giovedì 26 settembre 2013

In giro per Harlem

Dopo la nostra prima colazione delle 7.30 Jan si mette subito a lavoro al computer e al telefono, va giù a fare il bucato e scende di nuovo per mettere tutto nell'asciugatoio, fa il suo letto e anche il mio con le lenzuola appena lavate e di sera prepara il tavolo e lava i piatti, insomma è un vulcano. Ma di sera mi dedico con grande piacere a preparare la cena e stamattina ho stirato tante camicie. Jan aveva appuntamenti con clienti e, usciti in scooter, mi ha lasciato nell'East Harlem. In questo quartiere abitano per lo più ispanici che fra loro parlano lo spagnolo. Ho visto belle strade alberate e belle case brownstone. Sono entrata nello shopping center East River Plaza che visto da fuori à parecchio squallido, ma gli spaziosi negozi che ospita sono identici a quelli sparsi per tutta New York, come per esempio Target, Old Navy e Marshall. Al pianterreno c'è un enorme discount all'ingrosso e la gente esce con carrelli strapieni, forse divide la spesa con i propri famigliari e amici. Da Target, oltre all'abbigliamento, articoli per ufficio e per la casa c'è anche il reparto alimentare. Mi piace curiosare tra gli scaffali. Fra i vestiti per bambini vedo spesso cose molto carine e capita che a qualcosa non resisto. Aldi, un enorme food store che ha base in Germania, si e' installato l'anno scorso in questo mall ma non ha attecchito; non c'erano quasi clienti e di tutte le casse solo una era in funzione. Suppongo che gli abitanti di questo quartiere frequentano così poco questo supermercato perchè ci sono molti marche straniere mentre loro preferiscono acquistare cio' che e' a loro piu' familiare. Ho preso una scatolina di crauti (Sauerkraut) che voglio preparare un giorno di questi con patate, cipolle, banane e formaggio, al forno. E una vaschetta di gelato di crema di vaniglia e arachidi che per me e' una novita'. Sopra la scatola c'e' scritto All Natural.


Dopo aver fatto le mie piccole spese ho preso l'autobus 116 che passa per tutta la 116a Strada. Quando siamo usciti faceva freddo, 8 gradi, ma la temperatura e' salita a 22 gradi ed il tempo era cosi' gradevole e dolce che dopo aver pranzato mi sono messa su una panchina nel Morningside Park godendomi il sole che pochi giorni fa col gran caldo evitavo. Con una signora ci siamo sorrise, mi diceva che per lei il sole si stava facendo troppo caldo mentre quella mattina andando presto al lavoro "it was freezing", era freddissimo.  Ora tornava a casa nel Bronx e si sarebbe messa sul suo balcone al 15o piano con la vista sullo Yankee Stadium. Quando in questo stadio viene giocata una partita di baseball alla fine lei si gode lo spettacolo dei fuochi d'artificio.


Dopo aver letto qualche pagina del mio libro ho preso la 123a Strada per andare in biblioteca. All'angolo della Amsterdam Ave e la 123a c'e' la scuola pubblica PS 36 costruita parzialmente su una enorme roccia, una visione macabra, mi fa una certa impressione. La biblioteca del quartiere si trova sulla 125a e si chiama George Bruce Library. Ho riportato i films visti e ne ho presi altri tre. Alle pareti c'erano appesi i lavoro d'arte degli studenti della Harlem Village Academy, una esibizione molto varia.



La biblioteca organizza anche corsi gratis di diversi generi, per esempio di computer, d'inglese, di spagnolo, di creative writing, di uncinetto, maglia e arti marziali per bambini. Organizza anche feste e giochi per bambini e gli vengono lette storie ad alta voce. Qualche mattina fa hanno proiettato The Great Catsby e sono andata a vederlo.
Ho deciso di tornare al Morningside Park e ho camminato fino al laghetto che si trova all'altezza della 113a Strada. Ho visto tanti bambini giocare nei bellissimi playgrounds, ragazzi piu' grandi indaffarati con la pallacanestro e il calcio e nel laghetto tante tartarughe nuotare e le innumerevoli oche camminare con il loro passo dondolante e buffo. I rami di un verde delicato dei salicipiangenti si muovevano dolcemente sopra l'acqua scura dello stagno, sul loro sfondo le imponenti rocce quasi nere. Sul sentiero di ritorno ho visto una signora con delle scatoline vuote di cibo per gatti. Una gattara!!  Abbiamo chiacchierato e mi ha indicato un gruppetto di gatti in alto su una roccia dicendo che in questo parco ci sono almeno 100 gatti adulti e ora anche tanti piccoli. Ogni giorno lei e altre signore si sono prese l'impegno di portar da mangiare a questi mici. Aveva sentito da una sua amica che e' stata in vacanza a Roma che la' i gatti vivono bene. Le ho raccontato di Largo Argentina con il suo centro adozioni di gatti randagi. La signora aveva con se il figlio di una dodicina d'anni, molto carino, come sua madre, e la accompagna sempre quando va dai gatti.
A Jan ho raccontato dei miei incontri e lui ascolta con un sorriso, poi ha preso la bicicletta per fare un giro per Central Park. Abbiamo cenato con una minestra di zucca e spaghetti spezzati, mozzarella e insalata. Il nostro film serale e' stato The Help. Non ci e' sembrato vero come negli anni cinquanta, dopo tutto poco tempo fa, l'atteggiamento dei bianchi versi i neri fosse cosi' depecrabile.

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