venerdì 19 agosto 2022

La morte

 

Da quando non c'è più mio fratello Henk sono rimasta sola con i miei ricordi. Mi manca, ha lasciato un vuoto. L'idea che là nel lontano Canada avevo ancora un fratello che formava un filo che ci legava alla vita vissuta in famiglia mi dava un senso di conforto. E adesso non posso più interpellare nessuno su un passato in comune. Mi devo accontentare della mia memoria; tante cose sono negli anni scivolate via ma anche tante cose sono ancora lì in un ripostiglio remoto e a tratti vengono in superficie. Nell'insieme la mia memoria  non è malaccio, ma inevitabilmente ci sono degli iati.

Henk ha scelto la morte perchè la sua sofferenza era insopportabile. Si sa già da piccoli che la morte fa parte della vita, ma normalmente tutti vorrebbero vivere il più lungo possibile circondati dal calore dei propri cari. Guardando gli alberi, le piante, gli animali, i quadri che dalle pareti ti parlano, gli oggetti sparsi per casa con la loro storia ci sono mille ragioni che ti dicono "ancora no, non sono ancora pronta". E poi qui conosci tutto, ma dopo la morte il viaggio dove ti porta? Mark Twain dice che non bisogna avere mai paura di dove andrai. Ci sei stato già prima e non ti è successo niente di male. Nel libro di Sergio Bambarìn leggo a pagina 194 "La morte non è una nemica.  Ciò che mi fa paura è non vivere più questa meravigliosa esistenza, e sapere che in ogni momento questa bella avventura chiamata vita può terminare". Mahatusa Gandhi dice: "Ogni notte quando vado a letto muoio. E l'indomani mattina, quano mi risveglio nasco di nuovo.". Patricia Chendi nel suo libro Il Principe Siddharta: "Che cosa è la morte Siddartha?" "Il principio della vita." "Perchè la si teme?" "Perchè non la si conosce. Tutto quello che non si conosce fa paura." Alesssandro Cattelan in un articolo del 2018 dice: "La morte, che nonostante esiste da sempre nessuno è ancora in grado di accettarla, di essere davvero preparato." Jorge Luis Borges: " Nessuno muore del tutto finchè ci sarà qulcuno che lo ricorderà." Una frase letta da qualche parte. "Sono così vicine la culla e la tomba anche se non volete mai morire."

Alcune citazioni: La morte è la notte fresca, la vita il giorno tormentoso. (Heinrich Heine)

La morte non è l'opposto della vita, ma una sua parte integrante. (Haruki Murakami)

Il dono della vita equivale al dono della morte (Simone Weil)

La vita è un sonno, la morte il suo risveglio. (Lev Tolstoj)

Non ho paura di morire, solo che non voglio esserci quando accadrà. (Woody Allen)

Darei la vita per non morire. (Jim Morrison)

La morte è solo l'inizio del secondo tempo. (Lucio Dalla)

Nel libro Luna di Primavera un bambino a cui da poco è morta la mamma dice al nonno piangendo: "Non voglio morire. Perchè devo morire?" Il nonno gli mette un braccio intorno alle spalle confortandolo. "Vedi, se nessuno morisse, il mondo diventerebbe insopportabile. Ci sarebbero troppo persone, non vi sarebbe spazio per coltivare le piante o per giocare. Così è meglio avere una sola stagione e vivere ogni minuto finchè viene l'ora di raggiungere i nostri antenati." Il bambino annuì. "Dimmi, come sarà la morte?" "Ricordi com'era prima di nascere?" Il bambino scosse il capo. "Hai avuto qualche brutta sensazione?" "No." "Io credo che la morte sarà così." 

Rudolf Steiner 1861 - 1925, è stato un esoterista, teosofo, filosofo.architetto e riformista austriaco, fondatore dell'antrosofia. Finisco questo post con parole sue sulla morte: "La morte è terrificante, almeno lo può essee finchè lei dimora nel corpo fisico. Ma quando l'uomo è passato attraverso la porta della morte e si guarda indietro vede la sua morte, vede che essa è l'esperienza più bella che vi sia per l'uomo nel cosmo. La sua morte è l'avvenimento più meraviglioso, più possente, l'esperienza più splendida cui può rivolgersi lo sguardo del trapassato.


