Il 1° aprile arriva una mail da Jan: "Vengo da voi il prossimo mercoledì." Una bellissima sorpresa per David e per me. Ed eccolo arrivare, di buon aspetto, la faccia abbronzata per le biciclettate a New York durante i giorni di sole. Sull'aereo prende sempre un sedile vicino all'uscita di emergenza dove ha più spazio per le gambe. Come al solito ha viaggiato di notte e ha sonnecchiato e letto il New Yorker. Un viaggio lungo che è stato veloce. Dopo aver pranzato e riposato ha fatto una passeggiata all'Esquilino nel rione Monti con David che frattanto era tornato da scuola, dove insegna. Il pomeriggio del giorno dopo si sono sdraiati al sole a Vila Borghese. In quei giorni sono uscita diverse volte al braccio di Jan per fare spese nel quartiere e andare anche in una libreria di Via Merulana dove nell'androne sono esposti in vendita libri usati; abbiamo fatto uno scambio: 6/7 libri miei che non volevo più in cambio di uno a mia scelta. Il libraio sembrava contento di questo accordo. Questo scambio l'abbiamo ripetuto diverse volte. Sono uscita anche con entrambi, David e Jan, per riempire il carrello di frutta e verdura al mercato. Ci sedevamo su una panchina al sole nel parco di Piazza Vittorio guardando la gente che passa, la maggior parte di essa senza mascherina, che non è più obbligatoria all'aperto. Ma i cittadini asiatici, senza eccezioni, continuano ad usarla. E tutti quei begli alberi di un verde di diverse tonaltà, qualche gruppetto di fiori, le palme messe a nuovo: uno spettacolo che rallegra. La primavera in pieno! Giovani turisti stranieri passavano indossando già vestiti estivi. Ci siamo seduti una volta su uno scalino a Piazza Dante. Quando questa piccola piazza è stata riaperta al pubblico dopo il restauro del palazzo dei servizi segreti era abbellita da qualche cespuglio fiorito ma ormai viene trascurata ed è brulla..
Abbiamo avuto a cena la nostra vicina/amica Flavia, suo fratello Alessandro e Mauro, amico di vecchia data di David. Una bella cena in buona compagnia. Il 14 aprile cominciava la vacanza di Pasqua e David e Jan sono andati a Barbarano. David deve lasciare l'appartamento che ha in affitto da tanti anni perchè la figlia della propietaria ci va ad abitare. Jan e David sono andati a dare un'occhiata a due appartamenti dsponibili nel centro del villaggio. Uno è piaciuto molto anche se c'è molto da rifare: si farà con la partecipazione della propietaria; David ha deciso di prenderlo. Il giorno dopo David e Jan sono tornati, molto contenti della breve gita e di aver conosciuto persone simpatiche. Un giorno Jan è andato ad un appuntamento con quattro giornalisti che scrivono di arte, cultura e anche di vino. Hanno mangiato in una trattoria. Ognuno ha portato una bottiglia di vino da assaggiare e valutare. I giornalisti molto simpatici e colti. Uno di loro, Armando, ha chiesto a Jan perchè si chiamasse così. Jan ha detto che sua madre è olandese e lui è stato chiamato come il nonno materno. Armando ha voluto sapere di dove fosse sua madre e Jan ha raccontato che sono nata a Den Helder: il commento di Armando è stato: "l'Olanda si interrompe a Den Helder, solo in nave si può proseguire verso il nord." E Haarlem, dove sono cresciuta dopo i miei quattro-cinque anni, l'ha definita una citta molto bella. Io mi sono meravigliata che questo Armando sapesse molto dei Paesi Bassi. Ho riraccontato a Jan di quando frequentavo la scuola MULO. Avevo circa 15 anni e per quindici giorni sono stata con la mia classe e degli insegnanti in un ostello della gioventù sull'isola Texel, prendendo un traghetto a Den Helder. Giorni spensierati!
Appena alzato e dopo aver fatto colazione, Jan lavorava intensamente al computer e al telefono, anche tante volte durante il giorno, fino alle 9 di sera. E' molto energico, lo è sempre stato fin da piccolo. Ed è sempre pronto a dare qualsiasi aiuto. Con Jennifer a New York si sentiva ogni giorno. Jennifer era occupata con dei wine tastings e un giorno ha fatto sapere che aveva organizzato a casa uno slumber party con un gruppetto di amiche. Per me era una parola nuova: slumber. Jan mi ha spiegato che è un raduno di amiche per un giorno e una notte. Si chiacchiera, si ascolta musica, si scherza, si cucina insieme e poi per la notte si preparano giacigli con materassi per terra, sacchi a pelo. Un gran divertimento.
Con Sigrid ci siamo sentite tutti i giorni e anche con Jan e David parlava a lungo. C'è un bellissimo rapporto tra fratelli e sorella. Quando vedo le famiglie intorno a me noto che è una cosa più unica che rara.
Il giorno prima di partire Jan ha preso un caffè sotto casa con una signora polacca conosciuta di recente a Barbarano, lei quel giorno aveva alcuni impegni a Roma. Poi sono saliti da noi e così ho conosciuto Lidia, una signora elegante, vivacissima con grazia. Abita a Monaco dove ha due figli grandi. Viene a Barbarano per le vacanze e parla bene l'italiano. Si meravigliava della mia età. E' stato un piacere conoscerla. Ci rivedremo un giorno a Barbarano. Il giorno dopo è tornata a Munchen. Ha mandato a Jan una mail con una piccola poesia fatta al momento che mi faceva pensare ad un haiku. E anche Jan è partito. A giugno torna con Jennifer per qualche giorno, vengono più che altro per lavoro. Che tesori di figli che ho!
Tornato a New York Jan è passato per Washington Square e ha visto un'aiuola con tulipani. Ha scattato una foto e ce l'ha mandata con le parole: "Come Piazza Dante". In tutti i parchi, persino in certe strade, a New York sono esposte grandi quantità di tulipani. Io ho visto negli anni che i parchi sono molto curati, bellissimi con sempre tanti fiori.
Casale abbandonato nella valle del Mignone
Selfie a via Giolitti
Washington Square