mercoledì 23 luglio 2014

1964 (18) luglio 1a parte, Antonio

E' ricominciata la solita vita, cucinavo e andavo ai giardinetti, dove riuscivo a scrivere le mie lettere. Adesso avevo due maschietti a cui badare. Una ragazza è venuta a pulire casa. Il 29 giugno ho fatto pesare Jan in farmacia: 4.230 gr, un pò più del peso alla nascita.
Il 1° luglio è venuto Antonio a stare con noi. Antonio Luongo abitava nella campagna di Avellino e un paio di volte è venuto a Roma per cercare lavoro come domestico e in quelle occasioni veniva a trovarci portando un pensiero da mamma (mia suocera), qualche uovo fresco, un pezzo di pizza dolce fatta da lei. Riceveva mezze promesse di lavoro ma poi non se ne faceva niente e tornava in Irpinia. Mi ricordo che aveva gìà dei figli grandi. Per guadagnare qualcosa andava alle feste dei paesi con un carretto, vendeva fusaglie, noccioline e bruscolini.
E' venuto con la sua valigia e l'accordo era che poteva stare con noi finchè non avesse trovato un lavoro, in cambio di un aiuto in casa. Si è inserito bene. Anche a lui piaceva molto quello che io cucinavo. Qualche volta ci ha preparato un piatto di pasta o delle patate fritte.
Vedo nel mio diario che Pino portava David ogni tanto al cinema, uno dei films era I Tre Moschiettieri. Frattanto io stiravo o facevo un dolce. Antonio puliva casa e lavava i piatti. Siamo andati, noi quattro, un pomeriggio al centro con l'autobus, Jan nell'infant-seat. Di ritorno abbiamo preso un taxi. Di notte Jan mi svegliava  ogni quattro ore e per nutrirlo e cambiarlo andava via un'ora, ma lo facevo più che volentieri.
Il 5 luglio è venuto Robin Anderson a salutarci. Per Jan aveva un cucchiano d'argento con inciso sopra Jan Saul Maria. Per David un sacchetto di caramelle e per me della lana celeste. Per David, Jan e Sigrid è stato sempre zio Robin. Lui era nato in India da genitori inglesi, ha studiato in Inghilterra e poi si è convertito al cattolicesimo. Perciò si è trasferferito a Roma dove ha insegnato inglese e ha scritto dei libri.




Il 7 luglio siamo stati, io con i bambini, per un pò nel giardino della famiglia Bozzi dove David ha giocato con l'acqua a torso nudo. Dopo la siesta del pomeriggio, la poppata e il bagnetto di Jan abbiamo trascorso un'ora sul terreno incolto di Via Teulada. David ci ha giocato con una bella bambina un pò più grande di lui. A David questa bimba piaceva molto e mi ha detto: "Mamma la vorrei attaccare al muro come un quadro e così lei non può andarsene. Tanto mi piace." (David 3 anni e mezzo). Ha giocato altre volte con lei, il suo nome era Isabella.



