martedì 17 gennaio 2012

Vacanze di Natale 3



A  Piazza Vittorio c'è un piccolo gazebo dove, il giorno della Befana, ogni bambino poteva decorare  un borsellino di stoffa al cui interno avrebbe poi messo le caramelle avute in dono. Il materiale da lavoro era esposto su un tavolo. Flaminia non era interessata ed è corsa subito verso la zona giochi. Livia ponderando ponderando ha abellito il suo sacchetto con un pennarello incollandoci poi sopra dei pezzetti di stoffa: un collage. Il risultato era molto carino.
 Una sera, prima che le bambine andassero a letto, Kevin e Flaminia si sono messi a ballare sul ritmo della musica che David ha acceso sul suo computer. Un cappello in testa. Kevin con grandi movimenti eleganti e la piccoletta immersa nel ballo al 100%;  braccia e gambe e tutto il piccolo corpo seguivano il ritmo con spontanea sicurezza. Sigrid si è unita ai ballerini e Livia che da un pò sbirciava dalla porta finalmente si è decisa anche lei. Un cappello era obbligatorio. Flaminia ama ballare anche da sola e mentre balla, canta e si esibisce dove noi adulti siamo raggruppati. Non chiede la nostra attenzione. Vuole stare in compagnia, tuffandosi però nel proprio mondo. Si mette delle sciarpe intorno al collo oppure in testa; anche i cappelletti le piacciono. Una volta già in pigiamino ballava indossando la cuffietta e gli occhialetti che Sigrid usa per andare in piscina. Con tanta grazia fa i suoi movimenti di danza e i suoi canti sono intonati. E' una buffoncella tenera e simpatica. Di mattina si sveglia troppo presto e mentre sono ancora a letto sento che entra piano nella stanza per darmi una carezza sulla guancia e subito dopo un bacino ed già esce di nuovo. Livia anche lei mi cerca ogni tanto per darmi un bacio o un abbraccio, si mette un attimo sulle mie ginocchia e le piace chiacchierare. Io gioisco nel vedere queste nipotine girare per casa, felici e contente.
Per un pò di giorni c'era da badare alla gattina dei nostri vicini che erano andati a trovare dei parenti. Le bambine venivano con me. Flaminia schioccava tanti baci sulla pelliccia di Moreen. Si divertivano un sacco, suonando il pianoforte, correndo avanti e indietro, ogni stanza era visitabile, da riscoprire (questa casa la conoscono già).

Nel gazebo

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