venerdì 29 giugno 2012

Al mercato col caldo

Tornando dall'Olanda, il 10 giugno, quando David ed io siamo scesi dal pullman dell'Alitalia che ci ha portato da Fiumicino fino a pochi passi da casa, ci siamo guardati intorno con sgomento: dopo i Paesi Bassi il contrasto era grande. Sulle nostre facce si leggeva il commento: quanto è sporca Roma. Città bella ma inguaribilmente sporca. Non c'è cura che tenga, sia gli extracomunitari che gli italiani buttano tutto per terra. Ho visto tempo fa una giovane coppia di italiani che usciva da una pizzeria al taglio, scartava il trancio di pizza appena acquistato, buttava la carta per terra e si allontanava in sella al motorino. A simili spettacoli ho assistito in tutti questi 50 anni abbondanti che vivo in Italia. E adesso sono arrivati gli extracomunitari che danno manforte. Erano così disordinati anche nel loro paese d'origine? Un fatto è che tanti italiani non danno il buon esempio. Spero che nelle scuole insegnino ai bambini il senso civico e che i piccoli a loro volta dicano ai genitori come ci si comporta.
Il giorno dopo il nostro ritorno sono andata al mercato Esquilino. Un gran caldo dopo il freddo del nord. A dire il vero qualche giorno di caldo l'abbiamo avuto anche là, ci siamo goduti il bel giardino e le passeggiate. In un baleno gli Haarlemmesi erano seduti all'aperto in gran massa a godersi il sole, una bibita, un gelato ed altro davanti a bar e ristoranti. Tanti andavano al mare in bicicletta. Haarlem si trova tra Amsterdam ed il Mare del Nord.
Mi sono subito abituata di nuovo alla vita romana, come succede d'altronde dopo ogni mio ritorno.
Qui tante bancarelle del mercato sono ormai gestite da stranieri che sono tutti molto gentili. Anche nelle strade fuori del mercato vedi per lo più facce di altre etnie.
L'occhio si riabitua, anche con un senso continuo di irritazione, al sudiciume che regna un pò ovunque. Per i mendicanti che ti si avvicinano in genere ho qualche soldo in tasca. Per i poveri esseri sdraiati per terra o seduti contro un muro e che spesso assomigliano a zombies sento empatia e impotenza.
Porto fuori Seila il cane di Laura al giardino di Colle Oppio e di Piazza Vittorio. Frequento le mie simpatiche vicine di casa e le mie care amiche del vecchio quartiere. Il caldo è forte, solo di notte si rinfresca un pò. 
Mi piace stare a  Roma, la amo. Le cose che non vanno, bah, stanno lì e non si smuovono. Hanno bisogno di una spinta verso il senso giusto da una mano magica? No, da mani umane.







giovedì 28 giugno 2012

Foto di David sul suo Facebook

Sulla mia posta c'era un avviso che diceva che su Facebook qualcuno aveva commentato una foto pubblicata da David sul suo profilo e dove apparivo anch' io. Ho dato un'occhiata e sì, c'era una foto di me, Pino ed i nostri figli bambini. E' naturale che mi ha invaso un'ondata di nostalgia. Dopodichè ho cliccato sulla freccia che dice "avanti" e mi sono messa a guardare tante foto di vecchia data e recenti. Voglio chiedere a David di trasferire su questo mio blog un pò di foto paesaggistiche scattate da lui, qui ed in Olanda, e di aggiungere anche le didascalie scritte di suo pugno che mi hanno divertito molto. David ha una sfrenata fantasia ironica.






Con questa foto dal titolo "Nebbia malinconica", scattata in un giorno di forte malinconia, ho partecipato alla mostra "Malinconia nell'arte". La struggente immagine nel 2011 ha vinto il premio fotografico "Visioni melanconiche". Sul palco, davanti a pubblico e giuria ho alzato al cielo la coppa palesando un sorriso di circostanza che denotava una falsa gioia. Il mio animo infatti era permeato di una sottile ma bruciante malinconia.

Con questa foto dal titolo "Emozioni Sbocciate" mi sono aggiudicato il terzo premio del concorso fotografico "Broccostella in fiore", edizione 2012. Nel ritirare il premio, direttamente dalle mani del sindaco, una forte emozione ha invaso il mio cuore: finalmente il sogno di una vita si era realizzato. Adesso la mia opera è esposta permanentemente nella sala "Guardabassi" del municipio di Broccostella.
 
 
 
 
 

Con questa immagine (di indubbia e innegabile potenza espressiva) partecipero' alla III Biennale di Poggio Catino. Per ottenere il giusto riconoscimento della critica e la definitiva consacrazione internazionale ho pero' bisogno di un titolo che ben accompagni l'opera in questione. Le opzioni, per ora, sono tre: "Giuochi solitari", "La solitudine del giuoco", "Giochi silenti".