sabato 2 dicembre 2017

19 Maggio 2017, un giorno da Anneke.

Ogni tanto, da Roma e da qui, in Olanda, mi sento al telefono con Anneke. E il 19 maggio potevamo anche vederci perché Kevin quel giorno aveva un impegno di lavoro nella città di Rijswijk e passava per Zoetermeer dove abita Anneke. Alle 8 ci siamo avviati. Abbiamo lasciato Flaminia e la sua bicicletta alla scuola steineriana, a Schalkwijk, (Livia va e torna da sola in bicicletta). Alle 9.30 eravamo già alla mia destinazione. Kevin è salito con me al sesto piano per salutare la mia amica che conosce ormai da diversi anni per poi proseguire il suo viaggio. In questi anni Anneke ogni tanto è venuta a trovarci ad Haarlem ma per ragioni di salute non può più fare viaggi lunghi. Era un anno che non ci incontravamo e ogni volta siamo emozionate quando ci rivediamo. Siamo diverse, caratterialmente e fisicamente ma c'è un'intesa fra di noi che dura da anni.
Anneke ed io ci conosciamo dai primi anni '50. Tutte e due lavoravamo a Buenos Aires nella banca olandese "Banco Holandés Unido" e ci eravamo simpatiche. Mi ricordo che una volta finito il lavoro siamo andate a vedere un'opera al bellissimo Teatro Colòn. Io indossavo un completo fatto da mia madre: gonna nera, camicia nera e giacca nera. La giacca era foderata di un tessuto a quadri ed era doubleface e poteva essere abbinata ad una gonna a quadri. Mia madre aveva le mani d'oro. Anneke, esuberante come è, mostrava con esclamazioni la sua ammirazione. In quei tempi nessuno aveva molti vestiti e ogni nuova cosa veniva apprezzata. Un'altra volta abbiamo visto al cinema una lunga serie di cartoni animati che erano la passione di Anneke ma non la mia. Allora in Argentina non proiettavano un film alla volta ma due o tre e anche più. A Ramos Mejia, dove abitavo, negli intervalli, al cinema, c'era uno spettacolo di tangos argentinos o di canto.
Quando i miei fratelli ed io organizzavamo una festicciola a casa nostra, un loft a piano terra circondato da un giardino con le palme, a volte veniva anche Anneke. I miei genitori frattanto passavano la serata da alcuni conoscenti slavi nel palazzo. In tanti amici si ballava con la musica dei dischi, si scherzava, si rideva, si flirtava. A festa finita Anneke rimaneva ancora un po' e ci si sdraiava sui letti ascoltando musica classica. E questa era la parte che ad Anneke piaceva di più. Anche io ricordo questi momenti con grande piacere. Anneke abitava a Martin Coronado e naturalmente io sono stata anche a casa sua. Qualche volta ci sono andata in bicicletta con uno dei miei fratelli. Fra i nostri genitori si è creato anche un legame amichevole. Come immigrati non erano tempi facili, non vivevamo nell'agio, si lavorava molto ma le nostre famiglie erano unite ed infelici non eravamo.  Anneke però non amava il caldo dell'Argentina ed è tornata in Olanda. Quando anch'io sono tornata nei Paesi Bassi, a L'Aia, i genitori di Anneke hanno fatto sapere ai miei l'indirizzo della loro figlia e ci siamo reincontrate. Anneke, che allora abitava a Schiedam (vicino a Rotterdam), spesso prendeva un treno e passava il fine settimana da me a L'Aia. Io stavo in una pensione dove mi trovavo molto bene. Andavamo in giro su una bicicletta presa in affitto o si camminava. A Scheveningen ci piaceva vedere i pescherecci nel porto e il museo rotondo Panorama Mesdag. Si visitava diversi altri musei. Una volta con due canoe su un grande fiume. Con un'amica di Anneke, Wil, abbiamo visitato Volendam e Marken.


Volendam




Marken
 
Questo giorno a Zoetermeer, il 19 maggio 2017, abbiamo come sempre parlato tanto e di tutto. Ci meravigliamo sempre che non ci manchi mai un argomento di cui discutere. Ci siamo solo allontanate per breve tempo in macchina per fare qualche spesa nel centro di Zoetermeer e poi dopo un leggero pranzo di nuovo a rievocare eventi del nostro passato. Anneke si ricordava una cosa che a me era sfuggita: un giorno dopo il lavoro è venuta con me a casa mia. Abbiamo preso la metro a Plaza de Mayo e poi il treno a Plaza Once. