Quando
aveva 23 anni Jan è andato a vivere a Los Angeles insieme al suo gruppo
Astaroth, per cercare fortuna suonando
musica Heavy Metal nei locali. Jan suonava la batteria. Erano molto
bravi, le critiche molto buone ma, anche meritandolo, al successo non
sono mai arrivati. Spesso, quando gli amici del gruppo andavano a far
baldoria, Jan rimaneva a casa per dipingere e ascoltare musica classica.
Diversi quadri li ha venduti a un commerciante d'arte giapponese. E' andato per diversi mesi in Alaska a lavorare in una fabbrica dove inscatolavano pesce. Il cuoco preparava per lui, unico vegetariano, piatti squisiti. E' stata un'esperienza unica. Tornato a L.A. si è sposato. Con la moglie si sono trasferiti a New York, lei lavorava in ufficio, lui faceva il cameriere nei ristoranti. Hanno divorziato e lei è tornata a L.A. Poi Jan è stato assistente di un importatore di vini. Nel suo tempo libero ha studiato per due anni all'università di N.Y. Ha scritto una bella tesi e ha preso il Master in Museum Studies. Pino ed io eravamo orgogliosissimi di lui per come si impegnava e se la cavava egregiamente, tutto da solo. E come eravamo felici quando ci veniva a trovare a Roma.
Per 6 mesi ha fatto uno stage
al Guggenheim Museum e ha capito che il mondo dell'arte non faceva per
lui, ma quello del vino gli andava più a genio. Ha preso il diploma base
di sommelier. Dieci anni fa ha cominciato a lavorare per conto proprio
aprendo un'attività di import di vini italiani. E' andato e va ancora
in
Italia per conoscere produttori e per rafforzare i rapporti con loro.
Seleziona di persona tutti i vini che poi importa a NY. Tutti i
produttori sono diventati suoi amici.
Quando sono con lui a New York
vedo quanto lavora. Facciamo
colazione alle 7.30 e subito dopo sta già al computer a trattare con
clienti e produttori e a tenere la contabilità. E poi portando con sè un
mucchio di bottiglie va in giro sullo scooter per ristoranti e enoteche
per le degustazioni. Ogni tanto c'è un wine tasting ufficiale.
Il suo ufficio, che è anche il deposito di una gran quantità di vini, si
trova a Brooklyn.
Il 21 settembre
sul New York Times è apparso un articolo sui 20 migliori vini in
commercio a New York sotto i 20 dollari. Due di quelli sono selezioni di
Jan. Leggendolo ho sentito un grande orgoglio per questo
figlio. Senza chiedere mai aiuto a nessuno ha vissuto sempre
dignitosamente ed è riuscito a mettere sù questa fiorente impresa.
Quando avrà i permessi in regola, il New Jersey sarà un nuovo territorio
da
esplorare.
Da un paio di anni
Jennifer lo assiste ai wine tastings ed acquisisce nuovi clienti. E' molto brava con i suoi modi gentili,
estroversi e carismatici.
I vini scelti dal New York Times (il Savuto è quello importato da Jan |
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