In Canada abitavamo a London, Ontario. Il fiume che attraversa la città è il Thames (Tamigi). London allora veniva chiamata Forrest City per l'abbondanza di alberi. Dopo lo spagnolo (castellano) ora affrontavamo l'inglese. I miei fratelli ed io abbiamo tratto un grande vantaggio dagli studi fatti in Olanda e i nostri genitori, giovani, coraggiosi ed intelligenti, si sono inseriti bene in poco tempo. Qui il modo di fare della gente e la mentalità erano completamente diversi da quelli degli argentini come li abbiamo conosciuti noi: complimentosi e spesso poco affidabili. Mica qui ti facevano i complimenti per la strada. Io ho trovato lavoro senza difficoltà alla London Life Insurance Company situata in un edificio che occupava un' intero isolato. Modernissime attrezzature. Ma anche se mi ci trovavo bene non avevo voglia di passare la mia vita lavorando in quest'ufficio e dopo circa un anno ho chiesto le dimissioni. Il mio capo era dispiaciuto, mi ha detto: "It is a pity that people like you are leaving." E mia madre quanto ha pianto quando sono tornata in Olanda. Avevo una mezza storia con un ufficiale della nave Argentina-Canada. Una storia poi finita. A l'Aia una ragazza conosciuta sulla nave mi ha fatto sapere che lei si sposava e andava ad abitare in un'altra città perciò lasciava il suo lavoro come segretaria del direttore del Servizio Giuridico Militare (Militair Juridische Dienst). Dopo un colloquio sono stata immediatamente assunta e ad un salario ottimo. La stanza che avevo preso in affitto, con servizi compresi, era a due passi dal lavoro ed era accogliente: la cena era inclusa e sempre molto buona. Nella sua lettera settimanale mia madre mi informava che anche Anneke era tornata in Olanda, i genitori di Anneke le avevano mandato l'indirizzo. Io ho preso subito contatto con la mia amica e ci siamo viste spessissimo nei fine settimana. Lei allora abitava a Schiedam a dieci chilometri da Rotterdam. Schiedam era una piccola città che offriva poco svago mentre Den Haag (l'Aia) era una città con più possibilità. Un paio di volte sono stata da lei ma da un certo punto in poi è stata lei a prendere il treno per l'Aia. Ci arrangiavamo per dormire e col mangiare: giornate belle e piene. Dipendeva dal clima che cosa intraprendere. Facevamo gite in bicicletta, un giorno di sole siamo andate in canoa su un grande fiume. Anneke mi diceva: "Si vede che per te andare in canoa non è una novità", ma non era così, per me era la prima volta. A Scheveningen, città balneare collegata a Den Haag da un lungo viale, si prendeva il sole sulla spiaggia o si camminava per il villaggio dei pescatori dove i bei bambini col vestito della domenica giocavano all'aria aperta. Ci affascinavano i pescherecci, l'odore salmastro. E il museo Panorama Mesdag che consiste in un'unica opera circolare, ci emozionava, sembrava di stare in mezzo alle dune con la vista sul mare e i gabbiani che svolazzavano intorno. Scene e suoni reali, spettacolari. Abbiamo visitato l'isola di Marken insieme a Wil, un'amica-collega d'ufficio di Anneke e sull'ex isola di Volendam ci siamo fatte fotografare col tipico costume folcroristico. Di sera con la mia piccola radio ascoltavamo musica e si parlava di tutto, non ci mancava mai un argomento che interessasse tutte e due. Eravamo sulla stessa lunghezza d'onda. Tante volte, quando avevo qualche ora a disposizione, cammminavo da sola verso il bellissimo museo Mauritshuis, un museo di piccole dimensioni e non mi veniva mai a noia di passare per tutte le sale guardando i lavori esposti. E compravo delle cartoline.ricordo. La cartolina "Ragazza col turbante"che qui chiamano "La ragazza con l'orecchino di perla" l'ho data poi a David quando era ancora piccolo, gli piaceva molto.
