lunedì 13 febbraio 2023

Mostra di David 22 gennaio 1986

Dopo tanti preparativi, più che altro da parte di Pino e David, la mattina del 21 gennaio, Pino, in un intervallo di lavoro, ha voluro dare un'occhiata di controllo alla sistemazione dei lavori di David nella libreria Remo Croce. In quel momento c'era di passaggio un critico d'arte che diceva ad alta voce: "Questo ragazzo è un genio." Questo critico purtroppo non si è più visto. E di pomeriggio ecco la mostra di David. Al nostro arrivo c'era già tanta gente, amici e parenti. Faccio un elenco non esaustivo: Giovanni e Diana Gallo con il figlio Johnny e suo cugino con la ragazza, Lisa, Mario e Roberto Carbone, Annamaria e Patrizia d'Abundo, i genitori di Alberto Bevilacqua, Anna Maria Greci (madrina di Sigrid) col figlio Riccardo e la sua ragazza e poi Graziella Palumbo. Anche Silvia e i genitori erano presenti. Ruggero Orlando e Massimo Grillandi inauguravano la mostra. Nel suo discorso Ruggero Orlando diceva, come fra parentesi, che David aveva una bella mamma olandese. L'amico Carrer e la moglie hanno poi comprato due quadri e un'incisione, l'amica Clelia e sua sorella Edy un'incisione e Shirley un'incisione. E' stato un incontro ben riuscito! Alle 21.00 siamo tornati a casa e sono venuti con noi la mia cognata Mariella con i figli Diego e Raffaella, più una cugina di Mariella col figlio, e poi Franco e Christine Patini per cenare a casa nostra. C'erano anche Silvia, Sebastiano e Archimede. Pino ed io di mattina avevamo già preparato teglie con pasta al forno. Una giornata intensa 

La sera del giorno dopo alla fine del TG3 delle 19.30 un servizio mostrava parte della mostra da Remo Croce con il commento di Bimba de Maria che, fra l'altro, sottolineava che il lavoro di David ricordava quello di Hyronymus Bosch e non senza ragione: sua madre è nederlandese. Alle 21.30 c'era la replica e l'abbiamo vista ancora con trepidazione. Una signora amica ha telefonato, aveva visto il TG3 e le erano piaciuti molto i lavori di David.








domenica 5 febbraio 2023

1986. Di tutto....e i Wild Way

 

