Il 4 maggio mattina Jan aveva un appuntamento dal suo dentista. Sono andata con lui e ho fatto controllare anche la mia bocca. Il medico ha visto una parte delle mie gengive molto arrossata e ha diagnosticato un'infezione in atto. Adesso capivo perchè sentivo fastidio da un pò di tempo ma il dentista a Roma sorvolava quando glielo facevo notare. La cosa da fare era di farmi operare da un chirurgo paradentale (specializzato in disturbi delle gengive). L'assistente del dentista mi ha fissato un appuntamento con un paradentologo per la mattina del giovedì seguente, cioè il 6 maggio. Jan mi ha portato col suo motorino fino alla Fifth Avenue. C'erano da riempire delle carte. Il medico Neal V., di poche parole ma gentile ha visto subito il problema e mi ha chiesto: "Facciamolo subito, o vuole tornare un'altra volta?" "Subito." Tre iniezioni e poi sembrava che scoppiasse un bombardamento nella mia bocca, il medico lavorava senza sosta a velocità supersonica. Sentivo raschiare contro l'osso mandibolare e tagliare, un movimento continuo. Sentivo l'assistente dire: "Una grande infezione." Dopo mezz'ora l'operazione era finita. Il medico ha toccato il mio braccio e con un sorriso ha detto: "You were great." Quando mi sono alzata vacillavo. La segretaria mi ha fatto avere una richiesta per antidolorifici e uno sciacquo, raccomandandomi di non prendere l'aspirina, di mangiare per una settimana con l'altra parte della bocca, niente cibo solido, tagliare il pane a pezzettini e bere molto. Tornati a casa Jan ha mangiato la zuppa di piselli che avevo preparato in anticipo ed è uscito per impegni. Io ho aspettato che finisse l'effetto dell'anestesia per poi mangiare un pò di zuppa e un pezzetto di banana, e le mie solite vitamine. Mi sono sdraiata per breve tempo pensando: "Se esco sicuramente mi sento meglio." E così ho preso l'autobus sotto casa fino al Metropolitan Museum dove ho guardato le tante bancarelle dove artisti espongono le proprie opere, e poi, entrando nel Central Park mi sono seduta su una panchina a guardare dei vivaci bambini che si arrampicavano su una statua che raffigurava tre orsi, e che si trova in uno dei bellissimi playgrounds (giardino giochi) del parco. Ho preso il bus 3 per ritornare e vicino casa ho preso un cartone di succo di mele, la mia bibita preferita. Erano le 19.00 e Jan era già a casa ma doveva uscire di nuovo. Mi aveva prese le medicine in farmacia. Dopo aver mangiato qualcosa ho preso l'antidolorifico, più tardi ho sciacquato la bocca, non avevo più dolore. Frattanto ha telefonato la segreteria del medico per informarsi se stavo bene. Una settimana dopo sono stati tolti i punti.
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