Il 20 Febbraio dopo pallacanestro Sigrid ed io abbiamo preso i bus 391 e 23 per dare un'occhiata al negozio GAY a Piazza Risorgimento. C'era un vestito grigio che piaceva molto a Sigrid e le stava molto bene: l'abbiamo comprato. Il giorno dopo c'era la festa di compleanno della compagnetta Monica e Sigrid ha indossando quel vestito abbinandolo ad una camicetta bianca e calzettoni bianchi. Nell'album di foto vedo che indossava lo stesso vestito quando siamo andate a trovare i suoi fratelli sul terreno di via Teulada dove giocavano a pallone con gli amici del quartiere. In quell'occasione ho scattato delle foto con la mia spartana e fedele macchinetta Kodac Instamatic.
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Da sinistra: David, Sigrid, Jan, Mimmo, Stefano col fratellino Roberto, Manrico e Mario. |
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David sullo stesso prato in una foto recente
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Questo piccolo lembo di campagna si trovava (e ancora si trova) tra via Teulada e Piazzale Clodio, sotto Monte Mario. In questo campo c'era anche uno stagno dove i bambini da piccoli giocavano con l'acqua, i girini e le rane. In tempi recentissimi un'associazione di abitanti di via Teulada si sta battendo affinchè la zona verde venga risparmiata dalla speculazione edilizia che vorrebbe invadere tutto con un centro commerciale. Diverse mamme, oltre me, negli anni '60 portavano i bambini a giocare su quel campo. Tutto questo fino al '78 circa, quando hanno aperto un parchetto giochi a via Gomenizza dove le mamme hanno cominciato a portare i figli. Pubblico qui la foto che ho scattato ai ragazzi, nel campo. Uno di loro, Stefano, con la sua famiglia abitava a via Faravelli, una stradetta non asfaltata che scendeva nei campi. Nella vecchia palazzina rossa al piano terra abitavano zia Genoveffa e zio Alfredo che nell'aia sotto casa avevano un pollaio con galline ruspanti. Ogni tanto gli portavo del pane secco per le galline e loro ci regalavano delle uova.
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La palazzina di via Faravelli com'è ora
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Negli anni '60, primi '70 non c'era ancora la Strada Panoramica che avrebbe poi tagliato in due la vallata che dall'alto scende fino a piazzale Clodio. C'era un sentierino molto ripido e selvaggio che noi percorrevamo spesso. Ci portava fino al bar Zodiaco dove stanchi e felici gustavamo un bel gelato. I ragazzi erano svelti e agilissimi, io, in salita, mi aiutavo tirandomi ai cespugli di ginestre. Quando Sigrid era piccolissima David la portava in spalla fino a su. Con Pino e i ragazzi una volta abbiamo fatto un picnic a metà della salita, in una radura che noi chiamavamo La Prima Tappa. A volte assistevamo alla transumanza delle greggi che passando per via Teulada si dirigevano verso il monte, sembra passato un secolo. Quel lembo di natura era un angolo di paradiso, lo amavamo. Da anni ormai, per fortuna, la zona è protetta grazie all'istituzione di un parco naturale, il Parco di Monte Mario.
Alcune estati, come succede ancora oggi, il monte va a fuoco e addio vegetazione: piromani? cicche di sigaretta? O cos'altro ancora? Dal nostro balcone guardavamo con sgomento il monte in fiamme che poi, dopo l'intervento dei pompieri, da verde era divenuto grigio e fumante. Sigrid, bambinuccia, piangeva esclamando: "oh no, poveri alberi....."
Nel Gennaio del 1980 ci siamo trasferiti alla Balduina in una casa molto più grande. Prima eravamo alla base del monte, adesso eravamo sulla cima e vedevamo il parco da un'altra prospettiva.
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Ginestra in fiore
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Il campo visto da Monte Mario
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La nostra casa a via Goiran vista dal monte
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David a Monte Mario nel 2025
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