giovedì 8 maggio 2014

1964 (1)

L'undici marzo è venuto Carlos, il mio figlioccio, per stare un paio di giorni da noi. Poi ha passato dieci giorni da suo padre nelle Marche per tornare di nuovo da noi per qualche giorno. Ho voluto verificare quando è stato che Cristina, sua madre, si è presentata a casa nostra come ragazza alla pari e perciò ho preso il mio diario del 1964, l'anno che è nato Jan: il 16 giugno. Ma sfogliando il diario ho finito per leggerlo tutto dall'inizio. E come sempre quando rivivo tempi remoti attraverso i miei vecchi diari oppure vecchie lettere, tanti sentimenti teneri, melanconici e nostalgici vengono a galla.
All'inizio di questo diario il protagonista era David, che aveva appena compiuto tre anni e di lui voglio rievocare qualche episodio.
In gennaio ero incinta, nel quarto mese, e anche se ancora non ingrassavo la vita si allargava e perciò chiudevo le gonne e i pantaloni con  l'elastico. David osservava e commentava: "Mamma, la tua gonna è troppo piccola."  Ed io: "Sì, la mia pancia si ingrandisce perchè ci sta crescendo un bambino, un tuo fratellino o sorellina." David metteva le sue braccia intorno a me e baciava diverse volte la  mia pancia.
Il giorno dopo Pino è andato alla RAI per parlare coi colleghi portando con se David. Quando sono tornati a casa Pino mi ha detto: "Senti un pò nostro figlio." Mentre Pino si intratteneva con i suoi colleghi, durante una piccola pausa  David ha detto a chiara voce: "Nella pancia di mamma sta crescendo un fratellino." I colleghi hanno chiesto se questa notizia fosse vera e, dopo la risposta affermativa, hanno espresso tanti auguri e congratulazioni.
Quando il tempo era bello uscivo con David nel pomeriggio. Nel piccolo parco di Piazza Maresciallo Giardino David incontrava altri bambini con cui giocare. Io mentre badavo a lui parlavo con delle signore e facevo la maglia. Un signore attempato si è seduto sulla nostra panchina dicendo: "Fammi sedere un pò vicino a questa bella signora con queste belle gambe." Dopo un pò, a sorpresa, è venuto Pino da noi perchè aveva un intervallo tra un programma e un altro, e ha giocato con suo figlio. Dopo cena ho giocato io con David ed abbiamo "letto" dei libri. Quando Pino è tornato dal lavoro e David dormiva ormai da un pò abbiamo preparato la calza della Befana. Era il 5 gennaio.
La mattina dopo quando David ha trovato la calza con caramelle e piccoli giocattoli era felicissimo. Più tardi sono andata insieme a lui dal parrucchiere, girando l'angolo di Via Teulada. Avevo quasi finito di pagare quando David mi ha preceduta nell'uscire, ma una volta fuori non c'era più traccia di lui, era scomparso. Ho cercato, chiamato, niente, ero disperata. Ho fatto una corsa a casa, in cima a Via Teulada. Niente David. Ho chiamato Pino ed insieme abbiamo cercato affannosamente. Niente di niente. Pino è andato alla RAI e via radio hanno data la notizia e chiesto se qualcuno l'avesse visto. Poi per strada le ragazze Bozzi ci hanno detto che David l'hanno visto nell'edicola. E sì, là stava seduto, per terra dietro al banco, sfogliando tutto intento giornaletti per bambini. Pino ed io eravamo affranti e pallidi, David però non era cosciente della situazione da lui creata: questa era l'edicola dove lui con la mamma andava regolarmente a fornirsi del suo giornaletto preferito. Pino è tornato al lavoro. I suoi colleghi sono stati carinissimi. Quando sono andata con David a comprare il latte nel bar in Via Teulada, i  molti giovani presenti sono venuti verso di noi chiedendo se questo fosse il bambino che si era perduto.


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