1964 (17) giugno 6a parte. Prima uscita




22 Giugno. Di notte Jan ha pianto molto perchè aveva fame ed anche io piangevo per il dispiacere che il mio latte era diventato insufficiente. Nel mio diario ho scritto: "Sarà perchè gli ultimi giorno sono stati troppo pieni ed irrequieti con tutte quelle visite." Alle 5.30 ho preso il libro del Dr.Spock e seguendo il suo consiglio ho preparato un biberon; un'aggiunta al latte materno. Dando prima il mio seno e poi il biberon Jan era soddisfatto. La ricetta del Dr. Benjamin Spock si basava sul latte di mucca, solo molti anni più tardi ha sconsigliato fortemente il latte vaccino. Dopo anni di ricerche approfondite è arrivato alla conclusione, e con lui tantissimi altri medici, che latte e derivati sono dannosi per l'uomo. Fanno solo  bene a chi li vende, e il latte fa solo bene al vitello. Su questo argomento ho scritto già un post. Ma allora il libro di Dr.Spock era la mia bibbia, lo era stato anche con David piccolo e mi ha aiutato tantissimo. Per aumentare la produzione di latte il medico mi ha prescritto pillolette e iniezioni che hanno fatto effetto.
Per qualche giorno è venuta Rina ad aiutarmi. Faceva la spesa al mercato, preparava il pranzo e poi lavava i piatti. Quando ha visto Jan per la prima volta ha esclamato: "E' bellissimo, è un capolavoro." Rina la conoscevamo da quando abitavamo a Viale Angelico, viveva da sola e per mantenersi cuciva, rammendava e faceva la baby-sitter. Quando Pino poteva portava David fuori con la sua nuova bicicletta e quando era ora di andare a letto gli raccontava una storia e gli cantava una canzone. Ancora sento nelle orecchie la canzoncina che cantava.
Facevo il bagnetto a Jan, un bambino robusto con spallucce larghe. David lo lavavo sotto la doccia. Stavo spesso con i maschietti sul terrazzino e preparavo la cena, Pino lavava i piatti. Jan mangiava ogni quattro ore e dormiva tutta la notte con intervalli per le poppate. Come tutte le neo mamme ero stanca per mancanza di sonno.
Il 24 giugno è arrivato un mazzo di gladioli da parte di Donatella e dei suoi genitori Alberto e Rosella Scafati.
Il 25 sono venuti Giuliana e Gigi, hanno trovato Jan grandissimo. Gli hanno portato delle babucce di cotone, una canottierina ed una camicetta carinisima. Anche una collega di Pino ha regalato una bella camicetta.
Il 26 la signora Bozzi è venuta a vedere Jan e ci ha portato un bouquet di garofani rossi bellissimi.
Il 27 era il giorno libero di Pino. Dopo un riposino pomeridiano siamo usciti tutti e quattro insieme, per me era la prima volta. Faceva fresco dopo una pioggia, ma Jan era coperto bene. Dappertutto lo volevano vedere. E Pino ed io orgogliosi genitori. C'erano coloro che mi dicevano: "Non sembra per niente che lei abbia appena partorito." E Pino diceva: "Stai benissimo, sei un'eccezione ad essere così snella dopo un parto." Davanti al bar di Via Teulada abbiamo mangiato un gelato e poi siamo andati al mercato di Via Sabotino, era un sabato e perciò era aperto anche di pomeriggio. Pino ha aspettato fuori con i maschietti mentre io facevo le compere. Anche là tutti volevano sapere del nuovo bambino e certi sono venuti fuori per dargli un'occhiata. 

martedì 22 luglio 2014

1964 (16) giugno 5a parte

Il 20 giugno era il giorno libero di Pino ed è andato ad iscrivere Jan all'Anagrafe da dove mi ha chiamato per dirmi che l'impiegato non accettava il nome Jan essendo nome straniero. Mio padre si chiamava Jan ed a Pino piaceva molto quel nome breve e forte e l'avrebbe voluto dare al nostro secondo figlio in caso fosse stato un maschio. E poi in Italia ci sono tanti nomi stranieri. Mi vengono in mente adesso Oscar e Walter e per il resto quasi tutti i  nomi sono di origine ebrea, tedesca, greca etc.e per italianizzarli è stato aggiunta una "o", una "e" oppure "io". Per esempio Roberto, Alfredo, Emilio, Emanuele. Diego, nome spagnolo sta per Jacob o Jacopo o Giacomo. In ogni caso abbiamo messo la questione nelle mani di un amico avvocato e quando Jan ha compiuto un anno il suo nome ufficiale è diventato Jan (che in italiano corrisponde a Giovanni).
Dopo l'anagrafe Pino e David sono stati un attimo da me. David era terribilmente vivace ed esuberante. Verso le 7 di sera sono venuti di nuovo. Io li aspettavo con ansia perchè i pannolini erano finiti. Pino è andato alla Standa per comprarne di nuovi. David era stanco e anche Pino, perciò non sono rimasti per molto. Alle 23.30 Jan ha avuto la sua ultima poppata.
21 Giugno. Avevo dormito male, ero troppo tesa. Alle 5.30 mi hanno portato Jan, non vedevo l'ora di  averlo fra le mie braccia. Ha mangiato con appetito e dopo ha dormito per quattro ore. Ho cominciato io a lavarlo e cambiarlo. Pino mi ha telefonato dalla Rai, David era con lui con la sua bicicletta nuova. Sono venuti il marito e la madre della mia compagna di stanza per portarla a casa. La madre mi ha raccontato, mentre la figlia era un attimo fuori stanza, che quella notte il bambino era morto, sua figlia ancora non lo sapeva. Ho trovato orribile, tremenda questa notizia. E' entrato il medico che mi seguiva e ha detto che anch'io potevo lasciare la clinica alla condizione di stare a letto per altri tre giorni. Verso le 17.00 sono venuti Pino, David e Franco a prenderci. Ero snella nel mio vestito blu. A casa abbiamo brindato alla nuova vita. Ero felice di essere di nuovo a casa. Mi ero appena messa a letto quando è venuta Shirley a vedere il neonato ed è rimasta a cena. Quella sera Jan ha mangiato poco perchè il latte scarseggiava. 

