lunedì 16 luglio 2018

Shirley


Nel 1958 con Shirley ed altri amici americani convivevo, per risparmiare sull'affitto, in un appartamento in Via Ruggero Bonghi. Eravamo un gruppetto affiatato. Era la mia famiglia lontano da casa. Shirley è stata la mia prima amica romana. Lei gioiva quando uno di noi aveva successo, non sapeva che cosa fosse l'invidia.


 
Ho conosciuto Pino e nel marzo 1959 ci siamo sposati. Erano tutti presenti nella parrocchia dei Santi Marcellino e Pietro in Via Labicana, angolo via Merulana. Nessun famigliare. A "casa mia", a Ruggero Bonghi, c'è stata una festicciola. Sono state scattate delle foto. Ho ancora le due fruttiere di vetro verde che Shirley ci ha regalato per il matrimonio. E' stata una giornata indimenticabile.
Pino ed io siamo andati ad abitare a Viale Angelico, vicino alla RAI. Abbiamo continuato a vederci con gli amici: noi da loro e loro da noi, a pranzo o a cena. 
I miei genitori erano molto ansiosi di rivedermi e con Pino abbiamo deciso che prima dell'arrivo dei figli sarei andata a trovarli in Canada. Eravamo emigrati in Canada nel 1955, io dopo un solo anno sono tornata in Europa, prima in Olanda e poi in Italia. I miei genitori ed i miei fratelli hanno preso la cittadinanza canadese. In casa, allora, tra di noi si parlava in olandese.
Quando nell'agosto di quell'anno mi trovavo dai miei a London, Ontario, Shirley era a Chicago perché il padre era gravemente malato. Sembrava che stesse meglio e Shirley ha preso un pullman Greyhound  per essere ospite qualche giorno a casa dei miei. I miei due fratelli, più giovani di me, stavano ancora a casa e a noi due è stata assegnata la stanza con vista giardino. Dormivamo insieme in un grande letto. Dormire? Chiacchieravamo per ore, gli argomenti non si esaurivano mai. Shirley è piaciuta a tutti.
Non molto tempo dopo anche tutti gli altri hanno lasciato Ruggero Bonghi, chi per impegni di lavoro chi per formarsi una famiglia. Shirley si è trasferita in un grande appartamento il cui spazioso terrazzo si affacciava su Campo dei Fiori. Aveva ospiti paganti. A volte dava una grande festa con tanti invitati. Il parapetto della terrazza era ornato di candele. Si ballava. Mi ricordo che durante una di queste feste - io da poco incinta del primo figlio -  un famoso attore (Richard Harris), un po' brillo, non voleva smettere di ballare con me. I rapporti con tutti gli amici bonghiani negli anni sono rimasti affettuosi, ma purtroppo il tempo e le vicissitudini di ognuno di noi hanno scemato i contatti o li hanno persino interrotti.
Però con Shirley ci siamo visti spessissimo. Quando poi abitavamo in Via Goiran, a due passi dalla RAI di via Teulada, succedeva che Pino tornasse a casa insieme a Shirley. Perché lei allora conduceva, insieme all'amico Gary, un programma di lezioni d'inglese. Shirley con la sua voce squillante. E come era carina! Ammirava i nostri tre figli.
Un altro flashback di alcuni anni dopo. Io camminavo con Jan su Via del Corso. Tra la folla che veniva dall'altra parte c'era Shirley. Che bel rivedersi! Abbracci. Diceva Shirley: ho visto da lontano Jan e ho pensato: è un attore, lo conosco, ma non mi ricordo il nome. 
Un'altra volta ero da Jan a New York. Anche Shirley era in città e ci ha invitato a pranzo nella casa di artisti che lei poteva usare in loro assenza. Una casa labirintica. Dopo pranzo Jan è dovuto tornare a lavorare e Shirley ed io abbiamo camminato per lunghissimo tempo, godendoci la città e chiacchierando. Aveva i capelli tinti di rosso e ha ricevuto diversi commenti simpatici. Non ha voluto accettare l'invito a pranzo da noi ad Harlem, a casa di Jan. Harlem le faceva paura, nonostante io la rassicurassi e le dicessi che mi sentivo sempre sicura durante tutti i giri che ci facevo da sola. Tanti anni fa Harlem aveva fama di essere un quartiere malfamato ma è completamente cambiato, adesso è vibrante, ospitale, sicuro, multietnico. Con tante strade con bellissime case brownstones.
Qualche anno dopo, quando ero di nuovo a New York, Shirley era ospite di amici nel New Jersey e Jan ed io siamo stati invitati di raggiungerla per assistere ad una festa con musica a casa dei suoi ospiti. Abbiamo preso un pullman che ci ha portato attraverso un tunnel sotto il fiume Hudson al New Jersey. Una bella casa circondata di tanto verde. Molti invitati. Shirley era figlia di casa. Il padrone di casa John Eaton, un famoso compositore e musicista ed amici suoi, nel soggiorno hanno suonato per gli ospiti. Musica jazz. Ci siamo trovati molto bene con questi amici eclettici, artistici, eccentrici, fuori del comune. La moglie di John, Nelda, simpaticissima. Verso sera Shirley e Nelda hanno accompagnato Jan e me fino al pullman. Strada facendo mi hanno aiutato a raccogliere un po' di terra per la mia amica Heidi a Roma che colleziona terra da tutto il mondo.
Il 2 novembre 2015 Jan e Jennifer sono stati a New Jersey, invitati da Shirley a casa di Nelda e John per un dinner party. Shirley mi ha mandato due foto scattato quel giorno di Jan e Jennifer. Diceva che meno male Jan era riuscito ad afferrare nelle sue braccia il gatto che era scappato di casa. Forse confuso per il via vai di tanta gente. Tutti felici.
Nei primi anni '90 avevamo un pied-à-terre a Venezia e una volta è venuta Shirley a stare con noi per una settimana.  Si avventurava da sola per la città e anche con Pino e con me. Era entusiasta della nostra casetta e di tutto il bello che vedeva in giro. Ad ogni fontanella si abbeverava. E, in un bar no e in uno sì,  prendeva un caffè. E' stata un'ospite speciale, sempre di buon umore.
A Roma ha avuto lo sfratto e si è trasferita in un appartamento più piccolo, sempre nello stesso palazzo. Abbiamo spesso pranzato da lei assieme ad altri amici nella sua spaziosa cucina. Ogni vano pieno di  quadri e oggetti per lei importanti. Un museo.
Seguiva sempre tanti corsi, curiosa com'era e affamata di cultura. All'istituto francese (San Luigi dei Francesi) d'inverno ogni settimana proiettavano un film francese e diverse volte ci siamo incontrate là. Sedute vicine, negli intervalli si chiacchierava. La sua grande passione era l'opera e viaggiava per l'Italia e per l'Europa per assistere a eventi operistici importanti.
Jan e Jennifer durante una piccola vacanza a Roma le hanno fatto visita. Ne è stata contentissima. Al telefono mi ha fatto sapere che Jennifer le era piaciuta "a lot".
Nove anni fa David ed io ci siamo trasferiti in un appartamento più piccolo all'Esquilino e solo una volta (per via dei gradini all'entrata) è venuta da me a pranzo. Avevo preparato dei gustosi piatti vegetariani e una torta di mele. Ha mangiato poco di tutto, solo del dolce si è servita in abbondanza. E' tornato David dal liceo artistico dove insegna e si è seduto a tavola con noi. Ha chiesto a Shirley quale fosse il suo piatto preferito. Senza esitare un attimo ha risposto: le salsicce.
Proprio quando compiva ottant'anni Sigrid, Kevin e le bambine si trovavano a Roma. David e Kevin sono andati in motorino alla sua festa. C'è sempre stato un contatto fra di noi attraverso Facebook e le mails. Le mandavo foto delle nipotine e ne era entusiasta.




