sabato 11 agosto 2018

1977, Loreto, Montesilvano, luglio 22 - 29 luglio

 
Prima di raggiungerci nelle Marche, quando era ancora a Roma, Pino ha ricevuto un invito a visitare la distilleria Tombolini a Loreto. Il 22 luglio dopo pranzo noi cinque abbiamo preso un treno per Loreto. Un autista ci è venuto a prendere alla stazione. Il signor Tombolini e sua moglie ci hanno ricevuto con simpatia. Il signor Tombolini ci ha mostrato tutta la sua grande e moderna fabbrica di vini, liquori ed altre bevande in bellissime bottiglie, raccontandoci l'interessante storia della sua azienda. Poi nel soggiorno sua moglie ha intrattenuto noi ed altri ospiti. Sigrid, seduta ad un tavolino, su un blocco disegnava delle bamboline che indossavano fantasiosi vestiti. Avevamo portato per la signora Tombolini una scatola di cioccolatini Droste. Siamo stati riportati a Sant'Elpidio a Mare in un piccolo bus guidato da un autista molto gentile. E' stato un bel pomeriggio. Abbiamo avuto in regalo 5 bottiglie di vino e due di liquore, più 25 bottigliette mignon.
 
Vigneti Tombolini
 
A casa non c'era nessuno e abbiamo cenato da Giulio e Paquita regalando loro una bottiglia di vino e una di liquore. Il 6 agosto Giulio sarebbe venuto a Roma e ci avrebbe portato le altre bottiglie.
Il 23 luglio leggo nel mio diario che noi D'Amore abbiamo pranzato in una trattoria specializzata in piatti di pesce con Franco Galeota, sua moglie e il figlioletto di 3 anni e mezzo. C'era anche il presidente della proloco. Il cibo era ottimo. Alla moglie di Franco e a me è stata offerta una rosa. Il presidente ci ha accompagnato a casa. Di queste persone purtroppo non ricordo più niente. Dopo un piccolo riposo siamo andati da Stefania, volevo che Pino e David vedessero la bella casa rurale. Stefania ci ha offerto un tè freddo. Pino e i ragazzi hanno giocato a pallone.

La casa di Stefania

 Lea e Puccio uscivano. Pino e i ragazzi hanno preparato pasta all'aglio e olio e menta. Tutti allegri. E per la prima volta ho visto ridere il nonno. Poi tutti, anche Stefania e Amalia, abbiamo mangiato la crostata da Paquita. I ragazzi giocavano. In genere lavavo io i piatti, questa volta l'ha fatto il nonno.
Il 24 luglio abbiamo salutato tutti e Lea ci ha portato alla stazione. Il treno partiva alle 11.24 e dopo un'ora eravamo a Montesilvano, Abruzzo. Un taxi ci ha portato al Grand Hotel Adriatico. Il direttore, Antonio Zimei, ormai nostro amico, ci ha abbracciato e anche sua moglie spagnola e la figlia Donatella. Da poco avevano adottato un bambino, Giuseppe. Questo agglomerato di enormi alberghi affacciati sulla spiaggia non offriva un bel panorama ma in questo albergo accogliente ci sentivamo a casa. Ed era come tornare a casa. Il personale era molto gentile e simpatico. Ci sono state assegnate delle stanze al settimo piano. Dopo un buon pranzo e un riposino abbiamo fatto una bella passeggiata sulla spiaggia. Quando dopo cena siamo entrati nel salone, appena Corrado, l'organista di sempre, ci ha visto, ha suonato Green Sleeves e più tardi Yesterday. Le nostre canzoni preferite. Eravamo toccati nell'anima perchè se lo era ricordato. Sigrid felice di aver trovato tante bambine con cui giocare. Alle 11.30 c'era un spaghetti party. Un nostro conoscente d'altri anni, Osvaldo, è  venuto a salutarci insieme a sua figlia Ornella.
Scrivendo di questi giorni felici mi è venuta una grande nostalgia.


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