lunedì 30 giugno 2014

1964 (7) aprile

Dopo aver fatto con David le spese al mercato di Via Sabotino siamo andati a Piazza Mazzini. Era il 10 aprile. David, toccando una bottiglia incrinata che stava su un muretto giocando con gli amichetti si è fatto un bel taglio al dito con tanto sangue. Che spavento! Giusto in quel momento veniva Pino per stare un attimo con noi durante una pausa di lavoro. In quei tempi Pino lavorava alla RAI di Via Oslavia a due passi da Piazza Mazzini. Dentro il palazzo della RAI c'era  un ambulatorio medico e Pino ci ha portato David mentre io sono tornata a casa per preparare il pranzo. David ha avuto un'iniezione antitetanica, divisa in due tempi e perciò si è fatto tardi.  E' stato bravissimo. Dopo aver mangiato ha fatto una bella dormitina ed ha ripreso a giocare come sempre.
La sera del giorno dopo sono venuti a cena Adriana e Franco. Pino e Franco, insieme a David, sono andati a comprare una torta e Franco ci ha aggiunto una torta-gelato. Più tardi sono venuti anche un amico di Pino, Bruno, con la moglie. Mi sembra di ricordare che Bruno fosse direttore di un teatro. Le lasagne preparate a quattro mani da Pino e me erano molto buone. Si è fatto tardi.
Nel tardo pomeriggio del giorno seguente, il 12 aprile, è venuto il nostro amico inglese Robin a farci visita. Lui e Pino leggevano il giornale radio alla radio vaticana. Ha portato per David un'ovetto di Pasqua. Dopo aver preso un tè insieme, Pino è dovuto tornare al lavoro. Era domenica ma i suoi orari erano irregolari. E così ho dovuto intrattenere Robin da sola. Anche se Robin era una carissima persona, con lui non sempre mi sentivo a mio agio: poteva capitare che mi guardasse con disappunto se indossavo un pantalone: "No Auk, non va bene, le donne devono mettersi le gonne." E mi invitava sempre di pregare la Madonna. Robin era inglese e convertito al cattolicesimo. A David poteva fare una ramanzina perchè giocava con troppo impeto o perchè rideva troppo forte. Quella sera sul mio diario ho scritto: "Meno male che Robin oggi è stato eccezionalmente angelico. Anche se David non si è mostrato particolarmente rispettoso nei suoi confronti, Robin ha preso posto su uno dei cuscini che formavano il treno da David costruito e ha accettato che David guidasse." David ed io l'abbiamo poi accompagnato fino alla fermata dell'autobus.
Dopo una giornata come al solito pienissima: pulizie della casa, spesa, cucinare e via discorrendo, il 13 aprile, dopo cena, sono venuti  a trovarci Giuliana e Gigi.
E si è fatto di nuovo molto tardi perchè c'era tanto da chiaccherare. Come Pino, Gigi lavorava alla RAI e, Giuly ed io, prima di sposarci abbiamo lavorato insieme come indossatrici nella casa di alta moda di Germana Marucelli. Ne ho già parlato in questo blog. Giuly e Gigi hanno avuto due figli, Massimo e Marco. Non ricordo più il cognome perchè avrei voluto cercarli su Facebook.
Frattanto il bambino nella mia pancia era molto vivace, anche di notte. L'accarezzavo. La gravidanza procedeva benissimo.



giovedì 26 giugno 2014

1964 (6), marzo



Il 25 marzo mattina, mentre Pino stava al lavoro, sono andata con David dal parrucchiere per farmi tagliare i capelli. Ho preparato il pranzo e, dopo aver mangiato, la valigia. Alle due del pomeriggio Pino è tornato dal lavoro e un suo collega  ci ha dato un passaggio fino alla stazione. Il treno tardava molto a venire. Avevamo posti prenotati e meno male perchè a quei tempi era una lotta per impradonirsi di un posto a sedere. Una calca. Molti ficcavano nel treno valigie e figli attraverso i finestrini. Ci si sedeva anche nei corridoi per terra o sopra le valigie. Durante il viaggio David ha dormito. A Napoli abbiamo trovato una macchina che ci portava ad Avellino. Ed erano le 20 quando siamo finalmente arrivati. Siamo stati accolti con molto calore da mamma (mia suocera) e le mie cognate Norma e Tina. Tina era venuta da Caserto con la piccola Rosa di pochi mesi. Ci aspettava una buona cena. Mamma cucinava molto bene.
Nei giorni seguenti sono venuti tanti parenti a trovarci, le sorelle di mamma da Chiusano San Domenico, la sorella Dora, con marito e figlio, da Salerno, e anche molti conoscenti. Mamma aveva 4 sorelle: Dora, Clelia, Wilma e Amelia, ed un fratello, Michele, che abitava a Rieti con moglie e figli. Un altro fratello, Luigi, era morto da giovane. 
Nella Villa Comunale di Avellino David andava sulla giostra e spesso le ragazzine dei vicini venivano con noi o David giocava a casa loro, o nel giardino condominiale. Le bambine gli erano molto affezionate, si conoscevano già dagli anni passati. Con Walter, il fratello minore di Pino siamo andati in macchina a Mercogliano che tutti lodavano per la sua buon'aria, ma per il resto era un posto noioso. La funicolare che portava in cima a Monte Vergine l'abbiamo presa solo qualche anno dopo, scoprendo lassù una natura stupenda, magnifica: un'altro mondo.
La piccola Rosa aveva spesso mal di pancia e piangeva. Quante volte l'ho portata in giro per casa tra le mie braccia per calmarla.
Una visita alla famiglia Palumbo non poteva mancare. La mamma e le sue figlie Liliana e Irma ci hanno ricevuto, come al solito, con molto affetto. Da ragazzo Pino ha passato tanto tempo a casa loro, Liliana suonava il pianoforte e Pino cantava e con il fratello Enrichetto inventavano sketches teatrali. Il fratello più piccolo Italo si era trasferito per lavoro a Roma. C'era anche Italo questa volta e con lui siamo tornati a Roma, in macchina, il 31 marzo. In auto David ha dormito un pò di tempo e poi ha giocato con la pistola, regalo di zio Walter e con Pinocchio avuto da noi.
Era bello rivedere la nostra stradetta, il nostro monte (Monte Mario) e dormire nei nostri letti.