lunedì 21 luglio 2014

1964 (15) giugno 4a parte. Battesimo



Il 18 giugno, alle 6.30, mi hanno portato Jan e l'ho allattato per la prima volta, ed è andata subito bene. L'ho trovato tanto bello, un tesoro ed un gigante. Più tardi è venuto Pino con David. Pino è dovuto andare al lavoro e mi ha lasciato David. E' venuta Adriana che ha portato David con sè a pranzare a casa sua. E così ho potuto riposare un pò anche se in clinica non c'era mai pace, in continuazione entrava personale per le più svariate ragioni. Più tardi è tornato Pino che si è sdraiato con me sul letto ed abbiamo chiacchierato. Sono tornati anche Adriana e David. Ed è venuto Robin. Per futuri impegni di lavoro hanno preso la decisione di battezzare Jan quel pomeriggio nella cappella della clinica. Adriana era la madrina e Robin il padrino. Robin ci ha chiesto di poter aggiungere il nome Maria e perciò al nostro secondo maschietto sono stati dati i nomi Jan Saul Maria. Adriana gli ha regalato una catenina e Robin una spilla. Io non ho potuto assistere al battesimo perchè non ho avuto il permesso di alzarmi.  
Pino e David sono andati via presto, tutti e due erano  molto stanchi.
Alle 2l.00 mi hanno portato via Jan per la notte. L'allattamento era riuscito bene quel giorno.
19 Giugno. Finalmente ho avuto una buona notte di sonno. Non vedevo l'ora di nutrire Jan e alle 5.30 potevo metterlo al mio seno. Il seno era molto sensibile ma ero contenta che Jan succhiasse con gusto. Dopo qualche ora è stato portato un cesto con gladioli rossi, un regalo della famiglia Giannantonio. Sul biglietto che l'accompagnava c'era scritto: Per la mamma più brava del mondo. Poco dopo è venuta la signora Giannantonio che ha trovato Jan bellissimo. Un attimo dopo si è presentata Alda con una grande ortensia. Sono rimaste parecchio a chiacchierare. Mi piaceva la loro presenza ma sentivo una stanchezza che mi faceva sudare. Nel pomeriggio si è rivista Adriana insieme alla mamma e alla sorella. Verso sera sono venuti Pino e David con lo zio Emidio e suo figlio Carlo di Chiusano San Domenico. Sono rimasti poco perchè Pino doveva preparare da mangiare per tutti, e anche i letti, perchè rimanevano per la notte. Mi dispiaceva per Pino, si vedeva che era molto stanco.
Alle 21.00 hanno portato via Jan alla Nursery e me l'hanno riportato per l'ultima poppata delle 23.30. Meno male ne avevo di latte.   