 
Ho preso il mio diario del 1986 da consultare per il mio blog sul nostro soggiorno a Jesolo. Ho finito di leggere il diario dall'inizio alla fine. Che anno pienissimo è stato, quanti eventi, quanti ricordi! Ne copierò diversi: ai figli farà piacere e forse emozionare leggere aneddoti della loro vita probabilmente già parzialmente annebbiati. E dato che di recente su Facebook ho come nuovo amico Francesco "Frisco" Landini percusionista del gruppo Wild Way comincio con la pagina del 19 febbraio.
Pino di mattina era andato al lavoro e Jan all'Accademia di Belle Arti, David quel giorno è rimasto a casa a dipingere, Sigrid stava a letto con quasi 38 di febbre. Io ho lavato i pavimenti di una parte della casa e ho cambiato le lenzuola di un paio di letti per poi fare le spese nel quartiere e cucinare. Era arrivata la lettera settimanale di mia madre dal Canada: neve e ghiaccio accompagnavano a sorpresa un terremoto di 5,5 gradi, un grosso spavento per tutti.
Per pranzo ho fatto il borbottone (peperone fritto con cipolla,  patate e Philadelphia) poi cavolfiore e purea di mele (appelmoes). C'era con noi Renate, la ragazza di allora di Jan, viennese. Pioveva. Dopo una piccola siesta è venuto Massimo, figlio di amici, per fare inglese con me per almeno un'ora, l'aiutavo ogni settimana con i compiti e la pronuncia. Massimo mi ha dato soddisfazione: da un 4 è arrivato ad un 7. Finita la lezione Pino, Renate ed io siamo andati dal nostro corniciaio a Via dei Soldati vicino a Piazza Navona per far incorniciare una incisione di David che serviva per una sua prossima mostra. Nelle vicinanze, in Via dei Coronari, c'era la galleria Tre Archi e siamo andati a salutare i propietari nostri amici Pino e Tiziana. La galleria si era spostata a qualche numero civico di distanza, uno spazio più grande e c'era l'inaugurazione del nuovo spazio con un piccolo buffet. Pino e Tiziana erano molto contenti di vederci. Questa galleria non esiste più. Siamo tornati a casa verso le 8.00 e che sorpresa: ci abbiamo trovato i Wild Way, cioè Paolone, Leno e Frisco. Più tre loro amiche. Pino ha preparato pasta e fagioli per tutti. Eravamo una grande compagnia perchè anche Renate è rimasta a cena e Silvia, la ragazza di David. Si mangiava nella cucina abitabile e nel grande soggiorno. Per secondo: pane e formaggio e poi biscotti. Dopo cena i Wild Way e gli altri hanno visto alla TV, insieme a Pino, il film Toro Scatenato con Robert De Niro.
David faceva parte dei Wild Way come chitarrista e cantante. Suonavano sulle scalinate di Piazza di Spagna, dal 1980 fino alla fine del 1989. David è entrato a far parte del gruppo alla fine del 1981. Da tutta Roma venivano ad ascoltarli e anche da Marche ed Umbria, un pubblico vasto che occupava tutte le scalinate. Ho già scritto un post sui Wild Way e sui lunghi viaggi che hanno fatto insieme, dall'Europa del Nord fino alla Spagna e al Portogallo, suonando per le strade e nelle piazze ma anche nei locali. Erano molto affiatati. Come però spesso succede il gruppo si è sciolto, era il 1990: insoddisfazioni, voglia di cambiamento, ricerca di nuovi stimoli e nuove strade, questi, in parte, i motivi. Nel 1996 Paolo, ukulele baritono del gruppo, è morto, una grande perdita, un amico molto rimpianto.
Nel 2021 è morto all'improvviso Leno Landini, grande armonicista. E' stato uno shock per la sua compagna, per i parenti, gli amici e i fans. David è andato al funerale e poco tempo dopo  alcuni amici di Leno e dei Wild Way hanno organizzato un concerto in campagna per commemorare Leno. David su Facebook cura una pagina dedicato per intero ai Wild Way.
Il 18 gennaio 1983, a casa, alle nove e mezza di mattina abbiamo acceso la radio per ascoltare il programma Weekend: David veniva intervistato da Marini sui Wild Way. Leggo nel diario che David se la cavava benissimo, molto sicuro di sè. A fine programma veniva trasmessa la canzone Madhouse, eseguita dai Wild Way.

"A rock concert on the Spanish Steps" - Fotografia contenuta nel libro "Inside Rome" pubblicato nel 1991 dalla Crescent Books, New York.

 

