo nastro che scendeva dall'albero. I nastri venivano intrecciati in un bel disegno. Più si andava avanti con le classi, più il disegno diventava complicato. Livia frequenta la seconda classe.
C'era l'orchestrina formata dagli insegnanti e tutti, bambini e adulti, cantavano canzoni sulla natura che si risveglia, sul danzare intorno all'albero di maggio con i suoi nastri color dell'arcobaleno, di uccelli che covano le loro uova, di rami fioriti: l'allegro mese di maggio. Finita la danza, alcuni bambini, uno alla volta, declamavano una frase toccante. Venivano liberati dei colombi che volavano via a cerchi nel cielo. Poi su un lungo tavolo i bambini si potevano servire di tanti dolcetti.
I piccoli dell'asilo, teneri teneri, e che erano seduti per terra, sono rimasti poco a guardare, faceva troppo freddo. Tanto che quando siamo entrati un attimo dentro la scuola mi sono appoggiata al termosifone ed altri hanno seguito il mio esempio. I bambini dell'asilo hanno poi fatto un giro nel parco adiacente alla scuola, camminando in fila per due con in testa fiori di carta colorata. In capo al corteo c'era la coppia più grande che rappresentava gli sposi che collegano la terra e il cielo. E' stata una festa commovente e tutto il tempo non ha piovuto.
Ho guardato su Internet per saperne di più sull'albero di maggio. Trascrivo qui una parte di quello che ho trovato.
L'albero di maggio non è un fenomeno dei tempi recenti. L'uomo già nell'antichità vedeva nell'albero il simbolo della vita e delle sue leggi. Le sue radici nascondono i segreti della profondità, i suoi rami si stendono verso il cielo. Per l'uomo c'era sempre una connessione tra gli dei e gli alberi.
Gli alberi donano all'uomo ossigeno per respirare e i loro frutti e foglie contengono potere curativo e regalano ombra e bellezza.
Senza legno non ci sarebbe stata un'evoluzione. Tutto questo l'uomo lo sapeva già nel 72° secolo avanti Cristo, come dimostra il detto giunto fino a noi del cinese Kuan Chung: "Pianifichi un anno in avanti, semini del grano: Pianifichi un secolo in avanti, pianti un albero."
Per i popoli d'Egitto, dell'India, di Giava, per i Greci, i Celti e i Nordici l'albero ha giocato un ruolo importante nei riti di fertilità.
Gli indiani Omaha e Ceiba ballavano intorno al loro Albero Sacro, l'Albero Madre dell'umanità.
Per i Germani gli alberi erano sacri. Secondo loro in ogni albero abitava un'anima che influenzava la crescità e la fertilità. Per loro il 1° maggio era un giorno festivo molto importante: quel giorno si sposavano la dea materna Freya e il dio celeste Wodan.
I Romani dedicarono il mese di maggio alla dea della fertilità e della crescità. Il suo nome era Maia e veniva celebrata il 1° maggio. Come simbolo della sua dignità si ballava intorno ad alberi appositi.
Con la cristianizzazione molte usanze sono state eliminate. Niente era più sacro, solo il dio dei cristiani. Non si è riuscito però a estirpare tutti i riti pagani e molti di essi continuano ad esistere. Oppure sono stati oscurati sovraponendoci feste cristiane.
L'autorità del concilio di Arles nel 314 condannava la venerazione dell'albero. Esigeva che questo culto per loro sacrilego smettesse di esistere. E così è cominciata la distruzione dei boschi sacri.
Nostradamus diceva: "Ogni essere umano è imparentato ad un albero. Soltanto attraverso il contatto con il suo albero può essere felice.
Gli alberi abitano questa terra da almeno 400 milioni di anni.