domenica 29 giugno 2025

1978 - Un pò di tutto

 

Quando aiutavo Jan con i compiti d'inglese facevo leggere qualche frase in inglese anche a Sigrid, che aveva un'ottima pronuncia. Le volte che Gisella l'amichetta di Sigrid passava un pomeriggio da noi facevo alle bambine una piccola lezione-gioco d'inglese. E quando Sigrid dopo scuola andava a casa di Gisella la mamma di lei, Eliane, francese, impartiva loro lezioni di francese. Al mercato le fragole abbondavano e io andavo continuamente a fare rifornimento e, a Via della Croce a comprare il pane in cassetta. Per le amiche di Sigrid pane con burro, fragole e zucchero era una novità e lo pappavano con gusto. Ogni tanto facevo un dolce al forno e un giorno, con l'aiuto di Jan e Sigrid, ne ho fatti ben due. La ricetta l'ho avuta nel 1951 quando ero alla pari in una famiglia tedesca in Argentina. Da allora ho iniziato a scrivere tutte le ricette in un quaderno. Allora usavo il burro mentre adesso quando faccio i dolci adopero l'olio di semi di girasole. Una signora della messa domenicale mi ha regalato delle piantine per fare lo yogurt e quindi, da allora, ogni giorno mangiavamo yogurt che, assieme alle fragole era una leccornia. Adesso la frutta che si compra al mercato non ha più quel sapore deciso che aveva una volta.

Il 2 maggio Isabella Peroni è venuta a prendere me e Sigrid al corso di pallacanestro. Abbiamo portato Sigrid a casa di lei dove l'abbiamo lasciata in compagnia delle sue figlie e noi donne siamo andate alla scuola media Col di Lana dove quel pomeriggio c'erano i colloqui insegnanti-genitori. Il figlio di Isabella, Marco, era compagno di classe di Jan da quando erano alle eelementari. C'era la fila e io ho parlato con quattro insegnanti. Il loro commento era unanime: Jan era un bel ragazzo, simpatico, intelligente ma avrebbe potuto rendere di più. Una madre mi si è avvicinata chiedendomi se fossi la madre di Jan D'Amore. Ha detto: "Mia figlia, che fa il secondo anno, a casa parla sempre di lui".

La notte del 2 aprile c'è stato un incendio doloso al liceo di David, i muri della scuola sono stati riempiti di scritte. La mattina del 21 aprile David è andato in gita scolastica a Pompei: un giorno intenso, bello e stancante. Il Liceo si chiamava Giulio Romano, ora ha cambiato indirizzo e nome (Pinturicchio) e David ci insegna. Il 24 aprile, sempre con la scuola, David è andato a Firenze per qualche giorno. Lui e gli amici hanno avuto la malsana idea di dormire in tenda mentre il resto della classe dormiva in albergo. Sono stati giorni di pioggia e il campeggio si è trasformato in una palude. Gli avventurosi ragazzi giravano per Firenze perennemente inzuppati di pioggia e fango. E gli altri ridevano.

 

Quel giorno, il 24, non c'era scuola, era ponte, Pino è andato al lavoro ed io, dopo aver finito le faccende di casa, sono andata al mercato con Jan mentre Sigrid giocava sotto casa con le tante bambine della nostra stradetta. Poi ho cucinato: un'abbondante purea di patate, petto di tacchino con la salsetta e una ricca insalata mista. Pino è tornato dal lavoro ed eravamo in procinto di sederci a tavola quando hanno bussato alla porta e là, con in mano una bottiglia di vino e una confezione di fettuccine c'erano, come al solito senza preavviso, Julio, la moglie Paquita, Alicia la figlia di lei, Carlos il figlio di lui e il piccolo Miguel, figlio di entrambi. Il cibo era sufficiente per tutti con l'aggiunta di pane casereccio con formaggio e pane in cassetta con fragole. Carlos, che è il mio figlioccio, l'ho trovato cresciuto, diceva che si trovava bene nelle Marche, la casa era grande, a scuola andava bene e Paquita aveva iniziato a lavorare anche lei nella fabbrica di scarpe. Tempo fa ho già scritto un post su Carlos che adesso vive in Spagna e ha due figli.



sabato 28 giugno 2025

1978 - I Chiavetta e poi Jan in California

Quando Elio Chiavetta era di base a Monte Vergine in Irpinia in una base NATO americana, lui e i suoi colleghi, nelle ore libere, prendevano la funicolare e scendevano a Mercogliano da dove un bus li portava ad Avellino. La città non offriva molto ma c'era un cinema, bei negozi e lo struscio pomeridiano sul corso. Elio era italo americano cresciuto di Los Angeles e faceva l'ingegnere elettronico. Ha conosciuto Lucia ad Avellino, si sono sposati e poi trasferiti a Latina dove è nato Gianni.

 https://derivesuburbane.it/infrastrutture/caserme-basi-militari/base-nato-di-montevergine/ 

Nel 1987 Jan con la sua band Astaroth ha deciso di partire per Los Angeles in cerca di fortuna. Mi è venuta l'idea di chiamare Elio per chiedergli consigli. Ora che Jan è a Roma chiederò a lui di descrivere le sue rocambolesche avventure di quel periodo.

"La madre di Elio, Maria Chiavetta, acconsentì ad ospitarmi per qualche tempo. Arrivai a Los Angeles nell'ottobre del 1987 con il compito di trovare un appartamento in affitto dove in seguito si potesse sistemare la band al completo. La signora Chiavetta viveva in una bella casa a San Marino, un quartiere residenziale con ville lussuose e tanto verde. Mi accolse con molta gentilezza e calore e mi presentò ai suoi amici italo americani. Dopo due o tre settimane arrivò il cantante del gruppo e insieme trovammo un piccolo appartamento nel vicino quartiere di South Pasadena dove il resto del gruppo ci raggiunse. La signora Chiavetta ed i suoi amici un po' ci adottarono, aiutandoci a muovere i primi passi in una terra straniera. Ci regalarono mobili e materassi per il nuovo appartamento riempiendoci la credenza di cibo, piatti e bicchieri. Uno di loro diede a due di noi lezioni di guida così ottenemmo la patente californiana, necessaria in una citta' che richiede assolutamente l'uso dell'automobile. Anche dopo mesi dal nostro arrivo si tornava spesso a salutare la signora Chiavetta, grati del suo prezioso aiuto. Dopo neanche un anno pieno di litigi e incomprensioni fui cacciato dalla band e mi ritrovai senza tetto. La signora Chiavetta venne nuovamente in mio aiuto e mi presentò la figlia Alba che mi sistemò nel piccolo capanno degli attrezzi nel giardino della sua casa a San Gabriel. Avendo solo $50 in tasca, che David mi aveva spedito da Roma qualche tempo prima, Alba in cambio dell'affitto mi chiese di aiutarla in vari lavoretti di casa; quello principale fu quello di scavare una grossa buca in giardino dove sistemare una piscina per la figlia Paola. La mattina lavoravo nella cucina di un fast food e finito il turno del pranzo andavo a casa e mi mettevo a scavare in giardino. Il tutto con con la mano ingessata che mi ero rotto durante gli ultimi giorni passati con gli Astaroth. La sera spesso cenavo con Alba e Paola e c'erano sempre tanti ospiti. Un'atmosfera simpatica e calorosa che sicuramente mi ha aiutato ad attraversare quel difficile periodo di transizione che si concluse quando un'amica di Alba mi disse che suo figlio sarebbe andato in Alaska a lavorare durante la stagione del salmone e che lì cercavano altri lavoratori. Senza pensarci due volte ho accettato la proposta e mi hanno fatto avere il biglietto aereo del  viaggio che dopo svariati giorni mi porto' negli stupendi e selvaggi fiordi di Excursion Inlet, un paesino sperduto di 100 anime raggiungibile solo tramite biplano biposto e che durante i mesi della pesca si riempie di lavoratori stagionali addetti a mettere in scatola il salmone appena pescato. Lì ho passato 3 memorabili mesi con pochissime ore di buio, aurore boreali fantastiche, tanti orsi e poi aquile enormi che oscuravano il cielo quando volavano sopra le nostre teste. E ho fatto amicizia con tante persone gentili e carine che mi hanno accolto a braccia aperte e con le quali, nei momenti in cui non arrivavano i pescherecci con il loro carico, abbiamo giocato a pallavolo fino a notte inoltrata, fatto camping in tenda nelle montagne e passeggiate fino a laghetti lontani, sempre battendo due pietre tra le mani per avvertire gli orsi della nostra presenza. Rincuorato e con una rinnovata fiducia nel genere umano, sono tornato a Los Angeles con entusiasmo e voglia di fare e mi sono trasferito a Hollywood, dove ho condiviso un appartamento con un giovane batterista svizzero. Arrivare a Hollywood, piena di fermento e di giovani musicisti come me in cerca di successo, e' stato come entrare in un altro mondo, specialmente dopo le fin troppo tranquille San Marino e San Gabriel. 
E da lì cominciò la seconda fase della mia avventura californiana. 

