sabato 10 maggio 2025

1978 (Foro Italico)

 
 

 
Per andare e tornare da scuola Sigrid ha un passaggio in macchina. Gavino, il papà delle sue amichette Nicoletta e Silvia accompagna ogni mattina le tre bambine a scuola. Nicoletta è in classe con Sigrid, quarta elementare. La classe è molto unita e anche i genitori hanno rapporti cordiali. Spesso Sigrid porta amichette a casa per pranzo e dopo giocano e fanno i compiti. Ad una certa ora i genitori vengono a prendere pargoletto o pargoletta. Quando Sigrid va da un'amichetta io la vado a prendere. 
Leggo nel mio diario che ho avuto qui a casa un koffieochtend (mattinata di caffè). Tutte olandesi sposate con un italiano. Elly ha portato anche la sua bimba Simona di nove mesi. Ho offerto un dolce preparato il giorno prima. Mattinata gradevole. Sigrid è tornata a casa portando con se Monica e dopo pranzo siamo andati al Foro Italico, Jan sullo skateboard e le bambine sui pattini a rotelle. Alla "Palla" avevamo appuntamento con Olivia, sua sorella più grande Elisabetta, sua madre e sua zia. C'erano anche Annamaria Piccoli con sua madre. Mentre i bambini giocavano noi donne chiacchieravamo. Jan era molto ammirato, e anche il suo nome (che è quello di mio padre). Il tempo era bellissimo, e pensare che mia madre mi scriveva che da loro in Canada erano caduti trenta centimetri di neve. Al Bar del Tennis abbiamo mangiato un gelato e poi, una volta a casa, le bambine hanno fatto i compiti. Il Foro Italico, per anni e anni, è stata meta abituale per noi. I ragazzi hanno fatto nuoto nelle sue piscine e hanno corso allo Stadio dei Marmi. Jan e David hanno nuotato col CONI nella piscina pensile di 25 metri. Poi David ha fatto pallanuoto nella piscina olimpionica. Qualche giorno dopo, a tavola, Olivia guardava di sottecchi Jan e poi ci ha raccontato che la sorella Elisabetta, che frequentava la seconda media alla Col di Lana, le ha detto che tutte le bambine erano innamorate di Jan. Nella palestra c'era una scritta sul muro: I love Jan.
Quando Jan andava a calcio ci andava direttamente da scuola, come David, che andava a canottaggio su un barcone sul Tevere. Ad un certo punto però David si è stufato: gli allenamenti continui senza mai uscire in canoa lo avevano annoiato e ha lasciato. La sera alla TV vedevamo lo sceneggiato a puntate "Su e giù per le scale", che ci piaceva. Poi a Natale mi hanno regalato il libro da cui è stato tratto e il 12 Marzo è iniziato il film a puntate Pinocchio. Jan e Sigrid hanno visto al cinema Montezebio il film Rocky. In quel cinema ci portavo i tre figli fin da quando erano bambini. Durante l'intervallo si acquistavano i lacci di liquirizia. Jan qundo era invitato alle feste di compleanno portava in regalo una confezione di burro d'arachidi, Peanut Butter, che per tutti era una grande novità ma non per noi che lo degustavamo già da tanti anni. Io ero cresciuta con questa pietanza e qui a Roma la compravo da Castroni. Adesso è in tutti i supermercati.
 
 
Jan con un gattino trovatello

 

mercoledì 7 maggio 2025

1978 (Giuseppe Colombi - il Grottino )