Leno e David a Piazza di Spagna nel 1982
 
 
                                                          Leno e Paolo a Piazza di Spagna


                                                    Leno e David al Lago di Bolsena - 2015


                                                         Frisco al centro della foto - 1983



mercoledì 1 febbraio 2023

Con Anneke nei Paesi Bassi

In Canada abitavamo a London, Ontario. Il fiume che attraversa la città è il Thames (Tamigi). London allora veniva chiamata Forrest City per l'abbondanza di alberi. Dopo lo spagnolo (castellano) ora affrontavamo l'inglese. I miei fratelli ed io abbiamo tratto un grande vantaggio dagli studi fatti in Olanda e i nostri genitori, giovani, coraggiosi ed intelligenti, si sono inseriti bene in poco tempo. Qui il modo di fare della gente e la mentalità erano completamente diversi da quelli degli argentini come li abbiamo conosciuti noi: complimentosi e spesso poco affidabili. Mica qui ti facevano i complimenti per la strada. Io ho trovato lavoro senza difficoltà alla London Life Insurance Company situata in un edificio che occupava un' intero isolato. Modernissime attrezzature. Ma anche se mi ci trovavo bene non avevo voglia di passare la mia vita lavorando in quest'ufficio e dopo circa un anno ho chiesto le dimissioni. Il mio capo era dispiaciuto,  mi ha detto: "It is a pity that people like you are leaving." E mia madre quanto ha pianto quando sono tornata in Olanda. Avevo una mezza storia con un ufficiale della nave Argentina-Canada. Una storia poi finita. A l'Aia una ragazza conosciuta sulla nave mi ha fatto sapere che lei si sposava e andava ad abitare in un'altra città perciò lasciava il suo lavoro come segretaria del direttore del Servizio Giuridico Militare (Militair Juridische Dienst). Dopo un colloquio sono stata immediatamente assunta e ad un salario ottimo. La stanza che avevo preso in affitto, con servizi compresi, era a due passi dal lavoro ed era accogliente: la cena era inclusa e sempre molto buona. Nella sua lettera settimanale mia madre mi informava che anche Anneke era tornata in Olanda, i genitori di Anneke le avevano mandato l'indirizzo. Io ho preso subito contatto con la mia amica e ci siamo viste spessissimo nei fine settimana. Lei allora abitava a Schiedam a dieci chilometri da Rotterdam. Schiedam era una piccola città che offriva poco svago mentre Den Haag (l'Aia) era una città con più possibilità. Un paio di volte sono stata da lei ma da un certo punto in poi è stata lei a prendere il treno per l'Aia. Ci arrangiavamo per dormire e col mangiare: giornate belle e piene. Dipendeva dal clima che cosa intraprendere. Facevamo gite in bicicletta, un giorno di sole siamo andate in canoa su un grande fiume. Anneke mi diceva: "Si vede che per te andare in canoa non è una novità", ma non era così, per me era la prima volta. A Scheveningen, città balneare collegata a Den Haag da un lungo viale, si prendeva il sole sulla spiaggia o si camminava per il villaggio dei pescatori dove i bei bambini col vestito della domenica giocavano all'aria aperta. Ci affascinavano i pescherecci, l'odore salmastro. E il museo Panorama Mesdag che consiste in un'unica opera circolare, ci emozionava, sembrava di stare in mezzo alle dune con la vista sul mare e i gabbiani che svolazzavano intorno. Scene e suoni reali, spettacolari. Abbiamo visitato l'isola di Marken insieme a Wil, un'amica-collega d'ufficio di Anneke e sull'ex isola di Volendam ci siamo fatte fotografare col tipico costume folcroristico. Di sera con la mia piccola radio ascoltavamo musica e si parlava di tutto, non ci mancava mai un argomento che interessasse tutte e due. Eravamo sulla stessa lunghezza d'onda.  Tante volte, quando avevo qualche ora a disposizione, cammminavo da sola verso il bellissimo museo Mauritshuis, un museo di piccole dimensioni e non mi veniva mai a noia di passare per tutte le sale guardando i lavori esposti. E compravo delle cartoline.ricordo. La cartolina "Ragazza col turbante"che qui chiamano "La ragazza con l'orecchino di perla" l'ho data poi a David quando era ancora piccolo, gli piaceva molto.

Ma poi ho deciso di andare in Italia. Veramente avevo da tempo voglia di trasferirmi per un pò in Spagna, ricordandomi ancora lo spagnolo. Però avevo conosciuto uno studente americano che con una borsa di studio viveva a Roma insieme ad altri del suo paese, reduci dalla guerra in Corea, e parlava bene della vita romana. Gli ho chiesto di trovarmi una stanza e il primo o il due novembre mi ci sono trasferita. Ho già scritto un post sulle mie iniziali avventure italiane. Ho conosciuto Pino e ci siamo sposati. Nel 1974, luglio, mentre eravamo da turisti ad Amsterdam in un piccolo albergo sul Prinsengracht Anneke è venuta a trovarci per un paio di ore, la solita cara Anneke. E il 14 luglio abbiamo intrapreso il viaggio per Zoetermeer. Anneke ci ha preparato un piatto di spaghetti, insalata e yoghourt con frutta. Abitava al 12° piano e Pino, dopo pranzo, seduto su una comoda sedia ha ammirato dal balcone il bel panorama mentre Anneke ed io chiacchieravamo, Sigrid disegnava e i ragazzi sono scesi per giocare a pallone con alcuni ragazzi intravisti su un prato. Anche nei parchi di Amsterdam David e Jan venivano subito accettati nelle improvvisate squadrette di calcio che si sfidavano tra loro. Il giorno che abbiamo passato da tante (zia) Jo a Meppel, i ragazzi, anche là, dopo pranzo si sono avviati verso un parco nelle vicinanze. Non tornando all'ora stabilita (dovevamo prendere il treno per Amsterdam), Pino ha preso la bicicletta di tante Jo ed è andato a prelevarli. Erano assorti nel gioco. Ci hanno poi detto: "I ragazzi olandesi sono molto simpatici." David allora aveva 13 anni e mezzo, Jan 10 e Sigrid 5 anni e mezzo.

