La mattina di venerdì 17 settembre David è andato a scuola più presto del solito per fermarsi a fare prima il tampone covid. Appena finita scuola si è avviato, con Rachele, a Barbarano Romano, per il fine settimana. Quando David sta a Roma ogni giorno facciamo insieme uno o due giri del palazzo. Da sola ancora non riesco ad uscire per strada per via della cervicale che perdura. Abbiamo supermercati a due passi e mercoledì al mercato abbiamo riempito il carrello di frutta e verdure. Perciò stavo a posto per diversi gorni. Essere costretti a rimanere in casa non è il massimo però, meno male, non mi annoio. Leggo moltissimo e ogni tanto scrivo su questo blog. Il venerdì pomeriggio ho avuto la visita di due giovani (cinquantenni) olandesi che hanno studiato all'università di Nijmegen quando Sigrid si trovava là col progetto Erasmus. A quei tempi sono state ospiti da noi nell'altra casa e siamo rimaste sempre in contatto. Linda lavora presso l'Ambasciata dei Paesi Bassi qui a Roma mentre Manon abita vicino a Nijmegen col marito e quattro figli. Col marito o da sola traduce libri dall'inglese e dall'italiano. L'ultimo libro è stato L'Isola di Arturo di Elsa Morante, uno dei libri preferiti di Sigrid. Con gli autori dei libri tradotti ha un rapporto di amicizia e si vedono in Olanda o nel loro paese. So per esperienza che tradurre è molto difficile. I tre maschi di Manon e la loro sorella più piccola, 18 anni, frequentano l'università. Abbiamo passato insieme un paio di ore molto simpatiche. Argomenti di conversazione non mancavano. Torneranno quando Manon si trova di nuovo a Roma per qualche giorno.
Avevo deciso di provare ad interrompere l'inerzia, l'apatia che mi affligge da tempo. Questa mancanza di energia e relativa stanchezza sono convinta siano dovute ancora agli effetti collaterali delle medicine allopatiche prescrittemi tempo fa. Sono migliorata ma i fastidi persistono. Ho messo sul tavolo della cucina scatole con tagliandi per invogliarmi a cominciare un collage. Ho fatto i primi tentativi poi sono andata dalla mia amica Flavia, vicina di casa, perchè eravamo rimaste d'accordo che toccava a me quel sabato prendere un tè da lei. Flavia ed io ci troviamo sempre molto bene insieme, non manca mai di che chiacchierare, su libri, films visti etc. Flavia è molto precisa, le sue stampe e quadri sono allineati alle pareti con calcolo geometrico. Durante l'estate ha badato per quasi due mesi alla gattina di una famiglia nel palazzo. La gattina, Mimi, carinissima e vivace. Anche buona: non metteva mai fuori le unghie, nè mordeva. Il proprietario di Mimì aveva rivestito tutti i cancelli dei balconi di Flavia con una rete e della plastica per non farla arrampicare e cadere giù per strada. Ma un pomeriggio David mi chiamò per mostrarmi chi c'era alla sua finestra. Era Mimì che si era arrampicata lo stesso e aveva poi camminato sulla stretta grondaia che arriva fino a noi. David ha aperto la finestra e Mimì è saltata dentro la sua stanza. Mimì conosce la nostra casa, ci è stata diverse volte con Flavia girando nelle stanze per poi addormentarsi sul cuscino di una sedia. David ha chiamato Flavia che si è presa un grosso spavento. Non ha più aperto le portefinestre. Quel sabato le avevano portato da tenere Mimì. Abbiamo preso il tè con i biscottini. Ha telefonato il fratello di Flavia dicendo che stava sul punto di venire a trovarla. Questo fratello non sopporta i gatti, non li può soffrire e mentre io dopo il te tornavo a casa lei ha riportato Mimì a casa dei padroni. Era ancora presto, solo le 19.00 ed io mi sono dedicata ai mille tentativi di realizzare un collage. Mi è costato molto, come al solito, ma il giorno dopo ho finito un primo e anche un secondo collage, questo ispirato a quello di Flaminia.
Ho sentito al telefono David, Jan e Sigrid, tutto bene.
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