Il 25 Febbraio si è svolto così. Ero intenta nei miei soliti lavori domestici, Pino era intento a scrivere il suo terzo libro. Poi lui è andato a comprare il pane casareccio sotto casa e io ho cucinato il pranzo: patate al forno con aglio e rosmarino, appelmoes (crema di mele), insalata e mozzarella. Tutto molto buono. L'appelmoes veniva molto bene con le mele Renette che erano adatte anche per le torte con le mele e le frittelle. Adesso al mercato non si trovano più, chissà perchè. Dopo il pasto David ha lavato i piatti e poi è uscito con Paolo e Vito. Jan è andato con Mauro a vedere una partita di calcio al campo del VIS Aurelia. Sigrid giocava da Antonella, sorella di Mauro, vicini di pianerottolo. Nel pomeriggio è venuto un collega di Pino, Giuseppe Colombi, dirigente dell'ufficio del personale, un uomo molto colto che amava fare piccoli lavori manuali. Quando in casa qualcosa non andava lui veniva ed aggiustava. Questa volta è venuto per sistemare una lampada da tavolo nella stanza dei ragazzi. Da tanto tempo eravamo amici con lui e la moglie, Silvana; siamo stati al loro matrimonio in un piccolo centro del nord Italia. Una cena da noi e una da loro; ci si vedeva di frequente. ssSilvana faceva una ottima zuppa con gnocchetti fatti di pane. Loro hanno avuto due figli: prima Francesco e poi Paolo che è ora compagno di classe di David al Liceo Artistico. Giuseppe, finito il lavoro, ci ha dato un passaggio fino a Piazza Navona e lì vicino, a via del Pellegrino, ho fatto conoscere a Pino il negozio di libri Il Grottino con libri di tutti i generi a prezzi super economici. Io ci ho comprato tanti libri da regalare ad amici e parenti e poi volumi di arte che ancora oggi sono nella nostra libreria e continuiamo a consultare. Questa volta abbiamo comprato dei bellissimi libri per bambini: sia per Sigrid sia da regalare ai compleanni delle sue amichette. Presi i mezzi siamo tornati a casa e alle diciannove e trenta di buona lena mi sono messa a cucinare mentre gli altri preparavano la tavola. E' già sono arrivati gli ospiti: Dineke, Cesare e le loro figlie Laura e Silvia, dell'età di David e Jan. Hanno portato un fiasco di vino fatto con l'uva della loro terra. Abbiamo mangiato nella cucina abitabile e per dessert Jan ha fatto le frittelle nel cui impasto avevo messo delle fettine di mela: sfrittellava e spadellava con la sua consueta abilità. Poi, mentre tutti si trasferivano nel soggiorno io con velocità ho lavato i piatti. I giovani si intrattenevano raccontandosi le loro cose e anche noi adulti eravamo bene affiatati.
 
 
Il matrimonio di Guseppe e Silvana






domenica 4 maggio 2025

1978 (Poesjemauw e Artemisia)

 

La mattina, appena alzata, liberavo Poesjemauw aprendo lo stanzino in cui passava la notte e poi le davo da mangiare. Poi in cucina preparavo il necessario per la colazione mettendo in tavola anche una grossa teiera. Dopo, quando la casa si era svuotata - i ragazzi a scuola e Pino al lavoro - lavavo i piatti, facevo i letti e pulivo la lettiera di Poesje posizionata nel bagnetto di servizio. Ogni sera cercavo la gattina nel letto di Jan o in quello di Sigrid, la prendevo e la mettevo nella stanzina ripostiglio chiudendo poi la porta. Dormiva lì dentro perchè una notte ha camminato sulla testa di Pino che, svegliato di soprassalto, ha gridato dallo spavento. Quando Sigrid e un'amichetta facevano i compiti sedute al tavolo nella stanza da letto, Poesje si metteva sul tavolo e controllava tutti i loro movimenti. Quando l'amichetta allungava la mano per prendere i colori o la gomma di Sigrid, Poesje le colpiva delicatamente la mano con la zampetta come a dire: lascia stare le cose di Sigrid! Nel 1979 ho scattato una foto di Sigrid addormentata con in braccio Poesjemauw. Diversi anni prima Jan mentre Jan giocava a pallone nella strada con gli amici una signora gli ha chiesto di buttare una busta in fondo alla via, in mezzo all'erba. Jan ha preso la busta e si è avviato ma, prima di buttarla ha voluto vederne il contenuto. C'erano due gattini nati da poco. Li ha subito portati a casa, da me: erano tenerissimi. Giusto in quel momento c'era una mia amica a prendere un te, Laura, che intenerita ha deciso di prenderne uno. Ha scelto quello completamente nero.  L'altro era bianco e nero e l'ho chiamato Poesjemauw  per via di una filastrocca olandese: Poesjemauw kom eens gauw - Ik heb lekkere melk voor jou - En voor mij rijstebrij - Oh wat heerlijk smullen wij (Poesjemauw vieni subito qui - io ho per te del buon latte - e per me pappa di riso - faremo una bella scorpacciata). La gattina l'ho nutrita dandole il latte tiepido col contagocce. Quando Jan era a casa mi dava una mano. Poi le ho dato gli omogeneizzati finchè ha cominciato a mangiare da sola. Era ghiotta di uova.

 https://www.youtube.com/watch?v=OQ8JLJ5IRQk 

In Olanda Sigrid e famiglia hanno una gattina di nome Gina che di notte ama dormire con Flaminia o con Sigrid. Qundo sta da Sigrid, che dorme su un fianco, le tocca leggermente la spalla con una zampetta per dirle: "Girati" e quando Sigrid si gira ed è in posizione supina Gina si mette sopra di lei. Poesiemauw un tempo e Gina adesso fanno parte della famiglia, amate e coccolate.