Via Goiran



Monte Mario



Villa comunale - Avellino



Avellino 1963
David con le amiche,

domenica 22 giugno 2014

1964 (5)

Nel nostro palazzo, in una stradetta in cima a Via Teulada, è venuta ad abitare Adriana Retacchi, collega di Pino, e suo marito Franco; si erano appena sposati. Si sono conosciuti ed innamorati a casa nostra. Eravamo molto amici, si cenava insieme, a casa nostra o a casa loro, ci vedevamo spesso. Hanno poi avuto due figlie.
Quando abbiamo traslocato a Via Goiran (prima abitavamo a Viale Angelico) David aveva circa un anno e mezzo, era un bambino molto vivace. Esplorando io e lui il nuovo quartiere è corso in un cortile di Via Teulada finendo poi in un piccolo giardino privato, il cancello era aperto. Come al solito io gli sono corsa dietro. Nel giardino c'erano due ragazzini che vedendo David hanno esclamato entusiasti: "Oh che bel bambino, ciao bambino come ti chiami?" Gli hanno fatto tante feste. E' uscita di casa anche la loro mamma e anche lei ci ha accolto con molto calore. Ci siamo intrattenuti per un pò e nel momento di salutarci la signora mi ha pregato di tornare a fargli visita. E, regolarmente, sono andata con David a trovare questa gentilissima signora ed i suoi dieci figli, tutti amorevoli. Qualche volta c'era il marito che suonava il pianoforte. David che amava guardare le figure nei libri, un giorno ha sfogliato un grosso libro che stava da loro sul tavolo ed indicando con un dittino ci ha detto contento: "Ecco, qui c'è Dante Allighieri." La signora Bozzi ha dato un'occhiata e ha detto basita: "Sì, hai ragione. E chi è questo Dante Allighieri?" "Ha scritto La Divina Commedia." E giù esclamazioni tipo "Ma che bambino prodigio!"  Ci sentivamo così benvenuti da loro. E in genere la signora diceva: "Che bello che siete venuti, ci fate un regalo.con la vostra presenza." A volte preparava un panino per David che lui addentava con voluttà. Anche lei qualche volta è venuta a casa nostra, sola o con delle figlie. L'amicizia poi si è spenta per cause di forza maggiore. Ma ho sempre nel cuore questa famiglia speciale.
Sotto casa David giocava con i bambini della nostra strada. Quando c'era Marcello di due anni più grande, tutti e due erano contentissimi di vedersi. Marcello aveva una paura matta del padre. Quando era ora che tornasse a casa e il padre veniva a chiamarlo, correva davanti a lui temendo di prendere le botte, guardava alle sue spalle per vedere che intenzioni aveva il papà. Una volta un ragazzo grande ha incolpato David e Marcello di aver toccato il suo motorino rompendo lo specchietto. Giusto allora i genitori di Marcello uscivano per chiamare il proprio figlio e, sentendo le accuse del ragazzo, il padre ha chiesto a Marcello chi di loro due fosse il colpevole. Marcello senza dubitare ha detto, sbattendo gli occhi: "David", evitando così di essere menato. La madre ha detto: "Non giocare più con David." Con alti e bassi sono rimasti amici per diversi anni.
Un'altro amichetto del quartiere era Stefano. Abitava in una traversa di Via Teulada in un bel vecchio palazzo che tanti anni dopo è stato restaurato ed è diventato la Casa Rossa. Non c'era ancora la strada Panoramica e il palazzo confinava con una natura selvaggia. Ci abitavano solo due famiglie. Al piano di sopra Stefano, i suoi genitori e la sorellina piccola. Gli abitanti non più giovani del pianterreno erano Sor Alfredo e Sora Genoveffa. Nel loro giardino che era un disastro per come era maltenuto scorazzavano tante galline e un gallo.
Da loro compravo le uova fresche e se portavo del pane raffermo mi regalavono uno o due uova. Erano semplici e gentili. In questo giardino David e Stefano giocavano per ore mentre io scrivevo una lettera, facevo la maglia o rammendavo calzini. Quando salivo a casa di Stefano la mamma mi diceva: "Si metta a sede" Mi offriva un tè dicendo "Oh, manca il cucchiarino." Per me era molto simpatico sentir parlare in romanesco, doveva piacermi se ancora adesso me lo ricordo. I giorni di pioggia Pino mi telefonava dal lavoro per informarmi quali films per bambini c'erano nei cinema più raggiungibili. Invitavo Marcello a venire con noi e a volte veniva, a volte no ed era sempre perchè, diceva la mamma, aveva appena avuto un clistere. Anche Stefano veniva volentieri con noi, salvo le volte che la sorellina era in punizione e allora neanche lui poteva uscire. O perchè la piccola Maria era malata e Stefano doveva farle compagnia.
Un altro punto di giochi era Piazza Mazzini, un paio di chilometri da casa (David già camminava lunghe distanze) con tante mamme che ci portavano i figli. David per ore correva con i compagnetti nel giardino di questa bella piazza. Una volta è caduto nel laghetto. Meno male che faceva caldo quel giorno.


