L'altro ieri mattina sono tornata a Roma. Questa volta ho viaggiato, di notte, con l'Alitalia. E' venuto David a prendermi all'aeroporto di Fiumicino ed era bellissimo rivederlo e rivedere Roma, la bella cenerentola con i suoi bei monumenti e colori e le sue strade e marciapiedi sporchi e pieni di buche. Abbiamo preso un pullman/shuttle che ci ha portato alla stazione Termini. Il pullman era pienissimo e si capisce, il prezzo del biglietto è di 5 euro (mentre l'andata è di 4 euro). Il prezzo del treno aumenta di continuo ed è arrivato a 14 euro.
Scesi dal pullman siamo passati, con la valigia, per il "nostro" mercato Nuovo Esquilino e dato che la casa era sprovvista di tuttto, ci siamo riforniti al mio solito stand di frutta e verdura. La signora, pesando l'uva, le banane etc, ha espresso il suo piacere che io fossi tornata, è sempre molto gentile. A casa c'erano Laura e Seila, la cagnolina, tutte e due di buon aspetto. La prima cosa che David ha fatto è stata mandare una mail a Jan e Sigrid per comunicare il mio buon arrivo. Quel giorno sono rimasta a casa, ho disfatto la valigia ed il borsone e me la sono presa con calma per smaltire il lungo viaggio. I miei pensieri però non riposavano, viaggiavano avanti e indietro, ma più che altro indietro, rivivendo il mese passato con Jan durante il quale anche Sigrid è venuta per dieci giorni. Siamo stati così bene insieme, in armonia. Ripassavo con la mente tutti i momenti di tutte le giornate. E' vero quel detto che dice che ci si rende conto il giorno dopo di come si era felici il giorno prima.
Il tempo a Roma questi giorni è bellissimo e così nel pomeriggio mi sono messa a leggere sul balconcino il libro che Jan mi ha dato per il viaggio: "Murder in Amsterdam" - The Death of Theo van Gogh and the Limits of Tolerance di Ian Buruma. Jan l'aveva letto e gli era piaciuto molto. Sulla prima pagina di ogni libro attacca un it con la sua opinione e qui leggo: "Well written. Fast reader. Balanced view. Bi-partisan but insightful on Holland and its mentality."
Hanno bussato alla porta ed era la mia vicina di casa Flavia che voleva verificare che fossi tornata e mentre parlavamo si è unita a noi Rosa, l'altra vicina, dicendo: "Che piacere che sei tornata." L'amicizia di queste amiche mi fa sentire bene. Il pomeriggio del giorno dopo, era domenica, sono venute a prendere un tè da me. I biscotti speculaas che avevo portato da New York sono piaciuti molto (piacciono anche a David). E lunedì mi ha telefonato Marcella, un'altra amica del palazzo ed abbiamo camminato per il parco di Colle Oppio. E ancora, il giorno dopo sono andata con Flavia al Mercatino. Insomma la mia vita romana ha avuto un buon inizio. Ho ricominciato anche a fare la maglia e mentre le mie mani lavorano, i pensieri danzano.