Un'oretta fa Jan è ripartito per New York. Era venuto in Italia per la fiera internazionale del vino Vinitaly che quest'anno si svolgeva dal 10 fino al 13 aprile. E' arrivato in anticipo di qualche giorno per godersi un giorno e una notte a Venezia, la città per la quale lui, e noi, ha un debole. Ha alloggiato in un piccolo accogliente albergo che si affaccia sulla piazza principale del Ghetto. Poi è andato anche al sestiere Castello dove per tanti anni abbiamo avuto un piccolo pied-à-terre. Dopodichè con una macchina presa a noleggio è andato da alcuni produttori vinicoli del Veneto, ormai amici. Per la fiera di Verona ha preso in affitto un appartamento insieme ad una coppia di amici viticoltori. Le giornate erano piene e faticose ma anche soddisfacenti. Ha trovato e salutato con affetto alcuni produttori che negli anni sono diventati suoi amici, fra i quali Gregorio che abita in Calabria e il cui vino piace molto a New York. C'era anche Frank, il cantante di uno dei gruppi nei quali Jan suona la batteria. Non so se la band ha un nome. Frank ha diversi ristoranti a New York e a Verona è venuto più che altro per divertirsi.
Finito l'evento Vinitaly Jan ha nuovamente preso una macchina per visitare altri produttori. Il sabato seguente ci ha chiamato dalla Liguria dicendoci che si dirigeva nelle Marche. Il giorno dopo, nel tardo pomeriggio è arrivato da noi. Anche se era stanco, dall'aspetto non si notava. La mattina del 19 aprile è ripartito per New York. Come sempre è stato bellissimo averlo qui. Abbiamo parlato di tante cose e con David è andato a Trastevere a prendere un apperitivo al bar San Calisto e là ha conosciuto delle colleghe di David e altra gente che David frequenta. A casa lavorava anche al suo computer e parlava con Jennifer via SKYPE e con Sigrid al telefono. Io lo guardavo e vedevo in lui il bambino piccolo, l'adolescente, il giovanotto; sentivo nostalgia dei tempi in cui eravamo tutti insieme. Lo ammiro. E' andato via da casa a 23 anni, ha badato sempre da solo a se stesso e da solo ha messo su a New York la sua azienda che importa vini dall'Italia e ci riesce brillantemente. E' un selfmade man.
Per la sua casa in Olanda, Haarlem, ha scelto qualche collage mio da appendere alle pareti e anche un paio per il suo nuovo ufficio a Brooklyn.
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