Quando Elio Chiavetta era di base a Monte Vergine in Irpinia in una base NATO americana, lui e i suoi colleghi, nelle ore libere, prendevano la funicolare e scendevano a Mercogliano da dove un bus li portava ad Avellino. La città non offriva molto ma c'era un cinema, bei negozi e lo struscio pomeridiano sul corso. Elio era italo americano cresciuto di Los Angeles e faceva l'ingegnere elettronico. Ha conosciuto Lucia ad Avellino, si sono sposati e poi trasferiti a Latina dove è nato Gianni.
https://derivesuburbane.it/infrastrutture/caserme-basi-militari/base-nato-di-montevergine/
Nel 1987 Jan con la sua band Astaroth ha deciso di partire per Los Angeles in cerca di fortuna. Mi è venuta l'idea di chiamare Elio per chiedergli consigli. Ora che Jan è a Roma chiederò a lui di descrivere le sue rocambolesche avventure di quel periodo.
"La madre di Elio, Maria Chiavetta, acconsentì ad ospitarmi per
qualche tempo. Arrivai a Los Angeles nell'ottobre del 1987 con il
compito di trovare un appartamento in affitto dove in seguito si
potesse sistemare la band al completo. La signora Chiavetta viveva in
una bella casa a San Marino, un quartiere residenziale con ville
lussuose e tanto verde. Mi accolse con molta gentilezza e calore e mi
presentò ai suoi amici italo americani. Dopo due o tre settimane arrivò il cantante del gruppo e insieme trovammo un piccolo appartamento
nel vicino quartiere di South Pasadena dove il resto del gruppo ci
raggiunse. La signora Chiavetta ed i suoi amici un po' ci adottarono,
aiutandoci a muovere i primi passi in una terra straniera. Ci regalarono
mobili e materassi per il nuovo appartamento riempiendoci la credenza
di cibo, piatti e bicchieri. Uno di loro diede a due di noi lezioni di
guida così ottenemmo la patente californiana, necessaria in una citta'
che richiede assolutamente l'uso dell'automobile. Anche dopo mesi dal
nostro arrivo si tornava spesso a salutare la signora Chiavetta, grati
del suo prezioso aiuto. Dopo neanche un anno pieno di litigi e
incomprensioni fui cacciato dalla band e mi ritrovai senza tetto. La
signora Chiavetta venne nuovamente in mio aiuto e mi presentò la figlia
Alba che mi sistemò nel piccolo capanno degli attrezzi nel giardino
della sua casa a San Gabriel. Avendo solo $50 in tasca, che David mi
aveva spedito da Roma qualche tempo prima, Alba in cambio dell'affitto
mi chiese di aiutarla in vari lavoretti di casa; quello principale fu quello
di scavare una grossa buca in giardino dove sistemare una piscina per la
figlia Paola. La mattina lavoravo nella cucina di un fast food e finito
il turno del pranzo andavo a casa e mi mettevo a scavare in giardino. Il tutto con con la mano ingessata che mi ero rotto durante gli
ultimi giorni passati con gli Astaroth. La sera spesso cenavo con Alba e
Paola e c'erano sempre tanti ospiti. Un'atmosfera simpatica e calorosa
che sicuramente mi ha aiutato ad attraversare quel difficile periodo di
transizione che si concluse quando un'amica di Alba mi disse che suo
figlio sarebbe andato in Alaska a lavorare durante la stagione del
salmone e che lì cercavano altri lavoratori. Senza pensarci due volte ho
accettato la proposta e mi hanno fatto avere il biglietto aereo del viaggio che dopo svariati giorni mi porto' negli stupendi e selvaggi
fiordi di Excursion Inlet, un paesino sperduto di 100 anime raggiungibile solo
tramite biplano biposto e che durante i mesi della pesca si riempie di
lavoratori stagionali addetti a mettere in scatola il salmone appena
pescato. Lì ho passato 3 memorabili mesi con pochissime ore di buio,
aurore boreali fantastiche, tanti orsi e poi aquile enormi che
oscuravano il cielo quando volavano sopra le nostre teste. E ho fatto
amicizia con tante persone gentili e carine che mi hanno accolto a
braccia aperte e con le quali, nei momenti in cui non arrivavano i
pescherecci con il loro carico, abbiamo giocato a pallavolo fino a notte
inoltrata, fatto camping in tenda nelle montagne e passeggiate fino a
laghetti lontani, sempre battendo due pietre tra le mani per avvertire
gli orsi della nostra presenza. Rincuorato e con una rinnovata fiducia
nel genere umano, sono tornato a Los Angeles con entusiasmo e voglia di
fare e mi sono trasferito a Hollywood, dove ho condiviso un appartamento
con un giovane batterista svizzero. Arrivare a Hollywood, piena di
fermento e di giovani musicisti come me in cerca di successo, e' stato
come entrare in un altro mondo, specialmente dopo le fin troppo
tranquille San Marino e San Gabriel.
E da lì cominciò la seconda fase della mia avventura californiana.
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Jan in Alaska
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Alaska |
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