                                                         Zoetermeer, 14 luglio 1974


 

Molti anni dopo, coi figli già grandi, abbiamo comprato un pied à terre a Venezia e là Anneke è stata per due volte nostra ospite e come se la godeva questa vacanza, Venezia le piaceva un mondo. Durante la seconda visita, era di carnevale, lei era entusiasta di come fossero travestiti i bambini. Vedendo una bambina, Margherita, Anneke è stata presa da un grande entusiasmo. Quando Sigrid si è sposata lei e Kevin si sono stabiliti ad Haarlem e quando io ero lì da loro Anneke veniva a trovarci. Ed io andavo a trovarla a Zoetermeer, non lontano dall'Aia, dove aveva comprato casa. Avevamo sempre tanto da dirci. La invitavo anche in Canada quando io ci passavo un mesetto, per trovare i miei. Ma non le era mai possibile venire da noi. Anni dopo per via di problemi di salute non poteva accettare i miei inviti a passare un pò di tempo con me e la mia famiglia a Roma. Nel 2019 sono stata per l'ultima volta ad Haarlem però sono stata a letto con l'influenza. Comunque ci sentivamo per telefono. Più o meno ogni tre, quattro settimane la chiamavo e condividevamo i nostri ricordi in comune. Era molto sola (quando erano ancora giovani il suo fidanzato Johan è morto nel sonno e lei non l'ha mai dimenticato), ora non poteva più uscire da sola, camminava in casa con un deambulatore. La sua voce era sempre molto giovane e chiara La sua macchina l'aveva fatto rottamare. Non molto prima dell'ultimo Natale non ha risposto al telefono, ho riprovato dopo un'ora e niente. Ero preoccupata, pensavo al peggio oppure che stesse passando un pò di giorni dalla sorella Thea a Roosendaal. Aveva un anno meno di me, cioè 90 anni e già diverse volte mi aveva detto che aveva vissuto abbastanza: "voglio scendere", diceva. Mi raccontava che mangiava cose sane: broccoli ed altre verdure. La mattina dell'undici gennaio Sigrid mi ha detto: "Mamma ho una brutta notizia, Anneke è morta" La figlia di Thea aveva cercato e trovato Sigrid su FB e l'aveva pregata di informarmi che il 31 dicembre Anneke ha avuto un infarto. La notizia mi ha toccato nel profondo. Prima mio fratello Henk e adesso Anneke. Avrei voluto vederla un'ultima volta ma con le mie patalogie iatrogene che non vogliono andarsene forse non potrò più viaggiare. E adesso Anneke ha intrapreso un viaggio. Lei credeva nella reincarnazione. Forse ci rivredemo in un'altra vita.

