lunedì 7 novembre 2011

Canti

Ascolto musica su You Tube. Ascolto l'incredibile voce di Eva Cassidy, la canzone che prefisco cantata da lei è Danny Boy. E anche la voce di Sarah Brightman tocca una corda del mio profondo essere. Di lei mi piace molto la canzone Partirò, che canta insieme ad Andrea Boccelli. Con la sua partecipazione diventa un capolavoro. Spesso clicco sul mio computer queste voci pure ed angeliche e le ascolto immobile, in silenzio.
Nelle scuole elementari olandesi, quando io ero bambina, si cantava molto. Quando il programma giornaliero era portato a termine rimaneva quasi sempre del tempo per cantare e si cantava a più voci. Spesso erano canzoni  tramandate dai nostri genitori e dai nostri nonni. Il mio insegnante poi era anche maestro di musica corale ed esigeva da noi bambini la massima perfezione. Cantare così  mi piaceva tantissimo. Di sera, a letto, i miei due fratelli più piccoli mi chiedevano se per caso quel giorno avessi imparato una nuova canzone che loro non conoscevano. E così succedeva che io dalla mia stanza insegnava loro, che dividevano una camera sullo stesso pianerottolo, un canto a una o due voci. Finchè i nostri genitori da sotto ammonivano: "Ragazzi dovete dormire, è tardi."
La televisione non esisteva ancora, alla radio capitavano anche dei bei programmi, ma tante volte dopo cena mia padre ci chiedeva di cantare per lui, quella era la sua musica preferita. Se la canzone la conosceva, nostra madre prendeva parte al coro.
Alle elementari mia madre cantava talmente bene che la maestra è venuta a casa a parlare con i suoi genitori, ma dato che cresceva con i  nonni ha parlato con loro. Voleva far ottenere alla bambina una borsa di studio per sviluppare questo dono di natura. I nonni erano scettici: ma che stupidaggine è mai questo, cantare per vivere? Ma è più utile imparare a cucire. Così si pensava in quei tempi nei piccoli paesi.  Cantare un mestiere? Mai sentito una cosa così stramba. E così non se ne è fatto nulla.
Io ricordo ancora la voce dolce e pura di mia madre mentre faceva i lavori di casa. Ne ho parlato in un mio racconto scritto durante il corso di Scrittura Creativa che ho seguito tempo fa. Lo copio nel prossimo capitolo.     

    
Antje Pijl Fennema (circa 1915)

Nessun commento:

Posta un commento