Pino ha cominciato a scrivere il suo terzo libro durante i momenti liberi, seduto al tavolo della cucina. Noi lo vedevamo, sempre concentratissimo e a
volte, la sera, a tavola, dopo aver cenato, in anteprima assoluta ci
leggeva i brani che aveva appena finito di scrivere:
erano bei momenti quelli in cui ascoltavamo dalla sua voce le pagine
appena scritte. Poi, una volta finito di scrivere il libro, mia madre,
sotto dettatura, lo batteva a macchina. Diversi critici hanno recensito il libro, tra questi Gennaro Maglieri che su il Secolo scrive:
"Con il suo Tornare in Italia,
che è poi il tornare in nessun luogo se non in se stessi, D'Amore si
conferma scrittore di indubbio valore, le cui doti già avemmo modo di
apprezzare leggendo All right e Gli scampati".
Pino ha cominciato a scrivere quando eravamo sposati da un mese e gli ho chiesto in regalo un racconto. Ne ha poi scritti diversi di racconti, molti pubblicati. Ha scritto pure uno sceneggiato radiofonico andato in onda nei primi anni '70. Si è dedicato anche al teatro scrivendo l'opera La guerra in tre atti. Il critico Diego Fabbri sulla rivista il Dramma - Ottobre/Novembre 1976 - chiude la sua recensione così: "...........e se mi chiedessero se questa Guerra in tre atti merita il rischio di essere portata in palcoscenico, risponderei senza esitazione e in buonissima fede: certo, è uno spettacolo che s'ha da fare".
Navigando su Internet trovo in vendita su Amazon Tornare in Italia. Il prezzo del libro è di 28,75 Euro. All'interno c'è una dedica di Pino ad un certo Attilio.
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