                                                                                      Marken


                                                                              Volendam


 




Con Anneke in Argentina

 


Nel 1951, quando lavoravo nella banca olandese a Buenos Aires - Banco Olandès Unido - ho conosciuto Anneke. Uno dei suoi compiti era quello di consegnare la posta negli uffici sparsi sui tre piani e quando veniva nel mio ufficio scambiavamo due parole e provavamo simpatia l'una per l'altra. Abbiamo deciso di incontrarci una volta fuori dal lavoro, una domenica. Lei abitava con i suoi a Martin Coronado ed io a Ramos Mejia, piccole città molto distanti fra loro e in direzioni opposte. Per il nostro primo incontro abbiamo deciso che io sarei andata a prenderla davanti alla banca a Calle 25 de Mayo a due passi da Plaza de Mayo, per indicarle il tragitto da prendere per arrivare a casa mia. Anneke mi ci stava aspettando insieme a sua sorella Thea; non si assomigliavano essendo Anneke piuttosto piccola di statura e bionda, Thea era più alta e castana. E i volti erano diversi, non sembravano sorelle. Anche Thea era simpatica. Ci siamo avviate per Ramos Mejia prendendo la metro a Plaza de Mayo, passando davanti alla  Casa Rosada. A Plaza Once uscendo dal vagone della metro si prendeva sotto terra il treno che saliva poi alla luce del sole. Lungo questa linea ferroviaria c'era la cittadina Ramos Mejia. Le due sorelle hanno conosciuto i miei genitori e i miei fratelli. Siamo stati molto bene insieme e noi due ci siamo viste altre volte. Ho conosciuto i loro genitori e il loro fratello Tom. Come immigrati avevamo molto in comune conducendo una vita non sempre facile. Qualche volta con uno dei miei fratelli andavamo da loro in bicicletta (bici portate dall'Olanda) facendo un lungo tragitto. Una volta che ho passato una giornata da loro una mamma maiale ci ha attraversato la strada seguita dai suoi piccoli. I nostri genitori si sono conosciuti. Io ed i miei abitavamo in un loft, al pianterreno di una ex clinica. Il grande giardino aveva delle palme. Un paio di volte i miei fratelli ed io abbiamo organizzato una festa. Si ballava all'esterno e in casa. Anneke veniva volentieri. Ma diceva in seguito che la parte più bella era quando finita la festa noi della casa ci stendevamo sui letti ed ascoltavamo musica classica. I miei genitori passavano la serata da una famiglia croata nel palazzo. Un giorno la mia famiglia e quella di Anneke sono andate a Tigre prendendo un treno che passava lungo il fiume De La Plata. A Tigre abbiamo preso una lancia che ci ha portato ad uno dei tanti isolotti. Mi ricordo che mia madre ha portato un buonissimo dolce preparato a bagno maria (non avevamo un forno). Anneke era appasionata di films.d'animazione e una sera dopo il lavoro in un cinema ne abbiamo visti almeno quattro di seguito Si poteva rimanere seduti e veder films a non finire. Anneke rideva di gusto e io mi divertivo non condividendo però la sua passione. Un'altra volta lei aveva dei biglietti omaggio per il teatro Colon e insieme abbiamo visto un'opera. Per l'occasione mi sono presentata con un completo che mia madre aveva appena finito di cucire. Una giacca nera con l'interno di stoffa scozzese da usare double face e da combinare con una gonna nera o scozzese. In più una camicetta nera attilata. Anneke ne era entusiasta e lo dimostrava nel suo consueto modo esuberante con esclamazioni di ammirazione.

Nel mio album di amicizie (poesie album) che avevo da quando ero bambina Anneke e Thea hanno scritto una dedica ed io una rima nell'album di Anneke.

Nel 1955 la mia famiglia ed io siamo emigrati in Canada. Cominciando tutto da capo; una nuova vita.






                                                         Camicia e gonna fatte da mia madre


martedì 17 gennaio 2023

Gennaio 2023, i tre fratelli in giro per Roma.

 

