giovedì 30 ottobre 2014

Tornata a Roma

L'altro ieri mattina sono tornata a Roma. Questa volta ho viaggiato, di notte, con l'Alitalia. E' venuto David a prendermi all'aeroporto di Fiumicino ed era bellissimo rivederlo e rivedere Roma, la bella cenerentola con i suoi bei monumenti e colori e le sue strade e marciapiedi sporchi e pieni di buche. Abbiamo preso un pullman/shuttle che ci ha portato alla stazione Termini. Il pullman era pienissimo e si capisce, il prezzo del biglietto è di 5 euro (mentre l'andata è di 4 euro). Il prezzo del treno aumenta di continuo ed è arrivato a 14 euro.
Scesi dal pullman siamo passati, con la valigia, per il "nostro" mercato Nuovo Esquilino e dato che la casa era sprovvista di tuttto, ci siamo riforniti al mio solito stand di frutta e verdura. La signora, pesando l'uva, le banane etc, ha espresso il suo piacere che io fossi tornata, è sempre molto gentile. A casa c'erano Laura e Seila, la cagnolina, tutte e due di buon aspetto. La prima cosa che David ha fatto è stata mandare una mail a Jan e Sigrid per comunicare il mio buon arrivo. Quel giorno sono rimasta a casa, ho disfatto la valigia ed il borsone e me la sono presa con calma per smaltire il lungo viaggio. I miei pensieri però non riposavano, viaggiavano avanti e indietro, ma più che altro indietro, rivivendo il mese passato con Jan durante il quale anche Sigrid è venuta per dieci giorni. Siamo stati così bene insieme, in armonia. Ripassavo con la mente tutti i momenti di tutte le giornate. E' vero quel detto che dice che ci si rende conto il giorno dopo di come si era felici il giorno prima.
Il tempo a Roma questi giorni è bellissimo e così nel pomeriggio mi sono messa a leggere sul balconcino il libro che Jan mi ha dato per il viaggio: "Murder in Amsterdam" - The Death of Theo van Gogh and the Limits of Tolerance di Ian Buruma. Jan  l'aveva letto e gli era piaciuto molto. Sulla prima pagina di ogni libro attacca un it con la sua opinione e qui leggo: "Well written. Fast reader. Balanced view. Bi-partisan but insightful on Holland and its mentality." 
Hanno bussato alla porta ed era la mia vicina di casa Flavia che voleva verificare che fossi tornata e mentre parlavamo si è unita a noi Rosa, l'altra vicina, dicendo: "Che piacere che sei tornata." L'amicizia di queste amiche mi fa sentire bene. Il pomeriggio del giorno dopo, era domenica, sono venute a prendere un tè da me. I biscotti speculaas che avevo portato da New York sono piaciuti molto (piacciono anche a David). E lunedì mi ha telefonato Marcella, un'altra amica del palazzo ed abbiamo camminato per il parco di Colle Oppio. E ancora, il giorno dopo sono andata con Flavia al Mercatino. Insomma la mia vita romana ha avuto un buon inizio. Ho ricominciato anche a fare la maglia e mentre le mie mani lavorano, i pensieri danzano.



Union Square

Tre volte alla settimana c'è il Farmer's Market o Greenmarket all'Union Square e ci siamo andati il sabato pomeriggio del 4 ottobre. Tutt'intorno sulla grande piazza agricoltori espongono i propri prodotti coltivati in loco, offrendo direttamente ai consumatori newyorkesi il cibo più fresco e nutriente della regione.
La piazza nei giorni di mercato si trasforma in un quadro variopinto. Oltre a frutta e verdura appena colte è una profusione di fiori recisi e piante, vino, cidro, sciroppo d'acero, torte fatte in casa e tantissimi tipi di pane, perchè non solo americani espongono qui ma anche molti immigrati. Il pane affascina sempre, viene la voglia di assaggiarne tutte le varietà. Lo scrittore americano Louis Bromfield ha detto bene: "Bread is the king of the table, and all else is merely the court that surrounds the king."
Si avvicina Halloween ed è tempo di zucche. E quante ce n'erano, di diversi colori e forme. Bellissime. Jan ha scattato delle foto.




