Tornando dall'Olanda, il 10 giugno, quando David ed io siamo scesi dal pullman dell'Alitalia che ci ha portato da Fiumicino fino a pochi passi da casa, ci siamo guardati intorno con sgomento: dopo i Paesi Bassi il contrasto era grande. Sulle nostre facce si leggeva il commento: quanto è sporca Roma. Città bella ma inguaribilmente sporca. Non c'è cura che tenga, sia gli extracomunitari che gli italiani buttano tutto per terra. Ho visto tempo fa una giovane coppia di italiani che usciva da una pizzeria al taglio, scartava il trancio di pizza appena acquistato, buttava la carta per terra e si allontanava in sella al motorino. A simili spettacoli ho assistito in tutti questi 50 anni abbondanti che vivo in Italia. E adesso sono arrivati gli extracomunitari che danno manforte. Erano così disordinati anche nel loro paese d'origine? Un fatto è che tanti italiani non danno il buon esempio. Spero che nelle scuole insegnino ai bambini il senso civico e che i piccoli a loro volta dicano ai genitori come ci si comporta.
Il giorno dopo il nostro ritorno sono andata al mercato Esquilino. Un gran caldo dopo il freddo del nord. A dire il vero qualche giorno di caldo l'abbiamo avuto anche là, ci siamo goduti il bel giardino e le passeggiate. In un baleno gli Haarlemmesi erano seduti all'aperto in gran massa a godersi il sole, una bibita, un gelato ed altro davanti a bar e ristoranti. Tanti andavano al mare in bicicletta. Haarlem si trova tra Amsterdam ed il Mare del Nord.
Mi sono subito abituata di nuovo alla vita romana, come succede d'altronde dopo ogni mio ritorno.
Qui tante bancarelle del mercato sono ormai gestite da stranieri che sono tutti molto gentili. Anche nelle strade fuori del mercato vedi per lo più facce di altre etnie.
L'occhio si riabitua, anche con un senso continuo di irritazione, al sudiciume che regna un pò ovunque. Per i mendicanti che ti si avvicinano in genere ho qualche soldo in tasca. Per i poveri esseri sdraiati per terra o seduti contro un muro e che spesso assomigliano a zombies sento empatia e impotenza.
Porto fuori Seila il cane di Laura al giardino di Colle Oppio e di Piazza Vittorio. Frequento le mie simpatiche vicine di casa e le mie care amiche del vecchio quartiere. Il caldo è forte, solo di notte si rinfresca un pò.
Mi piace stare a Roma, la amo. Le cose che non vanno, bah, stanno lì e non si smuovono. Hanno bisogno di una spinta verso il senso giusto da una mano magica? No, da mani umane.