Il 25 dicembre è venuto Jan da New York a stare una settimana con David e me per poi proseguire il suo viaggio verso il Nord Italia in visita ad alcuni produttori di vino. Il consueto menu della cena del 24 dicembre consiste, a casa nostra, in spaghetti alle vongole scappate e insalata russa; questa volta l'abbiamo spostato al giorno dopo per gustarlo con Jan. E' stato un lungo viaggio per lui perchè l'aereo è partito con due ore e mezza di ritardo dovuto al clima polare: -26°. Nonostante ciò, dopo un leggero pranzo e una piccola siesta Jan è uscito con David per fare una lunga camminata. Io frattanto ho preparato  il sugo e l'insalata russa. Jan ha buttato la pasta e preparato i piatti. Ci meravigliamo sempre della sua energia e voglia di fare. La cena è piaciuta molto e come mi piacevano i cioccolatini ripieni di crema di arachidi del famoso negozio Trader's Joe. Dopo cena si parlava a lungo di quando eravamno ancora tutti insieme. Allora Pino faceva il presepe, c'era un piccolo albero di Natale, dei doni, dolci natalizi esposti ad arte da Pino sull'alto banco della nostra cucina abitabile. E in quei tempi io non volevo farci mancare la musica natalizia, senza non c'era l'atmosfera giusta. Sigrid ha anche telefonato per parlare col fratello americano.

                                                                            a Colle Oppio

                                                          Al bar San Calisto, Trastevere


 

                                                                     Mercati Traianei


                                                                              Rione Monti

                                                                 Parco degli Acquedotti

 

Il giorno dopo i due fratelli sono andati a Veio. A soli circa 15 chilometri a Nord di Roma vicino a Isola Farnese ci sono da vedere le rovine etrusche. Il 28 dicembre hanno fatto un'altra gita etrusca: Barbarano Romano. La sera dopo erano già di ritorno. A Barbarano hanno conosciuto una simpatica signora svizzera. Diverse persone straniere hanno acquistato casa a Barbarano, scoprendo per caso questo villaggio ed innamorandosi della bellissima natura e delle rovine etrusche. Un altro giorno i due fratelli hanno camminato nel Parco degli Acquedotti, sull'Appia: c'è tanto da vedere a Roma. Quando, di mattina, al braccio di Jan, facevo una passeggiatina nel quartiere, a Via Merulana in un bar napoletano lui prendeva un caffè espresso ottimo. E io ne prendevo uno o due cucchiani, Jan me li imboccava. Lo stesso rito di tanti anni fa quando Pino si prendeva un caffè al bar per gustarsi con più potenza la solita sigaretta. Un caffè intero mi eccita troppo. Il 31 dicembre, a casa di Giampaolo, giornalista che scrive articoli sul vino, lui e Jan  hanno organizzato un wine tasting privato: erano gli unici assaggiatori. Per cena abbiamo mangiato spaghetti spezzati con sugo e lenticchie, insalata con funghi e dolcetti. Dopo cena un film che, anche se fatto bene, ci ha lasciato insoddisfatti. Un film di George Clooney: Tender Bar. A mezzanotte ha telefonato Sigrid per gli auguri. Jan, tanto carino e attento aveva lo champagne pronto per brindare.

Il primo dell'anno i fratelli hanno visitato due musei che quel giorno erano gratis. Il giorno dopo Jan si è visto con un amico produttore fuori Roma negli estesi vigneti. E il 2 gennaio nel primo pomeriggio è arrivata Sigrid dal'Olanda. Come ero felice di avere tutti i tre figli a Roma. Kevin e le figlie erano partiti per la Germania per visitare i suoi genitori. E adesso i tre fratelli camminavano per Roma, anche più di 14 chilometri alla volta. Ogni giorno una destinazione diversa. Verso le 12 del mattino se era ancora a casa Sigrid prendeva il sole sul balconcino. E come me benediceva l'esistenza di questo piccolo sfogo all'aperto. Il 5 gennaio Jan è partito per un viaggio di lavoro: prima tappa Bologna. David l'ha accompagnato alla stazione. Ci ha fatto sapere che anche là faceva delle lunghe scarpinate. Ci teneva sempre informati del suo iterinario: Faenza, Ferrara, Parma dove ha visto i dintorni su una bicicletta presa in affitto. e poi Piemonte, incontrandosi sempre con gente molto simpatica e ospitale. L'8 gennaio una cena da noi con l'amica Flavia e suo fratello Alessandro. Flavia aveva preparato come sempre delle verdure squisite, Alessandro una zuppa di zucca e una crostata buonissima, la sua specialità. E anche noi avevamo la nostra parte. Una serata molto gradevole.

