giovedì 30 gennaio 2014

Natale 2013 ad Haarlem (3)

Le giornate delle vacanze di Natale si sono riempite di tanti eventi. Il primo giorno, dalla mattina alla sera, sono venuti i genitori di Kevin col treno, dalla Germania. Dopo pranzo, con Kevin e le bambine, si sono divertiti con un gioco da tavola e Livia, che a scuola ha imparato a fare la maglia ci ha fatto una dimostrazione. Tutti nella sua classe hanno fatto un cappellino di lana con colori a scelta. Un maschietto, ha raccontato Livia, era talmente veloce che ne ha realizzati due. La maestra gli ha detto che c'era ancora del tempo e perciò avrebbe gradito se ne avesse fatto uno anche per lei. Intanto Flaminia, che ogni sabato mattina segue un corso di ginnastica artistica, dava ai suoi peluches una lezione di salti e capriole varie. Faceva freddo e pioveva, non era il caso di uscire. Dopo l'ora del tè ho cominciato a preparare la cena perchè in Olanda si cena già alle sei, massimo le sette. Sigrid mi ha dato una mano. E tutti hanno apprezzato il gateau di patate, i broccoli, l'insalata mista e la crema di mele. Come dessert c'era un pane natalizio. Kevin poi ha portato Irma e Henk alla stazione.
Nel pomeriggio del giorno dopo mentre Sigrid è andata a teatro con Flaminia, Kevin, Livia ed io siamo andati in macchina in Frisia, a trovare una mia zia, l'ultima sorella rimasta di mio padre, nella casa di riposo dove si trova da poco. Tante Stien era molto contenta di vederci. L'ultima volta che l'ho vista, insieme a Sigrid e Kevin, erano circa nove anni fa, a casa sua, con il marito, oom (zio) Harm. E prima ancora è stato nel 1950, quando i miei genitori e noi tre figli siamo andati a salutare tutti i parenti in Frisia prima di emigrare per l'Argentina, cioè più di cinquant'anni fa. Questa volta ho rivisto mia cugina Antje, la figlia di tante Stien che nel '50 era una bambinuccia. C'era anche il suo simpatico marito Henk. Tante Stien ha solo 6 anni più di me e lei e il suo fratellino più piccolo Foeke (che non c'è più) dovevano essere presi in braccio per vedere me, neonata, in culla. I miei parenti in Frisia parlano il frisone. L'olandese lo parlano molto bene ma con un leggero accento. L'Olanda ha due lingue ufficiali: l'olandese e il frisone. Ci si può laureare in frisone come lingua straniera. Tante Stien si trova molto bene in questa casa per anziani dove ha un suo piccolo appartamento dal quale può entrare e uscire a proprio piacimento.
Il giorno seguente Kevin ha saputo che nel pomeriggio doveva andare a L'Aia per una commissione e mi ha offerto un passaggio fino a Zoetermeer, da Anneke, mia amica di vecchia data. Questa volta con noi è venuta Flaminia che in macchina ci ha divertito con le sue osservazioni carinissime. Kevin e Flaminia hanno continuato il loro viaggio e sarebbero anche andati a trovare il fratello di Kevin, Patrick, e la sua compagna Loes. Io sono salita al 12° piano di un palazzo orribile, ma l'appartamento di Anneke è molto accogliente. Era un bel rivedersi. Ultimamente ci vediamo una volta all'anno: quando Kevin, andando a L'Aia, mi da un passaggio. Preso un tè, guardando vecchie foto, chiaccherando di tempi recenti ma più ancora ricordando la nostra vita in Argentina, due ore sono volate e già bussava Kevin alla porta. Flaminia non era per niente timida ed era curiosa della casa. Anneke, coi suoi modi vivaci, le ha fatto vedere le stanze. Poi ci ha dato due bei grossi libri di favole che aveva acquistato per il nipotino Lars di 7 anni, ma lui di favole non ne vuole sapere, gli interessano i dinosauri e più ancora le macchine. Aspettando l'ascensore sul grande pianerottolo Flaminia si è seduta in una nicchia che l'incorniciava, e su richiesta di Anneke Kevin le ha scattato una foto.  Al ritorno, dall'interno della silenziosa macchina elettrica, si sentiva il rumore della  pioggia e della tempesta. Flaminia di Anneke ha detto: "Che signora simpatica." (Wat een aardige mevrouw).

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