mercoledì 8 febbraio 2012

Segue - David 6 anni

A volte quando la giornata era bella portavo i bambini a giocare a Piazza Mazzini. Ci venivano tante altre mamme con i loro piccoli. David ci incontrava amici di scuola con cui sfogarsi, correvano tutt'intorno al laghetto con grida allegre. Jan giocava con il suo secchiello e i sassolini ma c'era l'acqua del laghetto che lo attirava con forza magnetica. Erano rare le volte che tornavamo a casa con Jan non fradicio. Era veloce come un lampo: quasi imprendibile.
A Villa Borghese andavano sui cavallini e c'era un cinema per i piccoli dove proiettavano cartoni animati. Si ritornava a piedi per Via Veneto e in un bar di Via Francesco Crispi i maschietti mangiavano delle pizzette ed era festa. Adesso c'è l'invasione di negozi con pizze al taglio ma allora bisognava trovare con un lume un bar dove poter mangiare pizzette. 
Leggo che il 7 marzo mia suocera e mia cognata Norma sono venute a trovarci per un pò di giorni. Un pomeriggio camminavamo per Via Veneto dove Pino e sua mamma hanno comprato una batmobile (la macchina di Batman) per i ragazzi. A casa la nonna raccontava ai nipotini storie drammatiche lette sui giornali. Mi ricordo che una volta che eravamo ospiti da lei e Norma, narrava ai bambini un fatto di cronaca come se fosse un bel racconto: la cosa mi ha impressionato molto. Parlava di un uomo che era sempre infedele alla propria moglie e per vendetta lei, una notte, mentre lui dormiva, gli ha tagliato il pene. Le sue "favole" io le sdrammatizzavo o le interrompevo quando erano troppo crude.
Pino andava ogni tanto dai suoi ad Avellino e portava in regalo un dolce preparato da me. I supermercati di adesso con la loro abbondanza e varietà di cose golose non c'erano ancora, e quindi preparavo spesso crostate, torte con mele, pesche o fragole, creme caramel e frittelle. Quando i ragazzi erano più grandi mettevo gli  ingredienti necessari in una ciotola e loro, e anche Pino, si divertivano a farne un impasto. I miei figli se lo ricordano ancora con piacere. Regolarmente andavamo anche insieme ad Avellino. Con mia suocera c'erano ancora Walter e Norma, fratello e sorella di Pino. Con i bambini andavamo spesso nella Villa Comunale dove prendevamo in affitto una bicicletta. Leggo che il 16 aprile, Jan, 2 anni 10 mesi, correva tanto veloce che non riuscivo a stargli vicino. A David piaceva molto la compagnia di suo cugino Diego e perciò l'invitavamo a venire con noi in Villa e a far visita agli amici d'infanzia di Pino. Grande era la felicità quando Walter ci portava in macchina, tutti insieme, all'Esca, il pezzo di terra che mia suocera possedeva fuori Avellino in mezzo alla campagna. Specialmente David gioiva quando era circondato dalla  bellissima natura. I contadini (i coloni) raccoglievano per noi delle ciligie dagli alberi e c'erano dei coniglietti da accarezzare, spighe di granturco appena bollite da smangiucchiare.



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