Jan in Alaska

Alaska




mercoledì 25 giugno 2025

1978 - Porta Portese

 

 

Sigrid 1979

Succedeva che la domenica mattina andassi a Porta Portese. O da sola o con Jan o con Sigrid. C'era sempre una folla enorme, giravamo per le bancarelle ma finivamo senza indugio nella zona dove i russi esibivano la loro mercanzia. Molti oggetti erano artgianali, fatti in legno e dipinti a mano. Compravamo spesso qualcosa da tenere in casa per eventuali regali e per Pino, che era appassionato di cavalli, acquistavamo un cavallino di legno da regalargli a Natale, o per il suo compleanno o in altre occasioni. Questi cavallini erano di diversi colori ed era uno spettacolo vederli allineati su un tavolino. Dopo tanti anni ne è rimasto solo uno ma nell'album di foto del 1979 c'è un'immagine di Sigrid con accanto due di questi cavallini. Pino amava i cavalli perchè quando era bambino andava a Chiusano San Domenico dai nonni materni che avevano un calesse e un cavallo; in quei tempi ci si spostava così perchè autobus che collegassero i paesi non c'erano. I nonni di Pino erano più che benestanti e se lo potevano permettere. A volte andavo a Porta Portese anche con David che mi portava ai piedi del ponte della ferrovia Roma- Fiumicino dove decine e decine di giovani si incontravano per comprare e vendere dischi usati.

Qui a Roma nel 1978 continuavo ad incontrarmi con le mie amiche olandesi durante le mattinate di caffè che si svolgevano in casa di ognuna di noi. Per me erano un paio d'ore belle e gradevoli. Era un pò come trovarmi nel mio paese d'origine. Tutte erano molto simpatiche e spesso portavano con se i figli piccolissimi. Queste amiche avevano ancora contatti con l'Olanda perchè avevano là i genitori  mentre i miei erano in Canada già dal 1955 ed io ero l'unica della famiglia ad essere tornata in europa. Quando durante queste mattinate si festeggiava un compleanno io avevo come regalo un bell'oggetto russo. Una mattina c'erano ben due compleanni e ad ognuna delle amiche ho regalato un diverso foulard russo. Erano sorprese e contente e mi hanno abbracciato. Quasi tutte le  amiche erano sposate con italiani. Quando sui miei diari leggo i loro nomi mi viene una grande malinconia perchè molte di loro non ci sono più.

"Ostia e Ladispoli registrarono una delle presenze più imponenti della comunità ebraica in Europa della ex Unione Sovietica, e molti provenivano proprio dal territorio ucraino, a quel tempo non indipendente. Questo flusso durò più precisamente dal 1977 fino al 1990. Gli arrivi si concentrarono soprattutto a Roma e provincia e dopo i primi anni le città di Ostia e Ladispoli divennero i punti di maggiore affluenza. Tra il 1982 e il 1985 si arrivò anche a punte di 12mila presenze a Ladispoli. A quell’epoca i nuclei familiari non potevano lasciare liberamente l’Unione Sovietica. Poi si riuscì ad arrivare a dei permessi di sosta per 6 mesi, il tempo necessario per poter essere ospitati da nazioni come Stati Uniti, Canada, Australia e Israele. Ogni anno passavano da qui almeno 20mila persone. In totale almeno 200mila russi e ucraini furono considerati di passaggio a Ostia e Ladispoli. Alla stazione ferroviaria e sulle insegne dei negozi c’erano le scritte in cirillico oltre che in italiano. A quel tempo l’American Joint, associazione ebraica che agisce nel mondo per assistere i migranti ebrei, forniva sostegno economico agli immigrati pagando le spese per affitto e altro. Si dava loro anche assistenza medica". 