domenica 20 luglio 2014

1964 (14) giugno 3a parte

Il 16 giugno Pino si è alzato alle 6 per andare al lavoro, io sono rimasta ancora un pò a letto, mi sentivo strana nella pancia. Alle 9 sono andata con David al mercato e ho fatto portare le spese a casa. Pino è tornato alle 16.30 e siamo andati con David al giardinetto dove ha giocato con un bambino di nome Francesco. Ogni tanto sentivo la pancia scombussolata. Tornati a casa il fastidio peggiorava e mi sono sdraiata un attimo, poi sono andata in cucina a prepare riso con piselli. Il malessere è mutato in dolori che si susseguivano abbastanza veloci. Pino per tutto il tempo mi ha ammonito: "Lascia stare tutto, non ti mettere a cucinare, andiamo in clinica." Ma io ricordavo quante ore (34) era durato il travaglio quando ho partorito David e ho pensato: c'è tempo. Ma Pino ha chiamato il ginecologo e un taxi perchè il dolori erano aumentati. Ho preso la borsa che era già pronta da diversi giorni e sorretta da Pino ci siamo avviati, con David, alla clinica Santa Famiglia in Via dei Gracchi. Mi hanno visitato, c'era già un'apertura di 6cm. Mi è stata assegnata una stanza che dividevo con un'altra signora. Messa la camicia da notte, in sala parto il ginecologo ha tagliato il sacco amniotico (borsa delle acque)  e spingendo, e con l'aiuto del medico, in 25 minuto è nato Jan Saul: 4 chili e cento grammi. Nessuno si aspettava che avrei partorito un bambino così grande. Erano le 21.30. Il medico mi ha detto che se la rottura delle acque si fosse verificata spontaneamente avrei partorito in taxi. Come ero felice che tutto si era svolto in così breve tempo e come era felice ed emozionato Pino quando sono uscita con Jan dalla sala parto. Dopo un pò Jan è stato portato nella nursery e Pino e David sono tornati a casa. David doveva assolutamente dormire.
Quella notte non ho dormito,  mi sembrava così inverosimile di avere un altro figlio e avevo nostalgia di Pino e David. Alle 5.30 mi hanno portato Jan che dormiva e più tardi sono venuti Pino e David. Portavano già la risposta al telegramma che Pino aveva mandato ai miei in Canada: "Congratulations, happy grandparents."  Mamma (la mamma di Pino) e famiglia erano molto felici che fosse nato il nostro secondogenito. Allora non si sapeva in anticipo il sesso del nascituro,  non esisteva ancora l'ecografia.
Pino era orgogliosissimo di questo secondo maschietto e David baciava in continuazione le manine del suo fratellino. Durante la giornata sono venuti ad ammirare il bambino Adriana e Franco, poi Alberto, la mattina con la piccola Donatella e il pomeriggio con la moglie Rosella, infine Gerda e Marian. E da parte di Mike e Rhoda è arrivato un cesto con fiori; sul biglietto che l'accompagnava le parole: "Boys, always boys" (a loro son nate quattro figlie).
Frattanto la mia compagna di stanza è stata dimessa dalla clinica e, circondata da parenti ed amici - un trambusto- è tornata a casa con il suo bèbè. E subito è venuta un'altra signora ad occupare il letto rimasto libero. Al Policlinico aveva partorito un bambino dopo solo 6  mesi di gestazione. Il piccolo pesava 1 chilo e mezzo ed  era rimasto  in Policlinico per ricevere cure adeguate.
Pino e David che erano tornati nel pomeriggio sono andati via presto, David era molto stanco.
Alle 21.00 hanno trasferito Jan di nuovo nella stanza dei neonati.  

mercoledì 16 luglio 2014

1964 (13) giugno 2a parte

L'11 giugno era il giorno libero di Pino ed è andato lui con David alla piscina del Foro Italico. Li ho accompagnati fino alla fermata dell'autobus e ho fatto le spese, poi ho pulito parte della casa, volevo lasciare tutto pulito prima di andare in clinica. Qualche volta è venuta una ragazza per fare le pulizie nei momenti in cui poteva ed una volta si è presentata una signora che cercava lavoro ma era così logorroica che mi faceva talmente girare la testa che quando è andata via ho dovuto sedermi. Per questo motivo ho continuato io ad occuparmi di tutto. Se Pino poteva mi dava una mano. Quando Pino e David sono tornati affamati dalla piscina hanno trovato per pranzo un'insalata di patate, pomidoro e fagiolini con accanto delle uova sode e mozzarella. Per dessert una macedonia di pesche, mele, fragole e banane. Dopo pranzo David ha dormito a lungo e poi siamo andati al cinema a vedere I Basilischi, un buon film.
Quasi sempre quando Pino era a casa e David andava a letto gli raccontava lui una storia. Questa volta ha raccontato di Spartaco. La fine del racconto era che Spartaco muore e va in cielo, nel paradiso. "Che cosa è il paradiso?" "Il posto dove c'è Dio, tu sai che Dio ha creato il cielo e le stelle." "E anche il paracadute?" "E perchè il paracadute?" "Per quando Spartaco cade dal cielo." Ancora adesso rido con tenerezza. Quel bambinuccio di quasi 3 anni e mezzo e le sue osservazioni.

