Quando avevo quasi quattro anni abbiamo traslocato in una strada più centrale della città. Era da poco nato il fratellino Henk (Hendrik Jan). Per agevolare il trasloco Minze ed io passavamo la giornata da una coppia amica. Traffico allora non ce n'era e i bambini giocavano sui marciapiedi. Anche noi avevamo il permesso di giocare davanti casa. I miei genitori hanno raccontato che Minze ed io curiosi ci siamo mossi per indagare il nuovo ambiente, mano nella mano. La coppia amica che dava regolarmente un'occhiata fuori si è preso uno spavento non vedendoci più. Hanno girato per tutte le strade delle vicinanze e anche i miei genitori si sono uniti a loro. A mio padre è venuto l'idea di andare all'ufficio di polizia del quartiere e là ci hanno trovato, seduti sul bordo del tavolo, cantando canzoncine insieme ai poliziotti.
Una volta sistemati nella nuova casa e ormai abituati al diverso modo di vivere, noi bambini ci mescolavamo agli altri piccoli sul marciapiede. Sentendoli parlare olandese e non frisone ho cominciato a non dire più mem e heit ma papa e mama. Ma poi ho preferito sempre rivolgermi ai miei con vader e moeder, i miei fratelli con pa e moe. La nonna di mia madre che è sempre vissuta con noi è rimasta Beppe che è frisone per nonna. E ho cominciato a parlare l'olandese. Ho già raccontato che ho frequentato l'asilo non lontano da casa. Era un'asilo cristiano dove raccontavano storie della bibbia e di Gesù. Ero molto impressionata della sofferenza di Gesà alla croce. Una volta facendo le spese con i miei genitori all'improvviso ho cominciato a piangere forte e urlare indicando un giovane uomo con la barba: "Gesù, Gesù, si è fatto tanto male, tanto sangue, tanto dolore". Ci è voluto per calmarmi. Non mi hanno più mandato a quella scuola.
Mio padre era molto giovane, un ragazzo, e quando andava in bicicletta con me nel seggiolino davanti andava sul stretto bordo lungo il canale. Mi ricordo i miei brividi, ma ero sicura heit (papà) era bravo.
Non siamo rimasti a Den Helder, ci siamo trasferiti a Haarlem, nella Frans Halsstraat nella casa a fianco dello zio Hendrik, fratello di mio padre, sua moglie Gees e i loro bambini Wietske e Jan.