Mesi fa Mauro ha chiesto a David di scrivere la presentazione della sua prossima mostra che a breve avrebbe avuto luogo. David e Mauro si conoscono da quando nei primi anni '80 frequentavano l'Accademia di Belle Arti. E ancora si vedono: camminano per Roma, vanno per mostre d'arte e si incontrano a casa nostra per discutere oltre che di arte anche di storie di vita. Mauro, se il tempo glielo consente, rimane volentieri per cena (abita fuori Roma a un paio d'ore di macchina). David ha scritto subito il pezzo e gliel'ha consegnato. Leggendolo Mauro si è addirittura commosso. Ho chiesto a David se lo potessi riportare qui sul mio blog. Mi ha dato il suo consenso, ed eccolo:
Luce, composizione, colore, azione, storia. De Luca traduce le proprie riflessioni in forma trascendentale e dunque nulla è come sembra, tutto nasconde un doppio, triplo, quadruplo significato. De Luca ci mostra come ogni cosa sia metafora di se stessa. L’artista sa ma non ostenta il proprio sapere. E sa come parlare, quando parlare e quando tacere. E se tace è solo per senso della misura, per non dire troppo, per non dire l’inutile. De Luca è per il paradosso. Riesce ad urlare sussurrando. Sempre incurante delle mode, dei trend del momento, delle mille effimere tendenze contemporanee, De Luca prosegue il proprio viaggio verso le struggenti luci dell’alba, di tutte le albe: quelle che abbiamo visto e quelle che vedremo.
Ieri, venerdì, David aveva intenzione di andare, dopo aver finito le lezioni online, a Barbarano Romano per il weekend. Già presto si era preparato, aveva fatto la doccia, riempito le borse da portare via ecc. E poi son cominciate le lezioni. Con David non c'è da annoiarsi e perciò quasi tutti i ragazzi erano presenti. Mentre io ero indaffarata per casa sentivo David che parlava e spiegava e le voci dei ragazzini che chiedevano ulteriori spiegazioni, indugiavano. Durante un breve intervallo David si è chinato per aprire un cassetto. Ho sentito un urlo di dolore: gli era venuto il colpo della strega. E' riuscito a finire le lezioni in bellezza, ma dopo, alzandosi dalla sedia e muovendosi i dolori erano insopportabili. Gli ho fatto un paio di massaggi con crema d'arnica e ha preso un paracetomol ma tutto senza risultato: dolori tremendi. All'improvviso l'ho sentito ridere a squarciagola come non fa mai e contemporaneamente emettere forti gemiti. Sono entrata nella sua stanza e gli ho chiesto sorpresa: "Stai facendo la terapia del riso?" Riusciva a parlare a fatica ma mi ha risposto che ad una prima classe con alunni di 13-14 anni aveva appena dato come compito quello di cercare per casa degli oggeti, di farne un assemblaggio, una natura morta, e poi di fotografarla. Sotto lo sguardo attento e divertito di David i ragazzi hanno cominciato a cercare gli oggetti e i luoghi dove disporli per creare e mettere in scena le proprie rappresentazioni. David incoraggiava ed elargiva consigli in diretta. Un ragazzino non sapeva dove mettere mano e ha portato David in giro per la sua casa mostrandogli di tutto e anche una scala che scendeva in cantina. David gli ha suggerito che sì, quella scala era bella misteriosa, e di disporre sui gradini degli oggetti anche non per forza legati a quell'ambiente. Molti allievi presi dall'estro creativo e divertendosi hanno cominciato a spedire scatti di prova e così anche il ragazzino della scala. Nel suo caso involontariamente (oppure no?) è venuta fuori una creazione macabra e insieme tragicomica: in basso, all'inizio della scala, appoggiata al muro c'è una gruccia. Poco più in alto, sui gradini, è posizionata un'urna funeraria. David rideva a crepapelle perchè ha immaginato la scena: qualcuno era caduto per le scale con esito funesto e le sue ceneri si trovavano ora nell'urna. Anch'io ridevo, era troppo buffa la storia.
David non si è potuto muovere da casa. La strega non l'ha abbandonato e solo stamattina, sabato, grazie ad un forte antidolorifico ha potuto muoversi essente dai dolori e nel pomeriggio è uscito per fare una passeggiata nel quartiere. Viene consigliato di muoversi il più possibile in questi casi.
E' un piacere ascoltare David quando racconta ai suoi studenti, commenta e discute con la sua bella voce, perfetta dizione e il suo linguaggio forbito.
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