Spartaco

Sabato 13 giugno mi è venuto un dolore all'inguine per il peso del bambino che mi costringeva a camminare piano piano. Nel pomeriggio c'era un forte temporale che non ha svegliato David dal suo pisolino. L'aria si era rinfrescata e con David sono andata al mercato di Via Sabotino per comprare le solite fragole. Dopo siamo passati dalla RAI a Via Oslavia. Pino è sceso e ci ha accompagnato per un tratto di strada.
Il giorno dopo, domenica, Pino è uscito con suo figlio per farlo giocare. David mi ha baciato forte e fino all'ascensore mi ha lanciato dei bacetti. Ha detto al suo papà: "Povera mamma, adesso è senza compagnia, però sa che torniamo subito." Io frattanto ho terminato il mio lavoro di ricamo e ho preparato spaghetti alla bolognese che Pino ha trovato squisiti. E c'erano i dolcetti domenicali. Dopo pranzo Pino è andato al lavoro e mentre David dormiva ho fatto le faccende di casa. David ed io abbiamo fatto merenda con fragole e ciliegie, dopodichè siamo andati al terreno di Via Teulada. Dopo i giochi David necessitava sempre di un bel bagno.
Non dormivo quasi più e non mi sentivo più di camminare per lunghe distanze, perciò il 15 giugno ho fatto le spese vicino a casa e mi sono seduta ad un tavolino fuori dal bar in cima a Via Teulada con David che giocava vicino a me con gli amichetti Stefano, Maria e Marcello. Leggo nel mio diario che qualche volta giocava anche con Andrea Barocci. Quest'amichetto, dopo tanti anni, l'ha ritrovato su Facebook e con affetto hanno ricominciato la loro amicizia.

domenica 13 luglio 2014

1964 (12) giugno

Il 1°giugno ho notato con sorpresa che il mio reggiseno si chiudeva senza l'aiuto di una spilla e che lo stomaco si era snellito, voleva dire che il bambino era sceso parecchio. Sono uscita con David alle 9.30 e al giardinetto, mentre ricamavo e scrivevo, lui, con entusiasmo, ha giocato con una bambina e poi non voleva separarsi da lei. Per il dopopranzo ho preparato yoghourt con ciliegie e fragole, un dessert che piaceva tanto a Pino e a David. Specialmente per le fragole David andava matto. Quella notte ho dormito male, tanti sogni danzavano nella mia testa e poi il pensiero dell'imminente parto.
Quei giorni faceva molto caldo. David e Marcello giocando e correndo sotto casa erano sudati. Leggo nel mio diario che anch'io sentivo il caldo e la sera, stanchissima dopo una giornata intensa, mi lavavo sotto la doccia con acqua fredda. 
Il 5 giugno Pino ha rinnovato il tessuto delle sedie a sdraio del terrazzino e ha dipinto un tavolino;  il giorno dopo ha montato un vetro nuovo nella porta del balcone e ha rivestito il tavolo da stiro. Ha fatto un ottimo lavoro. David gli ha dato una mano e ha anche eseguito il suo primo dipinto su di una tavoletta di legno. Quando David giocava con gli amichetti era vivacissimo e lo vedevo sano come un pesce: un bambino bellissimo. Nel mio diario l'ho definito un prachtjoch, uno splendore.
Frattanto Gigi mi ha portato due vestiti di Giuliana di quando lei era incinta e dei pannolini. Indossando quei vestiti la pancia non sembrava molto grossa. In quei tempi era abitudine che le donne incinte usassero vestiti ampi mentre adesso le future mamme fanno bella mostra dei loro pancioni.
Il 7 giugno mattina David si è fatto vestire in un attimo perchè si andava in piscina. Alle 9 meno un quarto sono uscita con lui ed abbiamo preso un autobus che ci ha portato al Foro Italico. C'era una lunga fila allo sportello della piscina ma mi è stata data la precedenza. David è entrato subito nella piscinetta dei piccoli e ci ha giocato senza paura con altri bambini. Poi ha giocato nel giardino giochi dove su un girello troppo basso ha strisciato le dita di un piede per terra e, anche se non era niente di grave, gli ha fatto molto male. Le dita sanguinavano appena un pò. Con riluttanza è rientrato nell'acqua ma ci ha giocato di nuovo con grande divertimento. Pino e Robin sono venuti a prenderci ed abbiamo preso insieme l'autobus di ritorno. Prima però un ragazzo in piscina ha portato David in braccio in infermeria dove gli hanno disinfettato le dita e applicato dei cerotti.  Il resto della giornata David parlava sempre della piscina e nel tardo pomeriggio ne ha raccontato anche agli amici Bozzi. A casa lui ed io abbiamo ascoltato bella musica alla radio. Pino stava al lavoro fino a tardi. Quando David stava a letto gli ho letto un racconto e poi  ho canticchiato finchè dormiva.