Notizie trovate su  Civonline.it, sito con le notizie di Civitavecchia e dell’Alto Lazio

 





 

domenica 22 giugno 2025

1978 - Gattini trovatelli

Mi vedevo spesso con la mia cara amica Isabella Peroni. Il 29 aprile mi è venuta a prendere e abbiamo fatto un lungo giro di spese. Siamo poi tornate alla macchina che era parcheggiata accanto ad un albero sotto al quale c'era una busta con tre gattini che miagolavano forte. Li ho portati a casa e i ragazzi eramo ben sorpresi di vedere questi teneri esserini indifesi. Col contagocce ho dato loro del latte. Il giorno dopo Pino ed io siamo andati al ghetto ebraico per comprare qualche fetta del tradizionale dolce di ricotta e visciole. Il dolce era finito e nei dintorni, in un parchetto, ho raccolto delle margheritine e qualche fiore di tarassaco. Il caso ha voluto che, tornando a casa, nell'autobus ci fosse una ragazza che come me aveva in mano un mazzetto di pratoline e qualche tarassaco.



I gattini mi impegnavano molto perchè erano affamati, Jan e Sigrid erano matti di questi micetti e hanno dato loro un nome: Agatha, Cooky e Micky. Purtroppo il giorno dopo ho trovato il più piccolo, Micky, morto nella sua cuccetta.

 

Jan e Cooky

Sigrid con Cooky e Jan con Poesje

Poesje e Cookje

Il giorno 23 aprile sono andata alla messa domenicale in RAI  dove come di consueto ho chiacchierato con varie signore. Son tornata a casa per cucinare e dopo poco e arrivato Pino in compagnia di una signora con due bambini: volevano un gattino. Hanno preso Agatha e li ho istruti su come nutrirla. Jan e Sigrid sono andati a piangere sul balcone e non la smettevano più. Nel pomeriggio eravamo seduti al sole sul terrazzo con Poesje e Cooky, Sigrid ogni tanto lacrimava pensando ad Agatha. Poesje aveva preso Cooky sotto la sua ala e la accudiva lavandola e coccolandola. Piano piano Cooky ha cominciato a bere il latte dal piattino e a mangiare omogeneizzati e cresceva che era una bellezza. L'allenatrice di pallacanestro di Sigrid era triste perchè la sua gatta era morta di vecchiaia, ne desiderava tanto un'altra, possibilmente nera. Le ho parlato di Cooky e lei con entusiasmo ha detto di volerla! Il 12 maggio le abbiamo portato la gattina e tutti, bambini e genitori, erano inteneriti.




sabato 21 giugno 2025

1978 - Gli amici Chiavetta

Domenica 2 aprile ha telefonato Annamaria Greci (collega di Pino alla RAI e madrina di Sigrid) per dirci che il marito era morto. Franco Pinna era un importantee fotografo e su di lui c'è una vasta documentazione su internet. Nel 1969, quando Sigrid era ancora nella carrozzina, siamo andati con Annamaria, suo marito Franco e il loro bambino Riccardo allo zoo. In quell'occasione Franco ha scattato qualche foto che ora cerco sui vecchi albums di famiglia.


Allo zoo - 10-20-'68. Foto di Franco Pinna



 

Sigrid un mese e mezzo

La mattina, dopo colazione, Jan è andato agli allenamenti calcistici con l'amico Fulvio. Giocavano entrambi nella VIS Aurelia.

Io ho cominciato a preparare la zuppa di piselli che piaceva sempre a tutti e si prepara nel seguente modo: la sera prima si sciacqua molto bene mezzo chilo di piselli secchi spezzati e si lascia a mollo per tutta la notte in abbondante acqua. Il giorno dopo si aggiungono sale, carota, cipolla e sedano, il tutto tagliato a tocchetti e si mette a bollire a fuoco lento per un paio d'ore girando ogni tanto e levando con un cucchiaio la schiuma che si forma in superfice. Alla fine si ottiene una crema verde squisita che in Olanda si chiama Erwtensoep. Poi ho preparato un abbondante budino di vaniglia con savoiardi e macedonia. Ho cambiato le lenzuola dei letti dei ragazzi ed è arrivata l'amichetta di Sigrid, Francesca, accompagnata da un genitore, per stare tutto il giorno da noi. E sono arrivati da Latina, Elio, Lucia e il figlioletto Gianni che si è messo a giocare con le bambine che avevano a disposizione, oltre alle Barbie, il Lego e carta e pennarelli. Giocavano sia in casa sia sul nostro bel terrazzino, che era come un salottino. Pino è poi  andato con Elio e Lucia in RAI alla messa domenicale officiata da Padre Igino, un delizioso frate cappuccino. Pino e Elio sono tornati a casa e Lucia è rimasta in RAI per assistere alla trasmissione Domenica In presentata da Corrado. Abbiamo pranzato con l'appetitosa zuppa accompagnata come sempre da pane in cassetta e formaggio scaldato al forno. Poi ho lavato i piatti e ordinato la cucina e ad una certa ora ho preparato la merenda per i ragazzini. Abbiamo acceso un attimo la TV e abbiamo visto che Corrado interloquiva con una persona tra il pubblico e questa persona era Lucia che, rispondendo ad una domanda del presentatore, ha vinto un registratore. Io ho preparato il sugo per la cena ma i nostri ospiti non sono rimasti a cena perchè il viaggio per tornare a Latina era lungo e la mattina dopo c'erano  lavoro e scuola. Sabato 22 aprile Sigrid è tornata da scuola con le due sorelline Silvia e Nicoletta che abitavano nella nostra strada. Dopo pranzo come al solito hanno giocato per poi dedicarsi ai compiti. Alle ore 16.00 alcuni  amici di Elio e Lucia sono passati a prendere Pino e me per portarci con loro a Latina dove abbiamo presenziato alla comunione di Gianni (figlioletto di Elio e Lucia). Io per l'occasione indossavo una gonna pantalone nera e una camicetta di seta con motivi floreali. A Pino è piaciuto molto questo outfit. Dopo la cerimonia tutti gli invitati si sono trasferiti dalla chiesa all'hotel Europa. Eravamo in tanti, molti era conoscenti di Pino che venivano da Avellino. C'era un ricchissimo buffet con cibi squisiti e abbiamo chiacchierato molto e con tutti. Alla fine come da tradizione torta e confetti. Poi gli stessi amici ci hanno riportati a Roma. Eravamo a casa all'una, tutti dormivano, anche i gattini.



 

 

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giovedì 12 giugno 2025

1978 - Manfredo Acerbo

Il pomeriggio del 14 aprile siamo andati tutti quanti a Trastevere nello studio del pittore Manfredo Acerbo il quale era anche un notissimo autore di manifesti cinematografici. Nella chiesa intitolata a Santa Lucia c'era (e c'è ancora)  un suo dipinto raffigurante Gesù. Pino era rimasto molto colpito perchè il Cristo somigliava a David.
 
 
I quadri nello studio dell'artista erano belli e interessanti e lui ci ha regalato una sua litografia firmata chiedendo poi a Pino se potesse in qualche modo pubblicizzare la presenza del suo quadro nella chiesa di Santa Lucia. Un giorno di questi David andrà in questa chiesa per fotografare il quadro che raffigura Gesù, dato che su internet non si trova. Quando andavo per musei con Jan e David mi sapevano raccontare aneddoti interessanti su opere e artisti. Negli anni '80 i ragazzi hanno frequentato entrambi l'Accademia di Belle Arti di Roma. Alle pareti di casa sono affissi numerosi loro lavori. Anche Sigrid era portata per l'arte ma ha scelto di frequentare Lingue all'Università.


Manifesto per un film - Manfredo Acerbo

Manfredo Acerbo


Pescatori - Serigrafia di Manfredo Acerbo

                                                  Poster di un film realizzato da Acerbo

mercoledì 11 giugno 2025

1978 - David e Jimi Hendrix

 

 

 

