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Sigrid 1979 |
Succedeva che la domenica mattina andassi a Porta Portese. O da sola o con Jan o con Sigrid. C'era sempre una folla enorme, giravamo per le bancarelle ma finivamo senza indugio nella zona dove i russi esibivano la loro mercanzia. Molti oggetti erano artgianali, fatti in legno e dipinti a mano. Compravamo spesso qualcosa da tenere in casa per eventuali regali e per Pino, che era appassionato di cavalli, acquistavamo un cavallino di legno da regalargli a Natale, o per il suo compleanno o in altre occasioni. Questi cavallini erano di diversi colori ed era uno spettacolo vederli allineati su un tavolino. Dopo tanti anni ne è rimasto solo uno ma nell'album di foto del 1979 c'è un'immagine di Sigrid con accanto due di questi cavallini. Pino amava i cavalli perchè quando era bambino andava a Chiusano San Domenico dai nonni materni che avevano un calesse e un cavallo; in quei tempi ci si spostava così perchè autobus che collegassero i paesi non c'erano. I nonni di Pino erano più che benestanti e se lo potevano permettere. A volte andavo a Porta Portese anche con David che mi portava ai piedi del ponte della ferrovia Roma- Fiumicino dove decine e decine di giovani si incontravano per comprare e vendere dischi usati.
Qui a Roma nel 1978 continuavo ad incontrarmi con le mie amiche olandesi durante le mattinate di caffè che si svolgevano in casa di ognuna di noi. Per me erano un paio d'ore belle e gradevoli. Era un pò come trovarmi nel mio paese d'origine. Tutte erano molto simpatiche e spesso portavano con se i figli piccolissimi. Queste amiche avevano ancora contatti con l'Olanda perchè avevano là i genitori mentre i miei erano in Canada già dal 1955 ed io ero l'unica della famiglia ad essere tornata in europa. Quando durante queste mattinate si festeggiava un compleanno io avevo come regalo un bell'oggetto russo. Una mattina c'erano ben due compleanni e ad ognuna delle amiche ho regalato un diverso foulard russo. Erano sorprese e contente e mi hanno abbracciato. Quasi tutte le amiche erano sposate con italiani. Quando sui miei diari leggo i loro nomi mi viene una grande malinconia perchè molte di loro non ci sono più.
"Ostia e Ladispoli registrarono una delle presenze più imponenti della comunità ebraica in Europa della ex Unione Sovietica, e molti provenivano proprio dal territorio ucraino, a quel tempo non indipendente. Questo flusso durò più precisamente dal 1977 fino al 1990. Gli arrivi si concentrarono soprattutto a Roma e provincia e dopo i primi anni le città di Ostia e Ladispoli divennero i punti di maggiore affluenza. Tra il 1982 e il 1985 si arrivò anche a punte di 12mila presenze a Ladispoli. A quell’epoca i nuclei familiari non potevano lasciare liberamente l’Unione Sovietica. Poi si riuscì ad arrivare a dei permessi di sosta per 6 mesi, il tempo necessario per poter essere ospitati da nazioni come Stati Uniti, Canada, Australia e Israele. Ogni anno passavano da qui almeno 20mila persone. In totale almeno 200mila russi e ucraini furono considerati di passaggio a Ostia e Ladispoli. Alla stazione ferroviaria e sulle insegne dei negozi c’erano le scritte in cirillico oltre che in italiano. A quel tempo l’American Joint, associazione ebraica che agisce nel mondo per assistere i migranti ebrei, forniva sostegno economico agli immigrati pagando le spese per affitto e altro. Si dava loro anche assistenza medica".
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