Il 9 gennaio le vacanze natalizie erano finite e David è tornato a scuola. Con piacere, perchè si trova bene con i suoi studenti del Liceo Artistico. Sigrid si è vista con le amiche fedeli Rita, Cristiana e Silvia e inoltre faceva lunghi giri per la città. L'11 gennaio è tornata nei Paesi Bassi. David l'ha accompagnata alla stazione per poi proseguire per la sua scuola. E Jan il 15 gennaio ha preso il volo da Milano per gli Stati Uniti. Ed io sono felicissima che i miei tesori di figli vadano d'accordo e d'amore. Quando guardo intorno a me vedo raramente fratelli che sono così in armonia.

           

 Sigrid, Cristiana e Rita sul Ponte della  Musica            
                                                  


venerdì 6 gennaio 2023

25 novembre, compleanno dei miei fratelli

I miei due fratelli, Minze e Henk, erano nati nello stesso giorno, il 25 novembre, ma con due anni di differenza. Minze nel 1932 e Henk nel 1934. Ma anche se erano nati tutti e due sotto il segno zodiacale del Sagittario erano diversi sia fisicamente che caratterialmente. Minze era più esile ed era alto 1.79 (come mio padre), Henk era di corporatura più robusta ed era circa 1.85. Tutti e due erano bravi a scuola e nello sport e amavano leggere. I due fratelli avevano un comportamento elegante. Da adulti si aiutavano a vicenda ma non erano amici. Minze era un criticone, quante volte mi ha criticato per il mio abbigliamento e per i giovani che frequentavo. Io l'accettavo con un granello di sale, sapendo che dopottutto questo scocciatore mi voleva bene. A volte era permaloso e spesso generoso. Odiava il suo nome. E' stato chiamato, essendo il primogenito, come il nonno paterno: Minze, nome tipicamente frisone, come lo è anche il mio. Qui a Roma, quando mi presentavo a nuovi conoscenti olandesi e sentivano il mio nome mi chiedevano: "Kom je uit Friesland?" (Vieni dalla Frisia?). A scuola ad Haarlem eravamo gli unici ad avere questi primi nomi. Io spesso Minze lo chiamavo Mins e a casa mi chiamavano Auk. Io ho preso il nome della nonna materna. Il mio secondo nome è come quello della nonna paterna: Antje. A Minze non piaceva avere solo un nome. Ma a quei tempi non si dava molta importanza ai nomi, si seguiva la regola. Minze era ostinato e cocciuto e a volte era insolente verso nostro padre. E una sberla era la risposta. Mio padre era molto giovane, un ragazzo-adulto. Quando sono nata io aveva 23 annni (mia madre 22). Allora era normale sposarsi così giovani. Adesso che sono arrivata a questa veneranda età e i miei ricordi vanno spesso molto all'indietro penso che chissà, Minze avrebbe avuto bisogno di un altro tipo di padre. Ma i fgli non possono scegliere i genitori e i genitori non possono scegliere i figli. 

 

                                                                   Minze a 15-16 anni

Henk ha preso, essendo il secondogenito, il nome del fratello maggiore di mio padre, Hendrik. Questo zio ha suggerito di aggungerci il nome di mio padre, Jan. Henk era accomodante, si intendeva bene col suo papà. Non mi criticava mai. Una volta facendo insieme un giro in bicicletta mi faceva un complimento: "stai seduta così bene quando pedali che sembri una vera amazzone" (amazzone è sinonimo di cavallerizza). Prima di partire per l'Argentina ho voluto salutare un laghetto ai confini di Haarlem che da sempre mi affascinava. Henk ha preso anche lui la sua bici e ha voluto accompagnarmi. Era il 1950, io allora avevo 19 anni, Henk 15 e Minze 17. 