Mercoledi 5 aprile, nel pomeriggio, Jan e Sigrid sono andati insieme allo stadio con i biglietti omaggio ricevuti da Nando Martellini, con loro sono andati l'amica di Jan, Sara, e l'amico Fulvio. David è andato al cinema per vedere un film-concerto di Jimi Hendrix, il suo idolo. Sulla porta della sua stanza David ha dipinto un'immagine di Jimi. Cambiando casa, nel 1980, abbiamo dovuto lasciare lì quella porta ma io ho scattato una foto ricordo. Quando il 24 dicembre di alcuni anni prima David ha compiuto 13 anni gli abbiamo regalato una chitarra acustica. Ha preso alcune lezioni da un giovane che pochi mesi dopo ci ha detto: "David impara molto in fretta e ormai ho poco da insegnargli, vi consiglio di iscriverlo al conservatorio". La replica di David è stata perentoria: "Jimi Hendrix non ha fatto il conservatorio perciò neanche io voglio farlo". Il celebre cantante Little Tony, amico di Pino, in quei giorni partiva per  per una tourne'e americana e Pino gli ha chiesto di comprare e portare a Roma una chitarra per David. Il 30 aprile Little Tony ha consegnato a Pino, in RAI, la chitarra elettrica per David, una magnifica Fender Stratocaster bianca. Pino mi ha chiamato dal telefono dal bar della RAI di Via Teulada in compagnia di Little Tony per dirmi che la chitarra era qui a Roma. Little Tony è stato gentilissimo e Pino gli ha subito restituito i soldi spesi: 300 mila lire. David era felicissimo della sua prima chitarra elettrica. Ora, nel 2025, quando dalla mia stanza ascolto David che suona di là, nella sua stanza, e improvvisa sulle basi rimango esterrefatta e incantata dalla sua bravura. Dopo più di cinquant'anni, lui, con enorme impegno e perseveranza, continua a suonare, comporre e incidere senza sosta.




lunedì 9 giugno 2025

1978 - Amici Russo, Ischia.

 

Il 25 Marzo sono venuti a cena gli amici Russo: Carmine e Anna con il figlio Massimo. Hanno portato per Sigrid un uovo di Pasqua con dentro una sorpresa: piccole matite colorate. Per me un mazzetto di fiori carinissimi: fresie e anemoni e poi una pastiera napoletana fatta in casa: era squisita, nessuno la faceva come Anna, era bravissima in cucina. Se ricordo bene abbiamo conosciuto Anna perchè lavorava nell'ufficio delle tasse e dava una mano a Pino per risolvere i problemi. Anna è ischitana. Ha esposto a Pino il problema di uno zio che non riusciva ad ottenere la sua pensione da farmacista. Ha detto a Pino: "Dato che sei un personaggio noto forse a te daranno un pò di attenzione". Pino è andato a parlare in un apposito ufficio e miracolosamente è riuscito a far ottenere la bramata pensione. Paolo il farmacista e sua moglie Lina in cambio di questo favore ci hanno offerto ospitalità in un appartamento nel loro palazzo di Ischia. Questo appartamento d'estate lo affittavano a dei napoletani ma in settembre era libero. Noi abbiamo accettato con grande piacere e per diversi anni siamo stati in paradiso ad Ischia ogni settembre (tutti noi cinque o, più spesso, solo con Sigrid). Noi pagavamo gas, luce e pulizie finali. Nel 1978 ci siamo andati per la prima volta e abbiamo conosciuto praticamente tutta la famiglia di Anna, persone simpatiche e ospitali che vivevano a pochi metri le une dalle altre. Il 9 settembre a Termini abbiamo preso il treno e una volta a Napoli dalla stazione in taxi siamo arrivati al molo per prendere l'aliscafo, il mare era calmo. Alle 13.30 abbiamo attraccato a Ischia. C'era Carmine ad attenderci al porto. Dopo aver mangiato un piatto di pasta da Anna ci siamo stabiliti nel nostro appartamento e poi abbiamo fatto una bella passeggiata. La sera in genere cenavamo nella nostra cucina dotata di televisore ma a volte eravamo invitati da Anna o dalla zia Ada e famiglia. C'erano poi i fratelli di Anna, Antonio, scapolo, e Gino con la moglie Enza che avevano un figlio e una figlia della stessa età di Sigrid. Le bambine hanno subito fatto amicizia e giocavano per ore con le Barbies. Antonio ha portato Pino negli studi di Tele Ischia dove è stato intervistato. Un giorno ci hanno portato un macchina a fare un giro per l'isola dove abbiamo visto belle spiagge e posti incantevoli. Davanti ad un grande bar era seduto un gruppo di turisti veneziani che hanno riconosciuto Pino e gli hanno chiesto l'autografo. Ci siamo seduti un pò con loro, erano simpatici ed allegri. Il tempo era molto capriccioso, andando in spiaggia un vento freddo ci sferzava con la sabbia sul viso, era doloroso ma ci siamo messi in un posticino ben riparato e ci siamo goduti il sole. Intanto i ragazzi hanno nuotato nel mare. Un giorno ci hanno portato alle terme di Poseidon dove c'erano diverse vasche con acqua curativa di varie temperature. Jan e Sigrid, tenendosi per mano, si sono avviati per immergersi in tutte le piscine. Io mi sono immersa in una vasca di acqua tiepida, molto gradevole. Il pomeriggio del 15 settembre Pino e Carmen hanno portato in macchina me, Jan e David ad un concerto sul terrazzo del castello Aragonese; un quartetto eseguiva appassionanti musiche di Mozart. Il giorno dopo, nel tardo pomeriggio, c'è stato un aperitivo a casa degli zii Paolo e Lina. Paolo dipingeva e ci ha mostrato i suoi quadri. Il 17 c'è stata la prima comunione di Maria Rosaria e alle 10 e mezza eravamo tutti in chiesa. Durante la funzione c'era un gruppo di giovani che cantava e suonava la chitarra. Abbiamo poi pranzato da Anna: eravamo 24 persone, bambini compresi. Dopo mangiato ci siamo riposati e verso le cinque c'è stata la festa sull'ampia terrazza situata sopra la casa di Gino ed Enza. Un buffet e tanta gente: parenti e amici, tra i quali degli austriaci ed un giudice tedesco che si sono complimentati con me per il mio tedesco. Anche qui c'erano dei giovani che cantavano e suonavano. Alla fine hanno portato una grossa torta a forma di cigno. Il nostro regalo per Maria Rosaria è stato un braccialetto d'oro con perline rosse di corallo. La mattina dopo siamo partiti per Roma. Al nostro ritorno Poesjemauw, la nostra gattina, era felice di vederci (in nostra assenza ha badato a lei la portiera Elena). Il pomeriggio stesso ho accompagnato Sigrid alla festa di compleanno della sua amichetta Olivia. La vita romana è subito ricominciata.


