Quando stavo in Olanda, dopo la nascita di Livia, nel 2005, ho mandato ad un giornale olandese due "ikjes" (io-ucci), due aneddoti di fatti realmente accaduti. Era un invito del giornale ai lettori e non poteva superare un tot di parole. Ogni giorno arrivavano tantissimi raccontini ma c'era posto solo per uno di essi. Perciò il giornale si raccomandava di non rimanerci male se il pezzo speditogli non veniva pubblicato. I miei mi sono rimasti nel cassetto. Uno l'ho trascritto sul mio blog, il 23-11-2010, col titolo "Buon Appetito". Il secondo non riuscivo a trovarlo, ma ieri, il 30 marzo, l'ho scoperto in una cartella con sopra un'etichetta dove, con la mia calligrafia c'era scritto: "Un pò di tutto". Ero talmente contenta di ritrovarlo che l'ho tradotto dall'olandese. Come ho già scritto in un recente post Kevin monologava tutto serio con la sua figlia neonata. I suoi racconti erano buffi e simpaticissimi e Sigrid ed io ne eravamo intenerite e ci facevano anche ridere. Di una sua chiacchieratina ne ho fatto un "ikje" e l'ho spedito al giornale. Neanche questo è stato pubblicato e ne arrichisco questo blog.
Monologo
Ieri sera ho assistito ad un ragionamento che un giovane padre volgeva a sua figlia:
"Tesoro mio, sei mòlto carina e fra poco tutti i maschietti vorranno giocare con te nel tuo box. E va bene. Ci sono però alcune condizioni da rispettare. La prima è: non più di due alla volta. La seconda: devono avere addosso un pannolino pulito. La terza: due volte a settimana è sufficiente. E prima di tutto,
naturalmente, devono avere il permesso del tuo papà e della tua mamma. Possono venire anche delle amichette, per loro valgono le stesse regole."
Sua figlia lo guarda fisso negli occhi, senza il solito sorriso. Alla fine del monologo di suo padre gira la testolina e la faccia, con uno sbadiglio profondo, dice: "Quando è il momento deciderò io chi può giocare nel mio box."
Livia ha sette settimane. E' la mia nipotina.
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