lunedì 1 aprile 2019

Piccolina a Den Helder e poi ad Haarlem


Quando avevo circa quattro anni e mezzo ci siamo trasferiti in una strada più al centro della città. Il giorno del trasloco alcuni conoscenti si sono offertI di badare a me e a Minze e dato che era una bella giornata ci hanno permesso di giocare sul marciapiede davanti casa con altri bambini. In quei tempi non giravano macchine, ancora non c'erano pericoli dovuti al traffico e i bambini si divertivano fra di loro sui marciapiedi. Ma io e Minze non ci siamo fermati lì e ci siamo mossi in esplorazione. Mi ricordo solo che siamo arrivati al porto, con tante navi. Come si sono spaventati i nostri  conoscenti e i miei genitori per la nostra sparizione. Cerca qui e  cerca là ci hanno trovato nell'ufficio della polizia, non lontano da là, seduti sul bordo di un tavolo a cantare con i poliziotti attorno a noi.
Nella nostra strada poi ci siamo fatti degli amichetti e abbiamo cominciato a parlare l'olandese perchè gli altri bambini non capivano il frisone.  E non dicevamo più heit e mem. Solo l'appellativo Beppe (nonna) è rimasto per sempre, come se fosse un nome. Gli adulti fra loro poi continuavano ad usare la loro lingua nativa e a noi bambini si rivolgevano in olandese.
Mi ricordo abbastanza nitidamente la volta in bicicletta con papà seduta sul seggiolino davanti, vicino al manubrio. Giovane, spavaldo papà, pedalava sullo stretto bordo di un canale. Vedendo l'acqua scura quasi toccabile sotto di noi mi ha preso un senso di inquietudine. Non di paura perché mi fidavo completamente della sicurezza di mio padre.
Ho cominciato a frequentare l'asilo cristiano perchè situato a due passi da casa. Ma  iniziavo ad avere degli incubi e  in casa parlavo ai miei familiari di Gesù e delle sue sofferenze: la croce, i chiodi nelle sue mani, il sangue. Un giorno facendo le spese con mamma e papà ho visto un uomo che per me assomigliava a Gesù. Ero sconvolta, piangevo, indicandolo ho gridato: Jezus! Jezus! Non sono più andata a quell'asilo.
A cinque anni e mezzo ci siamo trasferiti ad Haarlem nella Frans Halsstraat dove abitavano già il fratello maggiore di mio padre, Hendrik Houwink, sua moglie Geeske, la figlia Wietske e il figlio Jan. Questo zio aveva un altro cognome perchè era  nato dal primo  matrimonio di mia nonna che, rimasta vedova, ha sposato mio nonno. Wietske aveva la mia stessa età, suo fratello un anno di meno. Sono andata alla scuola materna che frequentava mia cugina ma ho anche un vago ricordo dell'asilo Frobel  e dei giochi con oggetti di legno che ci si facevano. (Friedrich Frobel 1782-1852, educatore e pedagogista tedesco creò il giardino d'infanzia, il  Kindergarten.  Il primo fu aperto nel 1840. Fra gli altri Maria Montessori si è ispirata a questo concetto).  Ho ancora una foto dei miei fratellini in una classe di questo asilo.


Henk, primo a sinistra e Minze , in ultima fila, a sinistra.
 


Nessun commento:

Posta un commento