Al porto di Ischia

La festa in terrazza









domenica 8 giugno 2025

1978 - Jan e l'algebra

Jan a tredici anni frequentava la terza media alla scuola Col di Lana, io l'aiutavo con l'algebra. Capiva bene le mie spiegazioni e un giorno ha voluto far da solo e dopo un intenso lavorio è riuscito a risolvere il problema algebrico. Era felice, euforico, trionfante. Meno male che non soffriva di discalculia a differenza di suo fratello David. Quei giorni Jan creava delle spille ritagliando figure dalla carta da regalo e da riviste, poi le vendeva al negozio Portobello. Leggo sul mio diario che per otto spille gli davano quattromila lire. Poi loro le rivendevano a 1.500 l'una. Andavano a ruba. Qualche spilla invenduta l'ho conservata in una bustina che deve essere in qualche cassetto.

Le spille di Jan

 

Sigrid aveva nove anni e frequentava la quarta elementare alla Ermenegildo Pistelli. A volte dopo scuola andava a casa di un'amichetta e io, nel tardo pomeriggio, l'andavo a prendere. Sia la mamma di Olivia che quella di Annamaria avevano parole di lode per Sigrid: aveva delle belle maniere, era molto gentile, disinvolta, perspicace. Un'altra cosa positiva era che mangiava con gusto tutto quello che mettevo in tavola. Quando le sue amiche venivano da noi, dopo pranzo scendevano giù in strada a saltare la corda e a giocare a campana. Poi salivano a casa, giocavano un pò con le Barbie, facevano merenda con una cioccolata calda e una fetta di ciambellone e facevano i compiti. Nel tardo pomeriggio venivano le mamme a prendere le figlie che si erano tanto divertite. Una volta che Sigrid stava da Olivia la mamma ha fatto ad uncinetto un bellissimo vestito per la Barbie di Sigrid.