                                                         Paul Gauguin - La vita e la morte.



sabato 6 agosto 2022

Mio fratello Henk

Circa ogni mese telefonavo a mio fratello Henk in Canada, l'unica persona rimastami con un passato familiare condiviso. Ci piaceva ricordare certi eventi della nostra gioventù, chi ne sapeva uno, chi ne sapeva un altro. Era lucidissimo. Parlavamo in olandese che per lui era difficile - non lo parlava da tantissimi anni - non trovava le parole e allora gli dicevo di esprimersi in inglese, ma poi pensando e ripensando le parole le trovava. Ma da un pò di tempo non riusciva più a parlare in modo del tutto comprensibile, era come se la sua lingua si fosse gonfiata. Dava fastidio anche a lui non potersi esprimere normalmente. Era uno sforzo per me capire quello che diceva e così gli ho suggerito di sentirci via email. Mi rispondeva che non adoperando mai il computer si era dimenticato di come si usa. Allora l'undici luglio ho scritto una mail a Chris, la moglie di suo figlio Michael con la quale ogni tanto ho contatti via mails, chiedendole se Mike o il figlio David potessero indirizzare Henk all'uso del computer dato che al telefono lo capivo male per via anche di una mia leggera sordità. Non mi ha risposto subito ed io pensavo fossero andati in vacanza. Venerdì 29 luglio è arrivata una sua mail. Ed è stato per me uno shock leggerla. E mi ha lasciata tanto, tanto triste. Diceva Chris che Henk da tempo aveva forti dolori alle gambe e ogni tanto cadeva non riuscendo poi ad alzarsi, Riusciva a chiamare il figlio Donald che abitava più vicino che non Michael: comunque ad un paio d'ore di macchina. Camminva con grande difficoltà usando un deambulatore. Ha deciso di porre fine alle sue sofferenze e con assistenza medica ha posto fine alla sua vita. Questo è successo giovedì. Le ho risposto subito. Henk aveva tre anni e mezzo meno di me. Poi, a letto, mi venivano in mente tanti ricordi. Due flasbacks. Uno tenero di quando io avevo circa otto anni e Henk circa quattro. Camminavamo nel Bolwerk di Haarlem ed io tenevo per mano il mio fratellino Henkie. Mi sono fermata un attimo per aggiustare con la mano i suoi capelli biondissimi. Nel secondo ricordo eravamo in Friesland a casa di pake (nonno). Frequentavamo la scuola alla fine della strada. Si tornava a casa per il pranzo a base di pane e tè. Dopo mangiato Henk si è messo a leggere un libro. Era assorbito della lettura ed io ne approfittavo per pettinare i suoi capelli folti e robusti e ci ho messo un bel fiocco rosso. Lui non si è accorto di niente e quando nostra madre ci avvisava che mancavano pochi minuti all'inizio delle ore scolastiche Henk è volato via mentre io ho finito di sgombrare in fretta il tavolo dai piatti e dalle tazze. La scuola finiva alle 16.00 e quanto era arrabbiato Henk con me perchè arrivato a scuola col fiocco in testa è stato deriso a lungo da tutta la classe.

Ci penso così spesso a Henk, il cui nome intero era Hendrik Jan. Hendrik come il fratello maggiore di mio padre che ha suggerito di aggiungerci Jan, il nome di mio padre. Trovo che la decisione di Henk sia stata molto coraggiosa anche se presa per disperazione. L'altro mio fratello, Minze, che avveva un anno e mezzo meno di me è deceduto una ventina di anni fa. Ho mandato la mail di Chris a Jan e Sigrid e alle  figlie di Minze: Helen e Sharon. Dell'altra sua figlia, Diane, non ho più notizie da tanto tempo, è scomparsa dalla circolazione. Jan mi ha mandato subito una mail e Sigrid mi ha chiamato, erano commossi. Helen mi ha mandato una mail carinissima.

La moglie di Henk, Inge, è passata a miglior vita tre anni fa. Henk ha sofferto molto per la perdita della sua compagna di vita.




                                                  Sulla nave, destinazione Argentina - 1950