Jan a quattro mesi e mezzo |
Il 12 ottobre David ha imparato la sua prima poesia a scuola e la sera ce l'ha declamata. Eravamo commossi. Nel mio diario l'ho trascritto in olandese, segue la libera traduzione in italiano.
"Mamma quando vado a scuola nel mio grembiulino bianco e con il mio cestino, allora non piango mamma perchè ci trovo altri bambini e lavoro e gioco, però tu sei sempre nei miei pensieri e il tuo sorriso assomiglia a quello di un angelo nel paradiso."
Il 16 ottobre Jan ha compiuto 4 mesi, il giorno dopo l'ho fatto pesare in farmacia perchè compilavo i dati nel suo libretto sanitario: Pesava 9.430 chili. Mi hanno chiesto che facessi per crescere così bene i miei figli. Facendo il bagnetto a Jan vedevo la sua faccetta delicata e il suo corpicino assolutamente non grasso, non si sarebbe detto che pesasse tanto. Quei giorni faceva freddo e pioveva spesso, i pannolini sul balcone non si asciugavano e perciò li stiravo. Quando Pino e David il 18 ottobre sono andati al Colosseo indossavano un cappotto invernale.
Il 19 ottobre Pino ha portato come al solito David allo scuolabus all'angolo della strada per poi continuare per il lavoro ed io ho pulito casa da cima a fondo e dato che Jan già da un pò dormiva male per colpa di un raffreddore e aveva il nasino sempre pieno, alle 11 è venuto il pediatra per dargli un'occhiata. L'ha trovato molto bene "è veramente un bel bambino, continui così con la sua alimentazione." Gli ha prescritto gocce per il raffreddore. Solo da poco so che il latte vaccino produce catarro, leggendo su Internet The Milk Letter ti rendi conto di quanto faccia male, il latte vaccino e i suoi derivati. E ancora adesso poca gente lo sa perchè i medici non lo sanno o non lo vogliono dire: c'è un'enorme e fiorente industria dietro e va protetta.
Il 22 era il giorno libero di Pino e mentre David stava a scuola gli ha fabbricato un copricapo da vichingo con le corna. David amava trasvestirsi, andava anche in giro vestito da sceriffo, aveva una fantasia sconfinata, tutto il giorno era immerso nei suoi giochi fantasiosi. Nel pomeriggio Pino e David sono andati al cinema. Jan ed io li abbiamo accompagnati. Jan ad una certa ora anelava di andare al letto. Ha cenato alle 19.00 con purea di banana, pomidoro, mela e succo di arancia e il biberon. Dopo ho giocato con lui, rideva tanto, una risata contagiosa. Una volta a letto dormiva in breve tempo. Quando anche David dormiva e Pino ed io leggevamo (solo dopo diversi anni abbiamo preso un televisore), sentivo tanto freddo che ho cominciato a boxare con Pino e mi sono messa a saltare con la corda della sua vestaglia. Pino era sbalordito che lo sapessi fare così bene. Quando ero bambina ad Haarlem i bambini giocavano sempre fuori, traffico non ce n'era, la televisione neanche e il campo era libero per tantissimi giochi e si diventava bravi per forza. Di sera a casa in famiglia ci si divertiva con i giochi da tavola o si leggeva o si ascoltava un dramma radiofonico a puntate. Spesso mio padre leggeva ad alta voce un libro di Sherlock Holmes per mia madre e la mia bisnonna, che abitava con noi, mentre erano intente in lavori manuali. E chiedeva a noi tre figli di cantare per lui a tre voci le canzoni imparate a scuola. Il nostro canto era per lui la musica più bella. Ed io la sera ho sempre cantato per i miei tre figli per addormentarli. E adesso quando sto con le mie nipotine canticchio per loro.
Il 24 ho aggiunto per la prima volta una puntina del tuorlo di un uovo sodo alla pappa di Jan. Alberto Scafati ha accompagnato David a casa dopo scuola, in quel caso era a casa all'una mentre con lo scuolabus si facevano le 2 e allora tornava più stanco. Quando Pino lavorava la mattina presto ero io a portare David al bus insieme a Jan e se pioveva forte lasciavo Jan nella carrozzina dalla portiera, la signora Elena, che era affettuosa e molto simpatica.
Quel giorno nel tardo pomeriggio Pino è andato con David a Piazza di Spagna dove David si è sfogato a dovere. Io sono rimasta a casa perchè Jan a un'ora pressochè fissa faceva capire con lamenti che voleva la sua cena e poi dormire. Era ghiottissimo della sua frutta. Non poteva ancora fare a meno del suo biberon notturno.
Il 24 ottobre mia suocera, che si chiamava Raffaella, ci ha fatto sapere che era arrivato il regalo per il suo onomastico. Un ampio nastro da me ricamato sul quale avevo attaccato attraverso un bottone automatico un portacenere vintage. Da appoggiare sul bracciolo di una poltrona. Le è piaciuto molto e ha detto: "Dove hai trovato il tempo per farlo?"
Jan |
Domenica 25 ottobre Pino lavorava e di pomeriggio sono andata con i maschietti dagli amici Bozzi con i quali non ci eravamo più visti da un pò di tempo. A turno hanno preso Jan in braccio, l'hanno trovato tanto cresciuto, la signora ha detto che i suoi figli ad un anno pesavano 9 chili. David si divertiva in quella grande casa di due piani, correva sù e giù ed aveva con chi intrattenersi. Pino è venuto da noi durante un piccolo intervallo di lavoro. Jan come tutte le sere alla stessa ora ha cominciato a reclamare la sua cena e il suo letto. Pino ci ha accompagnato a casa, mi ha dato una mano con i figli ed è tornato alla RAI. Con i bambini a letto ho stirato i grembiuli di David e le camicie di Pino.
Il 30 ottobre ci ha chiamato Gino il fratello di Pino. Era a Roma con moglie e figli, ospiti da parenti di Mariella. Abbiamo preso un taxi per vederli. Jan indossava un completino avuto da Inge, era carinissimo. David, vivacissimo ha giocato molto bene con Diego. La piccola Raffaella di un anno e mezzo aveva appena cominciato a camminare. Il giorno dopo quando i bambini dormivano e la babysitter Rina stava con loro ci siamo rivisti con Gino e Mariella. Mi ero messa un vestito a fiori e il cappottino rosa di lana mohair fatto a maglia da me prima di sposarmi. Ci siamo incontrati a Via Veneto dove abbiamo consumato un aperitivo al Café de Paris e di là abbiamo preso un taxi che ci ha portato al teatro Quirino. Abbiamo salutato l'amico Bruno, direttore del teatro, e altre conoscenze. Il lavoro era molto buono. Il taxi che ci ha riportato a casa l'abbiamo fatto poi prendere a Rina per tornare a casa sua. Erano le 12.30. Ho dato a Jan il suo biberon. Pino mi ha detto che quella sera ero bellissima, splendida.
Jan |
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