Una volta alla settimana, di venerdì, venive la signora Artemisia che per tre ore puliva la casa e stirava. Prima del suo arrivo sbattevo i tappeti sul balcone, se c'erano David o Jan lo facevano loro. Mentre Artemisia iniziava a lavorare io andavo a piedi al mercato: o a quello di via Sabotino o a quello più lontano di via Andrea Doria. Facevo un bel carico perchè mangiavamo molta frutta e verdura. Tornata a casa cucinavo e all'ora di pranzo tutti a tavola ma prima portavo il vassoio col cibo di Artemisia nel soggiorno. Agli inizi, 4 o 5 anni prima, lei mangiava con noi a tavola, si sedeva sulla punta della sedia senza avvicinarsi al tavolo. Si notava il suo disagio. Noi la invitavamo a sedersi comodamente e a mangiare tranquillamente ma non c'era verso e alla fine ci ha chiesto il permesso di mangiare da sola. E' rimasta con noi un altro anno e poi è andata in pensione.


Sigrid e Poesjemauw


Gina




venerdì 2 maggio 2025

1978 ( il terreno)



Il 20 Febbraio dopo pallacanestro Sigrid ed io abbiamo preso i bus 391 e 23 per dare un'occhiata al negozio GAY a Piazza Risorgimento. C'era un vestito grigio che piaceva molto a Sigrid e le stava molto bene: l'abbiamo comprato. Il giorno dopo c'era la festa di compleanno della compagnetta Monica e Sigrid ha indossando quel vestito abbinandolo ad una camicetta bianca e calzettoni bianchi. Nell'album di foto vedo che indossava lo stesso vestito quando siamo andate a trovare i suoi fratelli sul terreno di via Teulada dove giocavano a pallone con gli amici del quartiere. In quell'occasione ho scattato delle foto con la mia spartana e fedele macchinetta Kodac Instamatic.

 
 
 
Da sinistra: David, Sigrid, Jan, Mimmo, Stefano col fratellino Roberto, Manrico e Mario.

 
 
David sullo stesso prato in una foto recente

 
Questo piccolo lembo di campagna si trovava (e ancora si trova) tra via Teulada e Piazzale Clodio, sotto Monte Mario. In questo campo c'era anche uno stagno dove i bambini da piccoli giocavano con l'acqua, i girini e le rane. In tempi recentissimi un'associazione di abitanti di via Teulada si sta battendo affinchè la zona verde venga risparmiata dalla speculazione edilizia che vorrebbe invadere tutto con un centro commerciale. Diverse mamme, oltre me, negli anni '60 portavano i bambini a giocare su quel campo. Tutto questo fino al '78 circa, quando hanno aperto un parchetto giochi a via Gomenizza dove le mamme hanno cominciato a portare i figli. Pubblico qui la foto che ho scattato ai ragazzi, nel campo. Uno di loro, Stefano, con la sua famiglia abitava a via Faravelli, una stradetta non asfaltata che scendeva nei campi. Nella vecchia palazzina rossa al piano terra abitavano zia Genoveffa e zio Alfredo che nell'aia sotto casa avevano un pollaio con galline ruspanti. Ogni tanto gli portavo del pane secco per le galline e loro ci regalavano delle uova. 
 
La palazzina di via Faravelli com'è ora

 
Negli anni '60, primi '70 non c'era ancora la Strada Panoramica che avrebbe poi tagliato in due la vallata che dall'alto scende fino a piazzale Clodio. C'era un sentierino molto ripido e selvaggio che noi percorrevamo spesso. Ci portava fino al bar Zodiaco dove stanchi e felici gustavamo un bel gelato. I ragazzi erano svelti e agilissimi, io, in salita,  mi aiutavo tirandomi ai cespugli di ginestre. Quando Sigrid era piccolissima David la portava in spalla fino a su. Con Pino e i ragazzi una volta abbiamo fatto un picnic a metà della salita, in una radura che noi chiamavamo La Prima Tappa. A volte assistevamo alla transumanza delle greggi che passando per via Teulada si dirigevano verso il monte, sembra passato un secolo. Quel lembo di natura era un angolo di paradiso, lo amavamo. Da anni ormai, per fortuna, la zona è protetta grazie all'istituzione di un parco naturale, il Parco di Monte Mario.
Alcune estati, come succede ancora oggi, il monte va a fuoco e addio vegetazione: piromani? cicche di sigaretta? O cos'altro ancora? Dal nostro balcone guardavamo con sgomento il monte in fiamme che poi, dopo l'intervento dei pompieri, da verde era divenuto grigio e fumante. Sigrid, bambinuccia, piangeva esclamando: "oh no, poveri alberi....."
Nel Gennaio del 1980 ci siamo trasferiti alla Balduina in una casa molto più grande. Prima eravamo alla base del monte, adesso eravamo sulla cima e vedevamo il parco da un'altra prospettiva.
 

Ginestra in fiore






Il campo visto da Monte Mario



La nostra casa a via Goiran vista dal monte


                                                         David a Monte Mario nel 2025