 

Sul terrazzo con Antonella

Sotto scuola

Sigrid, Francesca e Olivia

Sigrid e Gisella


venerdì 6 giugno 2025

1978 - Frutta e verdura



A casa mia si facevano colazione e pranzo con una tazza di te e qualche fetta di pane spalmata di crema di arachidi, oppure marmellata, o crema di cioccolato o altre cose per guarnire il pane. La sera quando eravamo tutti a casa si cenava con patate e con verdure, sempre diverse. Non si usava mangiare il pane durante la cena. Per dessert c'era una pappa fatta di latte con fiocchi d'avena oppure con riso, o anche semolino o un budino con pane raffermo cosparso di zucchero e cannella più un tocco di burro (questo dessert lo preparo ancora e i miei figli ne sono ghiotti, lo chiamiamo Pappa di Pane). La domenica, giorno libero per tutti, si pranzava con un pasto caldo e solo quel giorno c'era la carne, preparata con un bel sughetto che poi usavamo per tutta la settimana per condire le vivande. Con certi piatti si mangiava un salsicciotto detto Worst. Ci piacevano molto la zuppa di piselli e i fagioli conditi con speck. A casa di Pino, ad Avellino, la colazione non si faceva, giusto un goccio di caffè. A pranzo c'erano piattoni di pasta e pane e formaggio. La mattina, quando mio suocero medico andava al lavoro a volte diceva alla moglie: "Feluccia, oggi a pranzo minestrone!" E tutti i figli in coro: "Nooooooooooo!!!!!!" Il minestrone di mia suocera era veramente buono, somigliava a quello che preparava mia madre. La sera, però, per fare tutti felici: un piattone di pasta. Ogni morte di papa mia suocera cucinava le puntarelle con patate e aglio fritto, piatto apprezzato da tutti. Una volta ha preparato un gateau di patate che è stato divorato in pochi minuti. Solo io non riuscivo a mangiarlo perchè era pieno di interiora di gallina e di chissà quali altri animali. Un paio di volte alla settimana veniva una contadina dalla campagna con un cesto sulla testa che conteneva tutto il necessario per cucinare. Poi prendeva le ordinazioni per la volta successiva. Io non ero ancora a a conoscenza del sacro rituale della pasta e del pane. Eravamo da poco sposati e  Pino prima di andare al lavoro mi ha detto: "Stasera mi prepari una bella cenetta?" Ed io, con molto impegno ho preparato un bel cavolfiore a tocchetti guarnito con una una salsa di latte e maizena e un tocco di noce moscata. Per contorno purè di patate e banane fritte. La sera a cena ho servito i cibi nei piatti. Pino guardava con diffidenza. Con una forchetta ha infilzato un tocchetto di cavolfiore e ha detto: "Mmmmmmhhh, buono!" Ma non è andato oltre. Velocemente si è preparato un piatto di pasta al burro e parmigiano. Mi ha poi detto di non aver mai visto nè tantomeno assaggiato il cavolfiore in vita sua. E nemmeno gli spinaci, la verza, le barbabietole, il cavolo rosso, i fagiolini, i crauti. Nel mio diario del 1978 leggo che Pino nel tempo è cambiato completamente. Quando in casa mancava la verza era capace di correre al mercato per comprarla. Allora ancora non c'erano le verdure surgelate e perciò gli spinaci comprati al mercato dovevo lavarli in cucina spostandoli da un lavabo all'altro finchè la sabbia non era scomparsa. Poi li mescolavo con patate bollite e, non essendo noi ancora vegetariani, accanto servivo degli hamburger o una fetta di carne fritta con cipolla e acqua, tanto da formare una deliziosa salsetta: un piatto apprezzatissimo che veniva spesso richiesto. La sera preparavo un sugo e mangiavamo un piatto di pasta. A volte ci pensava Pino. Ricordo poi che tutte le verdure erano le benvenute in tavola. Quando di recente Jan è venuto a Roma ha preparato lui la cena prendendo gli spinaci dal freezer. Mi ha detto: "Mamma, ricordo bene quando lavavi gli spinaci sotto l'acqua del rubinetto: che lavoro!" A via della Croce, in un alimentari, compravamo un pane in cassetta con fette molto ampie (solo lì si trovava il pane in cassetta allora). Durante la stagione delle fragole spalmavo la margarina sulle fette schiacciandoci poi sopra le fragole col pollice, poi zucchero a volontà. Era un dopo pranzo o una merenda squisita. Gisella, una vecchia amica di Sigrid e sua compagna alle elementari, durante una recente visita a casa nostra ha detto di ricordare ancora quelle fette di pane con le fragole.