Ma poi ho deciso di andare in Italia. Veramente avevo da tempo voglia di trasferirmi per un pò in Spagna, ricordandomi ancora lo spagnolo. Però avevo conosciuto uno studente americano che con una borsa di studio viveva a Roma insieme ad altri del suo paese, reduci dalla guerra in Corea, e parlava bene della vita romana. Gli ho chiesto di trovarmi una stanza e il primo o il due novembre mi ci sono trasferita. Ho già scritto un post sulle mie iniziali avventure italiane. Ho conosciuto Pino e ci siamo sposati. Nel 1974, luglio, mentre eravamo da turisti ad Amsterdam in un piccolo albergo sul Prinsengracht Anneke è venuta a trovarci per un paio di ore, la solita cara Anneke. E il 14 luglio abbiamo intrapreso il viaggio per Zoetermeer. Anneke ci ha preparato un piatto di spaghetti, insalata e yoghourt con frutta. Abitava al 12° piano e Pino, dopo pranzo, seduto su una comoda sedia ha ammirato dal balcone il bel panorama mentre Anneke ed io chiacchieravamo, Sigrid disegnava e i ragazzi sono scesi per giocare a pallone con alcuni ragazzi intravisti su un prato. Anche nei parchi di Amsterdam David e Jan venivano subito accettati nelle improvvisate squadrette di calcio che si sfidavano tra loro. Il giorno che abbiamo passato da tante (zia) Jo a Meppel, i ragazzi, anche là, dopo pranzo si sono avviati verso un parco nelle vicinanze. Non tornando all'ora stabilita (dovevamo prendere il treno per Amsterdam), Pino ha preso la bicicletta di tante Jo ed è andato a prelevarli. Erano assorti nel gioco. Ci hanno poi detto: "I ragazzi olandesi sono molto simpatici." David allora aveva 13 anni e mezzo, Jan 10 e Sigrid 5 anni e mezzo.
Zoetermeer, 14 luglio 1974
Molti anni dopo, coi figli già grandi, abbiamo comprato un pied à terre a Venezia e là Anneke è stata per due volte nostra ospite e come se la godeva questa vacanza, Venezia le piaceva un mondo. Durante la seconda visita, era di carnevale, lei era entusiasta di come fossero travestiti i bambini. Vedendo una bambina, Margherita, Anneke è stata presa da un grande entusiasmo. Quando Sigrid si è sposata lei e Kevin si sono stabiliti ad Haarlem e quando io ero lì da loro Anneke veniva a trovarci. Ed io andavo a trovarla a Zoetermeer, non lontano dall'Aia, dove aveva comprato casa. Avevamo sempre tanto da dirci. La invitavo anche in Canada quando io ci passavo un mesetto, per trovare i miei. Ma non le era mai possibile venire da noi. Anni dopo per via di problemi di salute non poteva accettare i miei inviti a passare un pò di tempo con me e la mia famiglia a Roma. Nel 2019 sono stata per l'ultima volta ad Haarlem però sono stata a letto con l'influenza. Comunque ci sentivamo per telefono. Più o meno ogni tre, quattro settimane la chiamavo e condividevamo i nostri ricordi in comune. Era molto sola (quando erano ancora giovani il suo fidanzato Johan è morto nel sonno e lei non l'ha mai dimenticato), ora non poteva più uscire da sola, camminava in casa con un deambulatore. La sua voce era sempre molto giovane e chiara La sua macchina l'aveva fatto rottamare. Non molto prima dell'ultimo Natale non ha risposto al telefono, ho riprovato dopo un'ora e niente. Ero preoccupata, pensavo al peggio oppure che stesse passando un pò di giorni dalla sorella Thea a Roosendaal. Aveva un anno meno di me, cioè 90 anni e già diverse volte mi aveva detto che aveva vissuto abbastanza: "voglio scendere", diceva. Mi raccontava che mangiava cose sane: broccoli ed altre verdure. La mattina dell'undici gennaio Sigrid mi ha detto: "Mamma ho una brutta notizia, Anneke è morta" La figlia di Thea aveva cercato e trovato Sigrid su FB e l'aveva pregata di informarmi che il 31 dicembre Anneke ha avuto un infarto. La notizia mi ha toccato nel profondo. Prima mio fratello Henk e adesso Anneke. Avrei voluto vederla un'ultima volta ma con le mie patalogie iatrogene che non vogliono andarsene forse non potrò più viaggiare. E adesso Anneke ha intrapreso un viaggio. Lei credeva nella reincarnazione. Forse ci rivredemo in un'altra vita.
Marken
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