martedì 12 marzo 2019

Puzzle addicted


 
Come ho già raccontato in un post precedente, quando eravamo ancora tutti insieme era consuetudine per Jan, Sigrid e me, fare un puzzle durante le vacanze di Natale. Ogni momento era buono per dedicarcisi. A volte il puzzle ci teneva inchiodati per lungo tempo, non  riuscivamo a staccarci e quando un pezzo trovava il suo posto perfetto le nostre voci risuonavano trionfalmente: "Pezzo, pezzo, pezzo!" Una passione!
Quando Jan a 23 anni si è trasferito a Los Angeles insieme al suo gruppo Astaroth, i giorni di Natale rimaneva a casa e, ascoltando musica classica, si dedicava a un puzzle e, anche allora, in solitudine, esclamava "pezzo, pezzo" quando riusciva a collocare un pezzetto. Ce lo diceva al telefono ed ero molto emozionata.
In uno degli ultimi posts ho parlato di quando, durante le vacanze natalizie, David ed io eravamo in Olanda; io e Sigrid abbiamo cominciato un puzzle quasi impossibile che Kevin ha poi finito rimanendo alzato fino all'una di notte per diversi giorni. Jan legge sempre i miei posts e, chissà,  forse leggendo quello di quel nostro puzzle gli è venuta voglia di farne uno anche lui. E ha contagiato Jennifer.
Dopo la  telefonata gli ho mandato una mail dal titolo Bello di Mamma: "Jannuccio, che tenerezza saperti indaffarato con un puzzle. E hai coinvolto anche Jennifer? Anche lei si appassiona? Da voi col freddo di fuori e con persino la neve è bello dedicarsi ad un puzzle: Pezzo, pezzo!
Jan mi ha risposto così: "E' una febbre fare un puzzle, difficile staccarsi, come ai vecchi tempi. Anche Jennifer è presa e anche quando è al telefono cerca pezzi, e quando ceniamo allunga l'occhio per vedere se trova qualcosa. Questo puzzle era davvero difficile, un paesaggio dell'isola di Santorini in Grecia. Minuti e minuti senza trovare neanche un pezzo.
Jan mi ha mandato una foto di Jennifer con il puzzle terminato.




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