Da piccoli la sera si giocava tutti assieme ad un gioco da tavola o tutti eravamo occupati con un libro oppure si ascoltava un radiodramma e musica trasmessa via radio. Formavamo una famiglia unita. Crescendo i miei fratelli ed io avevamo i nostri amici con cui passare gran parte del  tempo e stavamo meno assieme. Crescendo noi figli si ascoltava la musica classica. Henk sapeva tutto sulle orchestre e sui direttori. Io allora adoravo Tsjaikovski. Minze ascoltava volentieri insieme a noi ma lui predileggeva i Schlager. Su internet vedo che viene spiegato in che consiste la musica Schlager. Cioè è un genere musicale diffuso non solo in Germania ma in gran parte dell'Europa centrale e settentrionale, che corrisponde alle cosiddette hits o canzoni di successo. Sue caratteristiche sono le strutture musicali semplici e i testi spesso sentimentali che inducano all'armonia e alla felicità l'ascoltatore. Musica fluida. L'Olanda aveva il suo genere di Schlager, il Levenslied (canzoni che parlano della vita in tutte le sue forme). Lili Marleen era anche uno Schlager ed ha avuto un successo mondiale. Molte di quelle canzoni erano veramente belle e con Minze le ascoltavamo imparando in poco tempo le melodie orecchiabili e le parole semplici ma signicative.

A mio padre e a mia madre piaceva la musica allegra: le operette, i valzers etc. In campo musicale ce n'è per tutti i gusti.

Tanti ricordi melanconici. I miei fratellini fratelloni. Quanti capitoli ha una vita umana.

 

                                                               Henk a circa 14 anni


                                                                                                                                                                                              



venerdì 2 dicembre 2022

David disegna

 

 

 


Quando David sta a scuola e segue i suoi alunni per stimolarli disegna anche lui. L'anno scorso ha disegnato poco ma quest'anno scolastico si sente in vena, ispirato. Sfodera disegni al Liceo Artistico di Via di Ripetta e alla sua succursale, il Pinturicchio. Da ragazzo ha studiato anche lui in quei due licei, era la sua scelta. Io dico sempre che disegna da prima di camminare. Non poteva fare a meno di tenere una matita in mano e fantasticare sulla carta. Io gli fornivo il necessaro, carta, albums da disegno, matite colorate e pennarelli. Quando andava alla scuola elementare disegnava mentre l'insegnante parlava e spiegava: così, disegnando gli penetrava meglio la lezione. Era però incompreso e veniva rimproverato e punito. Lui a casa non diceva niente, non si lamentava. Finchè un giorno il suo papà  che andava a prenderlo a fine scuola sentiva un bambino dire a sua madre indicando David: "quel bambino è l'asino della classe". Pino à andato a parlare col preside. L'insegnante è stata redarguita per la poca sensibilità dimostrata nei confronti di un bambino molto educato, intelligente e gentile. Dato che era il più piccolo della classe essendo nato il 24 dicembre, ma anche il più alto, c'erano dei compagnetti che gli dicevano: "Tu sei troppo alto per la prima perciò sicuramente sei un ripetente." Dopo la scuola media è passato al Liceo Artistico e poi all'Accademia di Belle Arti. I soggetti dei suoi dipinti, incisioni e disegni sono eseguiti in maniera molto personale. Le sue incisioni mi piacciono particolarnemte.

Poi sono arrivati Jan e poi Sigrid e anche loro avevano un'indole artistica. Disegnavano molto bene. Ho approntato per tutti e tre un album dove incollavo i loro più bei disegni da quando erano piccolissimi. Ce l'hanno ancora da qualche parte. Jan anche lui ha scelto il Liceo Artistico e poi l'Accademia di Belle Arti. I suoi quadri mi piacciono moltissimo. Dopo aver preso all'università di New York il Master in Museum Studies e aver frequentato uno stage di mezz'anno al Guggenheim Museum si è disinteressato all'arte e si è dedicato del tutto al mondo del vino.

Dopo la scuola media a Sigrid è stato consigliato di optare per il Liceo Artistico oppure per il Liceo Linguistico. La risposta è stata: "I miei due fratelli frequentano il Liceo Artistico e basta così in famiglia", e si è iscritta al Liceo Linguistico di Via Boncompagni.


                                                                China su carta 2018


                                                                  China su carta 2022


                                                          China su carta 2022


Seguono allcune incisioni di David degli anni '80 stampate da lui in Accademia: