giovedì 16 gennaio 2014

Natale 2013 ad Haarlem (1)

Oggi è una settimana che sono tornata da Haarlem dove sono stata dal 1° dicembre al 5 gennaio. Come al solito il tempo è volato.
Quando sono arrivata Livia era appena guarita da un'influenza intestinale ed era ancora debole. Pian piano si è rimessa e il 5 dicembre è tornata a scuola. Ne aveva una gran voglia anche perchè quel giorno Sinterklaas (San Nicola) ed il suo aiutante nero visitavano la scuola portando ad ogni bambino un regalino: per Flaminia una scatolina di legno decorata per i suoi colori e per Livia un elegante astuccio con una penna. I bambini hanno cantato le classiche canzoni di questo evento (Sinterklaasliedjes). Quella stessa sera, dopo cena,  bussavano forte al campanello e sulla finestra. E c'era un gran sacco fuori dalla porta, lasciato là da Sinterklaas. Noi adulti guardavamo come le bambine emozionatissime scartavano con trepidazione i pacchetti che uscivano dal sacco. Erano felici e contentissime dei regali. Per l'occasione abbiamo bevuto cioccolato caldo accompagnato da biscotti speculaas. Andando a letto Livia ha detto che era stata una giornata bellissima.
Quando si prepara la cena a Flaminia piace moltissimo dare una mano. Si mette in piedi sopra una sedietta e tagliuzza un cetriolo o del formaggio oppure gira col lungo cucchiaio di legno nella pentola del minestrone (il fornello è kind-veilig - salva bimbi). Prima però va a prendere un grosso libro di ricette (?) che appoggia vicino a sè, sul banco da lavoro, lo sfoglia finchè trova la pagina giusta dandole di sbieco, ogni tanto e con serietà, un'occhiata attenta (il pesante libro in questione è, in realtà, un'antologia con più di 1000 poesie olandesi per l'infanzia scritte negli ultimi 200 anni, curata dal poeta e scrittore Gerrrit Komrij). Flaminia imita  così il suo papà quando lui prepara un piatto esotico consultando un grosso libro di ricette vegetariane internazionali.
Le bambine hanno adesso ognuna la propria stanzetta con libri e giocattoli, e ne sono orgogliose. Ci ricevono le amichette per giocarci, ma spesso tornano giù, al piano terra, per disegnare sedute tutte assieme al grande tavolo che è stato spostato vicino alle grandi porte-finestre del giardino, in piena luce. Livia disegna molto bene, le sue bambole sulla carta hanno dei vestiti molto fantasiosi e poi inventa nuove figure a mosaico piene di colori ed io m'ispiro a lei e coloro anch'io. Quando Kevin è a casa si applicano insieme. Flaminia a volte fa anche lei dei bei disegni e sta al tavolo per parecchio tempo ma quello che le piace tanto è fare l'attrice. Dice a tutti noi di sederci sul divano e giocare al teatro: noi siamo il pubblico e dobbiamo guardarla mentre si esibisce in tutù. E balla, piroetta e canta. Ed è graziosa ed amorevole, baciabile. Instancabile. Si inchina al nostro applauso. Non vede televisione, solo films su DVD per bambini e cartoni animati, perciò deve essere qualcosa di innato questo suo senso per la recita. Una sera anche Livia, vestita con un tutù, si è unita per un attimo a Flaminia nel ballo. Era un elfo delicato e aggraziato.
Qualche volta di sera rimanevo sola con le bambine. Flaminia dopo cena diventava vivacissima, un diavoletto. Quando stavano finalmente al letto dopo aver lavato i denti e messo il pigiama, mi sedevo prima con una poi con  l'altra nella loro stanza, raccontando o leggendo ad alta voce. Flaminia ha scelto il libro Vevi che Sigrid ha letto già a Livia quando Flaminia era troppo piccola per capirlo e adesso con Livia si sono invertiti i ruoli: lei leggeva a me qualche capitolo del libro Dolfje Weerwolfje (Dolfje piccolo Lupo Manaro). 
L'albero di Natale quest'anno era bellissimo. Il 15 dicembre Kevin e le bambine l'hanno decorato, attaccandoci sopra anche qualcosa fatto da loro. La stanza invasa dal leggero profumo dell'albero e dalla musica natalizia era festosa.
Flaminia (5 anni) fa ogni tanto delle osservazioni che ci lasciano di stucco. Quella sera a cena ha chiesto a Sigrid: "Mamma, tu sei italiana, perchè hai sposato un olandese?"



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