Il Natale del 2015 l'abbiamo passato in Olanda da Sigrid, Kevin, Livia e Flaminia. David ed io siamo arrivati da Roma il 22 dicembre ed il 25 sono venuti anche Jan e Jennifer da New York. Chi l'avrebbe mai pensato di trovarci tutti quanti ad Haarlem la città dove sono cresciuta e di avere due nipotine olandesi che parlano olandese e italiano. Da bambina non mi sarei mai immaginata un futuro come l'ho vissuto io. Mio padre Jan da ragazzo è stato per un breve periodo in America a lavorare in una fattoria, sognava sempre di tornarci e adesso ho un figlio, Jan, che vive ad Harlem, New York e da poco ha comprato una piccola casa ad Haarlem in Olanda. Un ritorno alle sue origini olandesi. Le vie del destino sono piene di sorprese.
Il 22 dicembre è venuto Kevin a prenderci all'aeroporto di Schiphol. Sono sempre molto emozionata di rivedere tutti ma una volta entrata in casa era come se non fossi mai stata via. Le bambine ancora più cresciute e affettuosissime, e belle. Il giorno dopo mentre Kevin e Sigrid erano occupati, David e io siamo andati per la città insieme alle bambine. Flaminia tra David e me, tenendoci per mano, Livia già così grande camminava da sola. Che delizie queste bambine. Quella sera al Patronaat, celebre locale rock, si festeggiava in grande stile il 70mo compleanno del papà di Jorinde, mamma di Riochar, amichetta delle bambine. David e Kevin dopo cena ci sono andati: un sacco di gente, tanti musicisti sul palco, caldo asfissiante, serata divertente. Il 24 abbiamo cenato come tutti gli anni con spaghetti alle vongole scappate e insalata russa. Il dessert era un banketstaaf, tipico dolce natalizio olandese che è un tronchetto riempito con pasta di mandorle. Le bambine erano allegre. Flaminia ha ballato per noi con grazia. Era il compleanno di David e Livia gli ha regalato un disegno bellissimo.
La mattina dopo Sigrid già alle 7 ha sentito sotto casa il trolley di Jan e Jennifer che prelevavano la chiave della nuova casa, nascosta in un posto prestabilto. Avevano viaggiato di notte e si sono riposati per qualche ora. Da noi le bambine, eccitate, hanno trovato sul tavolo della colazione un piccolo regalo di Natale. E non finiva qui; quando Jan e Jennifer sono venuti da noi, dopo baci e abbracci, le bambine hanno scartato i tanti carinissimi e graditi pensieri portati da New York; per tutti c'erano cose carine. Abbiamo pranzato intorno ad una tavola ben imbandita con tanti tipi di pane e companatico a non finire come è abitudine in Olanda.
Per cena Kevin ha preparato una zuppa a base di zucca e Jan pasta con fagioli, peperoni e innumerevoli ingredienti: alta cucina. Livia assennata e giudiziosa partecipava alla conversazione, Flaminia, piccola attrice, si esibiva e ci faceva ridere. Jennifer parlava con lei in inglese e con l'aiuto di Kevin rispondeva con frasi in inglese accompagnate dalla sua mimica spiritosa e graziosa. Jennifer rideva di cuore e diceva: questa bambina stando in America imparerebbe l'inglese in poco tempo.
