domenica 19 gennaio 2025

Jan e Jennifer in Messico

Il 13 di questo mese Jan e Jennifer sono tornati a New York dopo una vacanza di venti giorni in Messico. Prima hanno soggiornato a Izamal e Merida nello stato dello Yucatan e poi a Campeche e Bacalar. Jan ci telefona qui a Roma ogni domenica alle 16 e così ha fatto anche dal Messico raccontandoci le loro vicissitudini messicane. Hanno girato in macchina e anche in bici, visitando posti bellissimi, antiche città Maya e natura incontaminata. La popolazione è molto gentile e per strada tutti si salutano, anche tra estranei. Purtroppo ci sono sempre piu' obesi; nei paesini non c'è acqua potabile e quindi la gente beve piu' coca cola che non acqua. Si sono poi spostati a Mexico City, una metropoli enorme di 21.580.827 abitanti. Erano già stati in questa città circa 10 anni fa e stavolta l'hanno trovata ancora piu' vivace, pulita e vivibile. Anche per questo ci abitano sempre piu' giovani americani, i cosiddetti  "digital nomads", che riescono a lavorare in qualsiasi parte del mondo grazie al computer e che scelgono quindi posti piu' economici dove vivere. Jan raccontava che in giro per la città, soprattutto nei quartieri piu' belli, per strada si sente parlare moltissimo in inglese, ma anche francese e tedesco. E proprio perche e' diventata una citta' cosi' attraente per tanti expats (chi decide di trasferirsi in un certo paese non per necessita' ma per scelta di vita), Mexico City e' inevitabilmente diventata molto piu' cara. E l'avvento degli americani e della loro cultura delle mance ha fatto sì che ora, quando si mangia al ristorante, a fine pasto col conto arriva anche la richiesta di una mancia del 10% o 15%. Gli abitanti messicani non sono del tutto contenti di questi sviluppi.










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