Cliccando su altri siti che parlano di buche nelle strade di Roma incontro un avvertimento scritto su un giornale straniero e diretto agli invalidi che hanno in mente di passare un periodo di vacanza a Roma: sappiate che troverete molti ostacoli. Per prima cosa ci sono le innumerevoli buche sui marciapiedi e sulle strade che impediscono il passaggio alle carrozzelle, pochi autobus sono forniti di un saliscendi e molte stazioni della metro non hanno un ascensore; se c'è una scala mobile succede spesso che sia fuori uso. Inoltre, anche se d'estate fa molto caldo, Roma è una città provvista di pochissime piscine pubbliche all'aperto.
Il regista Bertolucci, costretto da anni su una sedia a rotelle ha realizzato, filmando in prima persona, un cortometraggio intitolato Red Shoes - Scarpette Rosse, che è un grido di dolore contro la Capitale che umilia i disabili. Bernardo Bertolucci seduto sulla sua carrozzina filma con rassegnazione e rabbia denunciando le strade devastate di Roma. Si vedono solo le punte delle sue scarpe: rosse. La telecamera si concentra sulle ruote della carrozzina che cerca una stabilità impedita da sampietrini sconnessi, buche, tombini e rifiuti lasciati per strada. Il rumore del motore della carrozzina viene coperto dalla voce di Charles Trinet che canta "Je chante, je chante."
Dice il regista: "Lo scorso anno a Venezia il tema dei supercorti era dove va la cultura. Ed io ho voluto ricordare che la cultura finisce tra i sampietrini abbandonati di Trastevere, vergognosamente dissestati. "Io canto" dice Trenet nella sua bella canzone, in realtà verrebbe la voglia di dire "Io piango."
Racconta Bertolucci degli anni vissuti a Parigi. "Parigi è come una grande storia d'amore. Ma niente nostalgie. Roma è più bella, più struggente ma la qualità della vita è peggiore. Parlo di me, parlo di tanti come me che vivono in carrozzina. Ma parlo anche di mamme con i bimbi piccoli in braccio costrette a camminare su strade ridotte a crateri vulcanici. Ma anche di chi si appoggia ad un bastone e di chi si avventura nelle notti di Trastevere con un tacco 15. Questa è una città segnata come unfriendly per i portatori di handicap. Lo sanno tutti, tranne il Comune. Ma non mi meraviglio, fa parte della nostra cultura, non siamo storicamente attenti al mondo di chi non è autosufficiente."
Nelle rampe laterali della bellissima Via Garibaldi si contano 3.254 sampietrini mancanti, 6 buche, 25 tombini saltati e 10 rattoppi di asfalto. E' Trastevere ma potrebbe essere un quartiere di qualsiasi altra città italiana.
Tanti altri personaggi in vista si esprimono con sdegno sull'abbandono in cui versa la pavimentazione italica. Sorge spontanea una domanda: ma gli introiti derivati dalle multe, somme enormi, dove vanno a finire? E quelli ricavati dal Contributo di Soggiorno imposto ai turisti che affollano la città in tutti i mesi dell'anno? Questo contributo è entrato in vigore dal 1° gennaio 2011 ed è richiesto a chi soggiorna nelle strutture ricettive presenti sul territorio della città Roma Capitale, con la sola eccezione degli ostelli. Tutte queste entrate non erano destinate alla manutenzione delle strade? E allora che fine fanno?"
Altre osservazioni su Internet: "Ho viaggiato sulle strade dell'Europa del nord, mai visto nulla di simile." "All'estero, nei paesi d'oltralpe, assai più colpiti dal maltempo non ho mai visto buche del genere nelle città e sulle autostrade. Verranno utilizzati materiali più costosi e di miglior qualità dei nostri." "Qui in Inghilterra in quanto a neve, ghiaccio, sale e acqua piovana non ci batte nessuno. Resta da capire quali miracolosi materiali usano qui, come anche in Spagna e in Francia." "Mai visti in Germania i crateri che ci sono in Italia". "Perchè gli italiani non vanno a studiare all'estero come costruire una strada?".
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