Abbiamo alle spalle le ottobrate e stiamo vivende le novembrate. Questi giorni il sole è così godibile che spesso metto uno sgabello vicino alle piante sul nostro minuscolo balconcino e leggo un libro accarezzata dai raggi caldi. Finchè dura ne voglio approfittare. Noi Romani siamo fortunati ad avere questo clima. Se solo potessi mandarne un pò a Sigrid che soffre delle frequenti piogge in Olanda.
Il libro che ho appena finito di leggere si intitola: "Tales of Mondino". E' scritto da Walter Dorin, un nostro caro amico di vecchia data, che ce l'ha mandato poco tempo fa dall'Inghilterra. In prima pagina c'è scritto di suo pugno: "To my good friends Aukje e David with all best wishes. Walter Dorin. London 2011". E su un'altra pagina c'è una dedica stampata: "To the memory of my great friends", e seguono quattro nomi il primo dei quali è Pino D'Amore. Mi ha commosso molto. La dedica finisce con le parole: "and countless others to whom I owe more than I can ever repay."
Ho letto il libro con grande piacere, è delizioso. Walter, che è pittore, ha vissuto per 20 anni in Italia: gli ultimi anni '50 e gli anni '60 a Roma; gli anni '70 li ha trascorsi nel Nord Italia dove in una cittadina sul Lago di Garda ha lavorato per una galleria d'arte. In questa autobiografia racconta come nei suoi anni romani mangiava in una trattoria in Via dell'Oca e, come tanti altri artisti, ci pranzava e cenava a credito o in cambio di un quadro. Questa trattoria, o meglio osteria, si chiamava Mondino ed ora, al suo posto, c'è un piccolo ristorante elegante. Moltissime cose sono cambiate e non sempre in meglio.
E' divertente leggere come da Mondino Walter abbia conosciuto gente di tutte le specie. Gente stramba, gente simpatica, matta, furba e amica. Delle amicizie nate in quell'osteria Walter parla con affetto. Avrei volentieri letto un seguito di questo libro. Quegli anni a Roma li abbiamo vissuti anche Pino ed io ed erano anni bellissimi. Naturalmente anche perchè eravamo giovani, ma comunque Roma era più romantica con un'aura di semplicità e ingenuità, persino primitività, naività, finezza e rozzezza. Nell'aria aleggiava qualcosa che adesso non avverto più. Solo qualche volta afferro con le mie antenne un soffio dello spirito di una volta e mi commuovo. Roma è soffocata dal traffico, le strade sono incredibilmente sporche, il turismo è esploso più di prima, ci sono mendicanti in sovrabbondanza, gli autobus continuano per lo più a farsi attendere. Ma ci ho messo radici e l'accetto (con riserva e critica) così com'è. Qui ho messo su famiglia, ci sono cresciuti i miei figli, i ricordi di tanti anni mi circondano. E poi i colori di Roma mi piacciono. I colori densi di storia.
Con Walter ci frequentavamo, è venuto a cena da noi e noi andavamo a trovarlo nel suo studio per poi mangiare una pizza insieme. Una volta ho messo nel suo studio un rametto di edera in una bottiglia e lui ne ha fatto un quadro. Abbiamo dei quadri suoi che ci piacciono molto. Nel 1981 è stato pubblicato un altro suo libro: "Great Lovers", tratto dalla serie di quadri su questo tema. E' piaciuto molto a tutti noi. Pino ne era entusiasta. Jan da New York gli ha chiesto l'anno scorso un suo quadro della serie Gli Amanti, ma erano stati tutti venduti.
Con i figli piccoli abbiamo pranzato qualche volta da Mondino. Le pareti erano tappezzate di quadri.
Ho mandato una mail a Walter per dirgli che il suo libro mi è piaciuto molto.
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