mercoledì 10 agosto 2016

Barbara

Nel quartiere della Balduina dove abitavo pima avevo tre amiche molto care. Da quando mi sono trasferita all'Esquilino sono andata a trovarle regolarmente e ci sentivamo per telefono. Antonietta è morta un paio di anni fa mentre ero in Olanda e Lily che ha problemi di salute è venuta una volta da me insieme al marito per vedere la casa nuova. Barbara con i suoi mal di schiena è venuta anche lei una sola volta accompagnata dalla governante rumena. Con Barbara eravamo in contatto anche attraverso le emails. Da un pò non la sentivo, sapevo che non stava bene e così giovedì 23 giugno l'ho chiamata al telefono per chiederle come stava e per chiacchierare come al solito un pò del più e del meno. L'anno scorso sono state fatte delle radiogafie alla sua schiena che le dava molto fastidio e così per caso hanno scoperto che aveva un tumore ai polmoni. Ha cominciato con la chemoterapia e con ciò ha cominciato a sentirsi spesso male. Al telefono ha risposto la sua governante Mariuccia dicendomi che Barbara aveva la parte destra del corpo paralizzata e che ormai non si alzava più dal letto, non parlava più e spesso era come se fosse in coma. Anche un paio di mesi fa le era successa la stessa cosa ma poi si era svegliata e le era venuta persino la voglia di andare nella sua casa al mare, ma adesso la situazione sembrava molto critica. Ho detto: "Vengo lunedì prossimo a trovarla."
Mariuccia ha aperto la porta dicendomi che ormai Barbara era in coma costante e il tumore si era esteso al cervello, con metastasi. Vedendola sul suo letto non era più la Barbara delicata e magrolina che conoscevo da sempre, con una faccia gonfia era completamente diversa. Respirava pesantemente, con gli occhi chiusi: era lontana da noi. Mi è venuto da dire: "Barbara mi riconosci?" E miracolo: Barbara ha aperto gli occhi e mi ha guardato con un sorriso per ricadere un istante dopo nel coma per non uscirne più.
E' venuta la dottoressa per visitarla e per dare indicazioni a Mariuccia. Io nel mentre aspettavo in soggiorno dove su una poltrona stava dormendo una delle gattine di casa. E' entrata anche l'altra gattina di nome Virgola, chiamata così perchè la punta dura della sua coda è piegata a forma di virgola. L'ho chiamata: "Virgola!"  E' venuta da me di corsa. Ha messo la testolina nella mia mano tesa e si è fatta accarezzare a lungo con voluttà, poi si è messa a rotolare sul mio borsone che era appoggiata per terra finchè, esaurite le energie, se n'è andata. Una volta Barbara mi ha detto che solo a me fa queste feste. Io ho replicato che forse Virgola sente che ho un debole per i gatti avendone avute anch'io due, due gatte molto amate.
Andando via ho abbracciato l'impareggiabile Mariuccia. Non ho più voluto entrare da Barbara, volevo ricordare quel sorriso e tutti i sorrisi e parole che ci siamo scambiati negli anni (ci siamo conosciute negli anni '80). Io ero una gattara, portavo ogni giorno da mangiare a colonie di gatti abbandonati nella nostra zona. Barbara ogni tanto mi accompagnava e a casa sua mi mostrava il gatto randagio a cui  offriva nel suo giardino un tetto e cibo, un gatto buffo e divertente. Non dimenticherò le passeggiate fatte insieme nel parco/riserva di Monte Mario, riposandoci su una panchina con vista sulla città, parlando di fatti della nostra vita. Ogni cane che incontravamo Barbara l'accarezzava. Amava cani e gatti. Non molto tempo fa mi ha detto che quelle passeggiate lei le considerava fra i momenti più belli della sua vita.
Due giorni dopo la mia visita ho telefonato per chiedere notizie. Una cugina di Barbara a me sconosciuta ha risposto dicendo che Barbara la notte aveva finito di vivere. Ho fatto le mie condoglianze aggiungendo di aver perduto un'amata amica. La cugina mi ha chiesto: era lei con la quale Barbara andava a camminare?
Barbara leggeva anche i posts del mio blog scoprendo così con meraviglia passaggi della mia vita a lei ignoti.
I nostri mariti si erano conosciuti prendendo lo stesso autobus, Pino andando alla RAI, Silvano andando al Tribunale di Piazza Cavour. Si apprezzavano, si erano presi in simpatia. Silvano era un gentiluomo. Barbara una gentildonna. Mi mancherà la sua sensibile amicizia.


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