Poi abbiamo camminato tanti blocks per comprare una mozzarella da Eataly. Il negozio/ristorante era pieno zeppo di gente. Tanti mangiavano ai tavolini dove intorno si muovevano in continuazione camerieri e clienti. C'erano un vocio e un rumore tali da non potersi cibare in tranquillità. Un manicomio.
Tornando in Union Square, dov'era parcheggiato lo scooter, Jan ha fatto una foto di me con sullo sfondo il grattacielo Fuller Building, meglio noto come Flatiron Building perchè assomiglia a un ferro da stiro. La punta dell'edificio è larga soltanto 2 metri, l'altezza è di 86,9 metri, divisi in 22 piani. E' situato sulla 175 Fifth Street ed è stato completato nel 1902.



  
Ho dimenticato di raccontare che prima di Union Square abbiamo visitato alcune gallerie nel quartiere Chelsea che il sabato sono aperte al pubblico. Come sempre molta gente faceva il tour artistico. Certi quadri astratti mi sono piaciuti molto ed altri mi hanno lasciata sorpresa: com'è che questi lavori sono finiti in una galleria? In un'altra galleria grandi installazioni appese al soffitto, incredibilmente ornamentali erano già state tutte vendute.

A casa, dopo cena, abbiamo visto il vecchio film "Dieci incredibili giorni" con Orson Welles, Anthony Perkins e Marlene Jobert che ho definito La Grande Pepata.

mercoledì 29 ottobre 2014

HARLEM MUSEO BIS


Sulle cartoline del museo di Harlem c'erano testi molto simpatici, ne trascrivo tre:

Birthdays are good for you
Statistics show that
People who have the most
Live the longest

How old would you be
If you did'nt know
How old you are?

Thank you for being!


E qui seguono i quadri dell'artista Charles Gaines, Gridwork 1974-1989, esposti nello stesso museo. La mostra si intitola Numbers and trees

 




martedì 28 ottobre 2014

Harlem Museo, passeggiate, cena

Il 5 ottobre siamo saliti fino in cima al Morningside Park per fare qualche spesa a Broadway. Poi lungo la strada abbiamo trovato tante bancarelle di agricoltori con i loro prodotti freschi di raccolto ed una piccola zucca si è fatta da noi acquistare. Nell'Amsterdam Avenue abbiamo dato un'occhiata alla Hungarian Pastry. Era piena di studenti della Columbia University occupati con il loro brunch. Le paste in questo negozio sono squisite e l'ambiente molto accogliente, studentesco.
Il sole era caldo, all'ombra faceva quasi freddo, un tempo ideale per camminare ed abbiamo macinato una trentina di blocks
Ogni domenica il museo "The Studio Museum" alla 125a Strada dedicato all'arte afro-americana è aperto gratis al pubblico da mezzogiorno in poi. Ogni anno ci piace molto visitarlo, i lavori esposti sono sempre nuovi. Questa volta erano in mostra quelli dell'artista Charles Gaines eseguiti fra il 1974 e il 1989  parte dei quali non è mai stata mostrata prima. I quadri esposti erano gridwork sarebbe a dire lavoro di reticolato, a grata. Una maniera antichissima per prima dividere la tela in piccoli quadretti con numerini e poi dipingerci sopra. Ci piaceva che i quadri al muro formassero quasi un collage.


 In una seconda sala una simpatica signora ci ha chiesto di dove eravamo, lei e sua sorella erano venute in vacanza dall'Inghilterra. Nel piccolo negozio del museo vendevano delle cartoline con su scritte delle frasi che ci hanno fatto sorridere.
Il tempo era bello e perciò abbiamo optato per non fare ancora ritorno a casa e, camminando per belle strade con bellissime case brownstones, siamo arrivati al Marcus Garvey Park. Mi sono ricordata che in questo parco ci sono stata diversi anni fa con Jan e Jennifer in occasione di uno spettacolo nell'anfiteatro.


Siamo passati vicino ad una scalinata che porta su fino ad una grande piattaforma chiamata Acropolis sulla quale si fanno spettacoli e concerti ed ogni tanto si organizzano feste. Naturalmente tutto è gratis.


Vicino ad uno degli spazi giochi ho visto una casetta su di un piedistallo. Mi sembrava una casetta per uccellini. Da vicino ci siamo accorti che all'interno c'era una fila di libri e sulla porticina c'era scritto che tutti i bambini potevano attingerne a volontà. I volumi vengono sempre sostituiti con nuovi esemplari.


Anche qui c'erano dei tavoli dove si gioca a scacchi e le grandi rocce nere erano immancabilmente presenti. Ci ha colpito un cespuglio con voluminosi fiori rossi.


