Come ogni anno Sgrid, Kevin, Livia e Flaminia durante una vacanza scolastica sono venuti dai Paesi Bassi per stare con David e me a Roma, cioè dal 19 al 26 febbraio. Meno male che la burrascosa tempesta che in diversi paesi nordici aveva causato tanti danni si era calmata e l'aereo ha potuto partire nei tempi stabiliti e il viaggio è stato tranquillo, senza scosse. E' sempre emozionante rivedere figlia, genero e nipotine. Dall'ultima volta che ci siamo visti Flaminia, 13 anni, è cresciuta molto, è quasi alta quanto la sorella: 1.73.
Quasi sempre c'era il sole e ne hanno approfittato per fare tante uscite per la città. Un giorno, con David, si sono avviati verso Monte Mario portando cibo e acqua in quantità. Attraverso i bellissimi sentieri del parco del monte sono arrivati al bar Zodiaco che hanno trovato chiuso, forse per via del covid. Dall'alto hanno visto la casa di Via Goiran dove hanno passato la loro prima felice giovinezza. Quando la Via Panoramica ancora non esisteva io e i figli ci arrampicavamo tra la vegetazione selvatica aggrappandoci ai cespugli. Al bar Zodiaco si mangiava un gelato e si osservava Roma ai nostri piedi gareggiando nell'individuare monumenti e quartieri. In noi è rimasto un debole per Monte Mario. I gitanti sono tornati a casa soddisfatti e stanchi dopo una camminata di almeno 12 chilometri. Una sera abbiamo cenato dall'amica/vicina di casa Flavia, c'era anche suo fratello Alessandro che da non molto si è trasferito all'Esquilino, a cinque minuti da noi. Flavia e suo fratello sono bravissimi cuochi e la cena era squisita. Noi avevamo portato i beignets (bignè) di San Giuseppe di un panificio a Via Emanuele Filiberto, per me i migliori di Roma. E poi anche del vino.
Nel titolo di questo post parlo di un cappotto. Questo cappotto ce l'ho dal 1958. Pino ed io c'eravamo fidanzati da non molto. Aspettavamo le mie carte dai paesi dove avevo vissuto per poterci sposare. Queste carte servivano per dimostrare che non mi ero mai sposata prima in quei paesi. Un giorno ho accompagnato Pino a Via Po dove qualche volta lavorava in una succursale RAI. Nella vetrina di una boutique c'era esposto un bel cappotto. Pino ha insistito che lo provassi. Mi stava benissimo e Pino l'ha comprato, pagandolo a rate. Ancora lavorava a cachet che adesso si usa chiamare lavoro precario. Mi hanno fatto tanti complimenti con quel paltò. Ho una foto dove sto insieme a Pino nel parco di Colle Oppio con addosso quel soprabito. Poi Sigrid l'ha messo qualche volta e anche di lei ho una foto con indosso quel capo il giorno del matrimonio della sua amica Cristiana nel 2003. Sigrid era la testimone della sposa e mentre gli sposi sedevano davanti all'altare lei ogni tanto si alzava per aggiustare per i fotografi lo strascico del vestito della sposa. Io ero seduta assieme a Kevin su una panca al centro della chiesa da dove vedevo le occhiate ammirate rivolte alla mia figlia elegante.
Sigrid mi ha sempre detto di tenere il cappotto. Lo verrebbe portare con sè in Olanda ma è talmente pesante e voluminoso che non entra nei bagagli a mano. In quei tempi non esistevano ancora le felpe ed altri indumenti caldi e leggeri. Come David ha già fotografato le nipotine con un mio vestito estivo a due pezzi, questa volta, un pomeriggio, è uscito con Flaminia per ritrarla con questo famoso cappotto e il giorno dopo ha scattato anche con Livia, sempre nelle vicinanze di casa nostra, all'Esquilino. Sono venute fuori delle immagini bellissime: le nostre due modelle di 13 e 16 anni. Chiederò a David di illustrare questo post con qualche foto. In ogni caso il cappotto rimane qui nell'armadio e poi si vedrà..
Nonostante il poco tempo a disposizione Flaminia è riuscita a fare un collage. Anche Livia aveva voglia di farne uno però l'ha rimandato alla prossima estate quando col caldo si sta più in casa.
Colle Oppio - 25 gennaio 1959Livia
Nessun commento:
Posta un commento