La sera del giorno dopo Jan ha preparato un risotto magico e quando le bambine dopo cena erano a letto e io ero seduta su una poltroncina con un libro, gli altri chiaccheravano nell'angolo soggiorno. Ho captato qualche frase. Sentivo Sigrid dire che solo adesso è conscia di come sia stato bello avere la mamma a casa, sempre disponibile per i figli che accompagnava (con gli autobus) agli impegni sportivi, aiutava con i compiti, assisteva in tutto. Lei ed i fratelli hanno avuto una bella gioventù. Queste parole le porto con me. E adesso Sigrid fa le stesse cose con le figlie. Sono bambine serene e felici. Magari tutti i bambini avessere una mamma e un papà come Sigrid e Kevin. Jan mi ha detto che secondo lui i genitori olandesi danno troppo ai propri figli. Io penso che i genitori in questo paese nordico siano pronti a dare ai propri figli attenzione, pazienza e considerazione senza viziarli estremamente con mille cose inutili. Ma è un fatto che la vita da queste parti del mondo negli anni è cambiata parecchio. Quando io ero bambina nessuno possedeva molto, i giocattoli scarseggiavano, ma non ne soffrivamo, forse perchè gli amichetti vivevano nelle nostre stesse condizioni. Alle 16.00, quando la scuola finiva, più di ogni altra cosa ci piaceva giocare all'aperto fino all'ora di cena, che era alle 18.00. Poi cantando aiutavamo la mamma a lavare i piatti e dopo si leggeva, si ascoltava un radiodramma oppure si giocava intorno al tavolo. D'inverno c'era sempre un periodo in cui si pattinava sui canali e i fiumi ghiacciati. Eravamo contenti e felici.
La mattina dopo Sigrid già alle 7 ha sentito sotto casa il trolley di Jan e Jennifer che prelevavano la chiave della nuova casa, nascosta in un posto prestabilto. Avevano viaggiato di notte e si sono riposati per qualche ora. Da noi le bambine, eccitate, hanno trovato sul tavolo della colazione un piccolo regalo di Natale. E non finiva qui; quando Jan e Jennifer sono venuti da noi, dopo baci e abbracci, le bambine hanno scartato i tanti carinissimi e graditi pensieri portati da New York; per tutti c'erano cose carine. Abbiamo pranzato intorno ad una tavola ben imbandita con tanti tipi di pane e companatico a non finire come è abitudine in Olanda.
Per cena Kevin ha preparato una zuppa a base di zucca e Jan pasta con fagioli, peperoni e innumerevoli ingredienti: alta cucina. Livia assennata e giudiziosa partecipava alla conversazione, Flaminia, piccola attrice, si esibiva e ci faceva ridere. Jennifer parlava con lei in inglese e con l'aiuto di Kevin rispondeva con frasi in inglese accompagnate dalla sua mimica spiritosa e graziosa. Jennifer rideva di cuore e diceva: questa bambina stando in America imparerebbe l'inglese in poco tempo.
La sera del giorno dopo Jan ha preparato un risotto magico e quando le bambine dopo cena erano a letto e io ero seduta su una poltroncina con un libro, gli altri chiaccheravano nell'angolo soggiorno. Ho captato qualche frase. Sentivo Sigrid dire che solo adesso è conscia di come sia stato bello avere la mamma a casa, sempre disponibile per i figli che accompagnava (con gli autobus) agli impegni sportivi, aiutava con i compiti, assisteva in tutto. Lei ed i fratelli hanno avuto una bella gioventù. Queste parole le porto con me. E adesso Sigrid fa le stesse cose con le figlie. Sono bambine serene e felici. Magari tutti i bambini avessere una mamma e un papà come Sigrid e Kevin. Jan mi ha detto che secondo lui i genitori olandesi danno troppo ai propri figli. Io penso che i genitori in questo paese nordico siano pronti a dare ai propri figli attenzione, pazienza e considerazione senza viziarli estremamente con mille cose inutili. Ma è un fatto che la vita da queste parti del mondo negli anni è cambiata parecchio. Quando io ero bambina nessuno possedeva molto, i giocattoli scarseggiavano, ma non ne soffrivamo, forse perchè gli amichetti vivevano nelle nostre stesse condizioni. Alle 16.00, quando la scuola finiva, più di ogni altra cosa ci piaceva giocare all'aperto fino all'ora di cena, che era alle 18.00. Poi cantando aiutavamo la mamma a lavare i piatti e dopo si leggeva, si ascoltava un radiodramma oppure si giocava intorno al tavolo. D'inverno c'era sempre un periodo in cui si pattinava sui canali e i fiumi ghiacciati. Eravamo contenti e felici.
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