D'estate c'è una piscina aperta a tutti dove danno anche lezioni di nuoto. New York offre innumerevoli piscine sparse per tutta la città: gratis.
Anche questa volta abbiamo camminato per circa 30 blocks.
A casa abbiamo subito preparato il grande tavolo in soggiorno e dato gli ultimi tocchi in cucina: la maggior parte della cena l'avevamo già preparata. Verso le 19.30 sono venuti i nostri ospiti Yolonda, Jacqueline e Ron Merlino. Era bello rivederli dopo tanto tempo. Con le due ragazze ci seguiamo su Facebook. Yolonda è attrice ed abbiamo scoperto che dipinge anche, non lo sapevamo mica. Questa sera ci ha fatto vedere per la prima volta qualche sua opera sul telefonino e sono quadri molto belli. Jacqueline è personal trainer e personal shopper. Ron organizza concerti classici e operistici in tutto il mondo, ha una sua impresa affermata, in più è un conoscitore di vini. Lui e Jan si sono conosciuti un paio di anni fa ad un wine tasting. Mentre si mangiava abbiamo parlato di mille cose e si vedeva che la cena è piaciuta: zuppa di piselli molto speziata, un sartù di riso e un abbandonante insalata mista con a fianco pane e formaggi e diversi vini. Per dessert c'era il gelato portato da Yolonda, chocolate chip e speculaasjes, biscotti olandesi trovati per caso qui a New York e che sono piaciuti particolarmente.
Di Ron c'era un porto dolce, un prodotto di Madeira che era ottimo accompagnato alle cose dolci.
Verso mezzanotte gli ospiti se ne sono andati con ognuno due bottiglie di vino regalate da Jan e Yolonda con un doggy bag.  Per me era un "arrivedederci al prossimo anno" Adesso mi godo ancora i fiori portati da Jacqueline che ho aggiunto a quelli rimasti dal compleanno di Sigrid.

 

lunedì 27 ottobre 2014

Musei


Il 3 ottobre, nel pomeriggio, assieme a Jan ho visto nel Folk Art Museum una mostra dell'artista olandese Willem van Genk (1927-2005) intitolata Mind Traffic. Oltre 40 lavori d'arte: pitture panoramiche, collages, disegni, sculture di trolleys ed un'installazione di impermeabili. Questo artista, internazionalmente conosciuto, viene considerato un outsider. Ho letto sul dépliant che ha avuto una vita difficile: a 5 anni ha perduto la mamma rimanendo con il papà e nove sorelle più grandi. Autistico, solitario ed incompreso si è immerso nell'arte. Mi dispiace molto, vorrei che tutti fossero felici.

Nella sala attigua c'erano i lavori di Ralph Fasanella di origini italiane e anche lui autodidatta, è considerato uno dei maestri dell'arte primitiva americana. Dipingeva soggetti legati al movimento operaio.
Bench Workers
Nella piccola sala centrale del museo era in corso un concerto blue-grass con tre musicisti molto bravi. La fiddler, Melody Allegra Berger, aveva anche una voce potente. E così i nostri occhi e le nostre orecchie sono stati contemporaneamente e gradevolmente impegnati.



Ancora non stanchi d'arte ci siamo fermati alla Asia Society per vedere l'esposizione dell'artista sudcoreano Nam June Paik (1932-2006), intitolata "Becoming Robot" che sì, era interessante, ma non ci ha affascinato. Questo artista viene considerato il pioniere della video arte. Nella sala erano esposte grandi videoinstallazioni con televisori modificati.


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giovedì 16 ottobre 2014

Live Poultry Markets


Qualche giorno fa quando stavo sullo scooter con Jan ho sentito all'improvviso un odore sgradevole; ho girato la faccia e ho fatto in tempo a vedere che avevamo passato uno dei posti più brutti e infernali su questo pianeta: il Granja (cascina) Live Poultry Corp nella 126a Strada angolo Amsterdam Ave. A New York ce ne sono 90 di questi orribili campi di concentramento per galline, anatre, ma anche per capre e pecore. E vengono tenuti malissimo. L'anno scorso ne ho già parlato su un post e adesso me lo sono ricordato con una grande tristezza nel cuore. Esistono perchè c'è gente che vuole carne fresca, non quella del supermercato e quindi si sceglie un animale vivo che poi viene amazzato in una stanza sul retro. Le galline vengono quasi tutte dalla Pennsylvania, non sono più in grado di fare uova e così vengono spedite a questi posti affrontando viaggi funesti ammassate in scatoloni senza bere nè mangiare. Ho visto su Internet che i clienti sono per lo più latini e cinesi che nei loro paesi si cibavano di animali allevati da loro. C'erano anche dei commenti. Una ragazza dice: "Sono italiana ed i miei genitori come i miei nonni erano abituati a mangiare animali allevati nella propria fattoria in Italia. Perciò si servono da questi Live Poultry, e lasciamoli fare perchè anche io m'accorgo che i loro polli sono più saporiti di quelli del supermercato". Ci sono dei gruppi di persone che si battono per eliminare questi negozi disumani ma fino ad ora senza risultato. Sarà che finchè ci sono migliaia di clienti gli interessi sono tali da far rimanere tutto com'e.


