lunedì 15 febbraio 2016

Haarlem, 6 gennaio 2016. Partenza

Abbiamo avuto fortuna ad Haarlem col tempo. C'è stato qualche giorno di pioggia, poco sole ma niente freddo polare. Mentre ieri, 5 gennaio, nel giornale e nel notiziario televisivo si vedevano immagini delle tre province nordiche Friesland, Groningen e Drenthe invase da un repentino e forte abbassamento di temperatura. Dopo una pioggia gelata le strade cittadine erano coperte da uno strato di ghiaccio sul quale la gente pattinava.
Le bambine sono andate a scuola ed io, in casa a Popelingstraat, alle 8.00 ho sentito le loro squillanti e carinissime voci mentre si avviavano con Kevin verso la macchina.
Era purtroppo il nostro ultimo giorno a Haarlem, il giorno dopo David doveva presentarsi al Liceo Artistico di Roma nel quale lavora.  Ha detto che sarebbe rimasto volentieri almeno un'altra settimana in Olanda. In questi giorni si è trovato su un lembo di benessere e rilassatezza, e anche senza grandi impegni non si è annoiato mai un attimo. Gli piace molto stare con le nipotine, gli piace la città e la gente e anche la lingua che però non sa parlare. Alle bambine dice che la sa parlare benissimo e che devono imparare da lui e poi esterna parole storpiate mentre la sua faccia fa buffe smorfie per l'impegno impiegato nel pronunciarle. Le bambine lo correggono ridendo forte. Ma David replica che loro sbagliano, che la sua parlata è quella giusta. Di questo gioco non si stancano mai. Sigrid che si è laureata in olandese come prima lingua lo parla correntemente e ha una tale ricchezza di parole che mi meraviglia.

La nuova casa in questa stradetta tranquilla situata in questo vecchio quartiere fascinoso e  avvolgente è un acquisto eccellente, di meglio Jan non avrebbe potuto fare. In mattinata Sigrid mi ha preparato la valigia, è una delle sue specialità e quando era ora Sigrid e David si sono recati a prelevare le bambine a scuola.
Kevin è venuto già alle 14.30 dal lavoro e tutti e quattro ci hanno accompagnato a Schiphol. Flaminia in macchina diceva che dovevamo rimanere con loro in Olanda e che David poteva far l'insegnante in una scuola di Haarlem. All'aeroporto Kevin ci ha dato una mano col check-in della valigia ed era arrivato il momento di salutarci. Ci siamo abbracciati ma Flaminia non la smetteva di correre verso David e me abbracciandoci, con gli occhi rossi. Livia ha cominciato ad imitarla finchè Kevin in modo scherzoso ha abbracciato tutti quanti e ci siamo messi a ridere. Dopo tutto alla fine di febbraio ci rivedremo a Roma.

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