David e Stefano


martedì 17 giugno 2014

1964 (4)

Vedo nel mio diario che domenica 1° marzo siamo andati con l'amico di Avellino, Benito Scopa, a Porta Portese. Pino ci ha trovato uno scampolo di pelliccia per farne un copricapo per David, alla Davy Crockett. Con Benito ci si vedeva piuttosto spesso. Quando Pino ed io eravamo appena sposati ci ha ospitato nell'hotel Jolly ad Avellino, dove era direttore. Dopo è stato anche, per un certo periodo di tempo, direttore dell'Hilton Hotel a Roma. Poi, come succede nella vita, ci siamo persi di vista, sentendoci soltanto ogni tanto al telefono. So che con sua moglie Rita Melillo ha pubblicato nel 1996 un libro intitolato Dirigere non è solo essere a capo.
Quel pomeriggio sono venuti a farci visita nostra cognata Mariella, moglie del fratello di Pino, Gino, il loro figlio Diego di due anni più grande di David e la cugina di Mariella, Rita. David era scatenato, anche perchè con Diego si è sempre trovato molto bene. Quando Diego aveva pochi mesi, in visita ad Avellino, Pino ed io l'abbiamo tenuto in braccio. Adesso è medico chirurgo ad Avellino, è sposato ed ha un figlio. Verso le 19,00 abbiamo dato loro un passaggio col nostro taxi per poi proseguire il tragitto fino a casa degli amici Colombi. David si è divertito tanto con Paolo, suo coetaneo e futuro compagno di liceo artistico, e con Francesco, il fratello più grande, e, naturalmente con i loro giocattoli. Giuseppe Colombi era collega di Pino alla RAI. Pino ed io siamo stati al suo matrimonio con Silvana. Ne ho scritto già una volta in questo blog. Negli anni siamo rimasti amici. Quando abbiamo cambiato casa ho portato tanti libri a Giuseppe perchè ama leggere. Loro non si muovono più e fra breve andrò io a trovarli.
Il 7 marzo, nel pomeriggio, abbiamo  preso un autobus per passare qualche ora con gli amici Billingsley. Allora Mike e Rhoda avevano tre figlie, Paola, Carla, Marta e dopo ne è nata un'altra, Susanna. I bambini si divertivano molto insieme.
Frattanto la mia pancia cresceva e David (tre anni) ha osservato: "mamma la tua pancia si romperà" ed un attimo dopo: "ma come esce il bambino?"
Il 14 marzo abbiamo avuto ospiti per 5 giorni: Nonna Raffaella e zia Norma, da Avellino. Hanno portato una pizza dolce fatta da mia suocera e tante altre cose. Quei giorni sarebbe mancata l'acqua in tutto il quartiere e perciò, dopo aver sentito la notizia alla radio, abbiamo in anticipo riempito le pentole, i secchi e addirittura la vasca del bagnetto. La situazione era disagevole, tutto era più complicato dove c'era un necessario bisogno d'acqua Siamo spesso usciti  insieme: al centro a fare shopping, dove, su richiesta di David ci siamo seduti un'oretta sulla scalinata di Piazza di Spagna. Siamo passati anche al nostro mercato coperto di Via Sabotino. Le bancarelle fuori dal mercato erano una vera e propria attrazione per mia suocera e per Zia Norma. Un giorno siamo andati tutti al cinema. A David piaceva vedere i films. Una volta, un giorno di pioggia, l'ho portato a vedere Pollicino al cinema della parrocchia. Prima protestava dicendo che preferiva giocare con gli amichetti ma poi era tutto preso. Dopo, a casa, disegnava le scene che aveva visto nel film.


Diego