sabato 4 febbraio 2012

David compie sei anni



Il 24 dicembre 1966 David ha compiuto sei anni. Al mattino ha ricevuto come regali una pistola da pirati, un libro e dei soldatini. Più di tutto gli piaceva la pistola. E poi il pomeriggio c'è stata la festa, sognata da giorni. Alle 4 è tornato Pino dal lavoro e dopo di lui sono arrivati, quasi contemporaneamente, gli invitati. Erano otto in tutto: Claudio, Matilde, Germana, Renzo, Stefania, Marco, Marcello e Mario, tutti del quartiere e circa della stessa età di David, due abitavano un pò più lontano e per questo la mamma di Mario e la nonna di Germana sono rimaste a festeggiare con noi.
Anche Jan conosceva bene questi amichetti grandi e si è buttato nella mischia dei giochi. I bambini si sono scatenati per un bel pò, dopodichè Pino ha preso le redini in mano e ha fatto degli indovinelli con premi, altri giochi divertenti e, alla fine, la solita pesca. Frattanto si mangiava e si beveva. La torta con le pesche fatta da me è scomparsa in un attimo. Le ore sono volate e dopo la torta con le candeline tutti andavano via a malincuore.
Il giorno dopo era Natale e i ragazzi hanno trovato sotto l'albero una bicicletta per Jan e un castello per David. Era una bellissima giornata e siamo andati con gli amici Cristina e Giulio a San Pietro per poi portare alla signora Raparelli un pacco con cose commestibili e dei soldi. Questa signora anziana l'avevamo conosciuta per caso, viveva in grandi ristrettezze economiche e l'abbiamo assistita negli ultimi anni della sua vita. L'abbiamo invitata a venire con noi per il pranzo, ma non se l'è sentita.
Cristina e Giulio hanno pranzato da noi e anche Dante, un amico spagnolo, il quale vedendo i disegni di David ha esclamato: "Sono fantastici."
La mattina dopo, mentre io sbrigavo le faccende di casa, Pino è uscito con i ragazzi. Pulendo il balcone, per caso i miei occhi andavano in sù e vedevano, sul versante del monte, Pino, David e Jan che si stagliavano contro il cielo. Come ero emozionata. Ci siamo salutati con le mani.
Durante le vacanze di Natale David era così carino, ubbidiente, di buon umore e l'appetito gli era tornato, come se un peso si fosse allontanato da lui adesso che per un pò non doveva andare a scuola.
David ha cominciato la scuola elementare il primo di ottobre. Era il più alto di statura ma di età il più piccolo della classe. Andava volentieri a scuola. Dopo pranzo lo aiutavo con i compiti. Un giorno è tornato a casa con gli occhi rossi. Non voleva raccontarci perchè aveva pianto. Due giorni dopo aveva di nuovo gli occhi rossi. Quel giorno, mentre Pino aspettava davanti alla scuola che David uscisse, un ragazzino diceva alla mamma indicando con un dito David: "Guarda mamma quel bambino è l'asino della classe." Pino indignatissimo ha parlato con la direttrice della scuola, la quale ha disapprovato il comportamento della maestra. Sono andati insieme dall'insegnante che ha detto: "Adesso che so che David è un bambino sensibile gli assegno un posto nei primi banchi". Da quel giorno David tornava a casa  di buon umore e nel suo quaderno fioccavano i "dieci". Ancora adesso non capisco come un adulto possa umiliare un bambino sensibile e intelligente in questo modo, e come possa svolgere questo delicato mestiere. Dopo appena una settimana questa donna aveva già un'opinione negativa su uno dei suoi scolari e si sentiva autorizzata a rivolgergli parole offensive. Parole che non si dovrebbero mai e poi mai indirizzare a nessun essere vivente. Per un bambino creativo come David la scuola più adatta sarebbe stata quella Steineriana. Livia la frequenta e anche Flaminia ci andrà. Questa scuola crea persone più felici. L'anno scorso su questo blog ho scritto tanto su Rudolf Steiner e il suo pensiero e sono convinta che quello sia il miglior metodo educativo. In quegli anni però ancora non sapevo che esistesse una simile scuola.

P.S. Apro una rivista del 28 gennaio e leggo che i figli dell'attrice inglese Tilda Swinton fequentano la scuola steineriana dove apprendono a essere persone autentiche e integrate: lì i bambini non sono costantemente schiacciati dalla pressione della performance e sono stimolati a una curiosità in salita.


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