Ma non bisogna illudersi perchè le galline allevate fuori dalle gabbie non vivono una vita migliore. Non staranno rinchiuse, ma si vede dalle foto che anche loro vivono con grande sofferenza stipate come non mai. Sono considerate oggetti che portano soldi e niente più.

Come sono contenta che tutti noi in famiglia siamo vegetariani.
La cosa simpatica che mi è capitato là sullo scooter è che poco dopo aver passato il Live Poultry c'era un uomo che aspettava sul marciapiede di poter attraversare la strada e che indossava una T shirt con la scritta: FRIENDS NO FOOD.


giovedì 9 ottobre 2014

Rudolf Steiner School New York


Con Sigrid ci siamo sentite tramite email e su SKYPE. Il suo aereo era atterrato in orario, il bagaglio lo ha avuto in breve tempo e prendendo subito un bus ha trovato alle 8 di mattina le bambine ancora a casa e ha deciso di portarle alla loro scuola steineriana insieme a Kevin. Tutti felici di essersi riuniti.
Sigrid ci ha ricordato che il 1° ottobre la Rudolf Steiner School a New York avrebbe tenuto un Open House e ci ha chiesto di partecipare noi a questo evento e raccontarle poi le nostre impressioni.
E così Jan ed io ci siamo trovati alle 19.00 davanti al bellissimo palazzo dell'East 79th Street. Fuori,  una bandiera con su scritto RUDOLF STEINER SCHOOL ci ha invitato ad entrare, e una volta dentro siamo stati ricevuti con estrema gentilezza da insegnanti e genitori. Abbiamo visitato due locali dedicati all'asilo e le sei classi della scuola elementare, il tutto distribuito su 5 piani. Le classi superiori si trovano nel palazzo accanto. Già dalla prima elementare si comincia con due lingue straniere, lo spagnolo e il tedesco, e sui tavolini degli alunni erano esposti i loro temi in queste due lingue ed anche i loro disegni. Si inzia anche a suonare uno strumento, a fare la maglia e a lavorare all'uncinetto, sia maschi che femmine iniziano dal primo anno così come con la pratica dell'euritmia, l'arte dei movimenti. Tutte le classi sono arredate con mobilio di legno, le tende alle finestre sono di un colore tenue. Ci ha impressionato l'atmosfera di pace, tranquillità e rilassatezza che ci regna, ci sembrava di essere su un altro pianeta. Poi in una sala gremita di genitori di eventuali futuri alunni uno degli educatori ha illustrato l'insegnamento della scuola Waldorf o steineriana (si chiama anche Waldorf perchè nella fabbrica di sigarette Waldorf, Rudolf Steiner ha aperto la sua prima scuola per i figli dei dipendenti). Quando ha terminato il maestro hanno parlato alunne ed ex alunne con parole chiare e anche spiritose.




Bisogna coltivare la fantasia dei bambini. Ogni essere umano è un artista e l'obiettivo della scuola Waldorf è di educare il bambino come un tutto: testa, cuore e mani: Head, Heart and Hands.    Affiliazione religiosa: Nessuna.
La scuola Rudolf Steineriana che frequentano Livia e Flaminia ad Haarlem, Olanda è identica a questa. Una scuola migliore non potevano scegliere Sigrid e Kevin per le loro figlie. C'e' pero' una differenza: la scuola di New York è per ricchi, in Olanda se la possono permettere tutti.
Ormai anche in molte scuole private ed anche pubbliche hanno inserito nel loro insegnamento dei metodi steineriani.
Famosi personaggi del mondo dell'arte e delle scienze raccontano dei benefici che hanno tratto dalla loro educazione nella scuola Waldorf.