Soggiorno casa di Shirley

Non molto tempo fa David ed io siamo andati a trovarla nella sua ultima casa, un appartamento sopra il teatro dei Satiri. Abbiamo briosamente parlato di tante cose. Shirley raccontava sempre così bene di scorci della sua vita che le ho suggerito di scrivere un'autobiografia. Quest'idea non l'ha rifiutata ma credo che, anche se appariva sempre vitale, non aveva più le forze sufficienti per realizzarla. Le operazioni a tutte e due le ginocchia non erano riuscite bene per niente e un paio di anni fa le è stato scoperto un brutto tumore: Multiple Myeloma. Attraverso le mails informava gli amici che il suo meraviglioso medico la curava con delle medicine miracolose. Riceveva trasfusioni di sangue. All'inizio della cura riusciva anche con molte precauzioni a fare dei brevi viaggi spostandosi su una sedia a rotelle. Le sue mails sempre ottimistiche: Life Is Good. Nonostante continue sofferenze e dolori. Nella sua mail del 19-8-2017 scrive a tutti, amici e parenti: "Come sapete, dalla primavera dell'anno sorso sto combattendo una forma di tumore al sangue che non è necessariamente fatale, però adesso Revlimid, la medicina meravigliosa che mi ha dato mesi liberi da trasfusioni di sangue, non fa più effetto e sfortunatamente gli effetti collaterali hanno reso difficili le ultime settimane."
Ha dovuto indossare un busto/gabbia di ferro per proteggere le sue ossa diventate fragili.
Rileggo le sue mails: vedeva sempre i lati positivi e affrontava tutto con coraggio. Incredibile Shirley!
Ha fatto sapere a tutti che il 19 giugno si trasferiva nell'Hospice del Nuovo Regina Margherita. Pensava per una permanenza di 5 giorni. David quello stesso giorno è andata a trovarla. E' rimasto shoccato. Era sciuppata e talmente dimagrita che quasi non l'ha riconosciuta. Parlava con difficoltà. Cerano due amiche che badavano a lei. Era contenta di vedere David. E' entrata in coma e il 22 giugno è morta.
Nel pomeriggio del 25 giugno tutti gli amici e parenti presenti a Roma si sono riuniti a casa di Shirley per commemorarla. Io ci sono andata con David, in motorino. Ho 4 anni più di Shirley e sarà per l'insonnia che non mi muovo più con la solita facilità. Un paio di ore tutti noi amici in casa sua, senza di lei, la vivacissima Shirley, con i suoi mille interessi. Era una persona fuori del comune.
Sul computer leggo le emails di amici e parenti che raccontano periodi vissuti insieme a Shirley. Mi commuovono enormemente. Mi sembra di aver perso una sorella. Dentro di me piango.

 
 


Nessun commento:

Posta un commento