martedì 7 marzo 2017

Sole e fiori

Dopo la doccia mi sono asciugata i capelli seduta al sole sul balconcino. Un sole pre-primaverile che riscalda ma non scotta. Una goduria. Non ero sola, ero in compagnia delle piante che, insieme alla mia sedia, occupano il ristretto spazio pensile. Le solite piante grasse con i fiorellini gialli già sbocciati, altre piante che non so da dove vengano, forse dai semi che ho piantato nella terra dopo aver mangiato dei frutti esotici.



I fiori che sono nati mi meravigliano, strani e belli come sono, in cima a lunghi steli. 




La piantina grassa dentro un vaso a forma di ranocchio che mi ha regalato Junko quando si è trasferita in Svezia, un geranio e un'enorme pianta che si è moltiplicata nascendo da una talea donatami dalla mia amica Antonietta: un bel ricordo della sua amicizia. Guardo e gioisco.
Quando 2 settimane fa sono stati qui gli Olandesini di sera chiudevano le persiane che, in questo modo urtavano, qualche pianta facendo cadere dei rametti che poi ho messo in una scodellina di vetro: una delìzia per gli occhi.





Un giorno sono tornati da un parco con un mazzetto di margheritine che Kevin ha sistemato in una bella tazzina. Le guardavo con distratto affetto perchè mi distraevano mille cose. Quando il quartetto è tornato in Olanda e le pratoline sono sfiorite ho raccolto un altro piccolo bouquet in un praticello di Piazza Vittorio e l'ho deposto nella stessa tazzina: una prelibatezza per gli occhi. I rametti e i fiorellini li accarezzo con lo sguardo e con un tocco leggero delle labbra. Quando sfioriscono li ringrazio per la bellezza che mi hanno dato.
Ci sono innumerevoli aforismi che parlano dei fiori, qualcuno lo trascrivo qui:

Io devo forse ai fiori l'essere diventato pittore: Claude Monet.

Devo avere fiori vicino a me, sempre e sempre: Claude Monet.

Spero un giorno di incontrare Dio perchè voglio ringraziarlo per i fiori: Robert Brault.

Il pane nutre il corpo, certo, ma i fiori nutrono l'anima: il Corano.

Non mandatemi fiori quando sarò morto. Vorrei riceverli quando sono in vita: Brian Clough.

Questa ultima frase è una sopresa per me perchè anche io ho usato le stesse parole (vedendo fiori al cimitero).








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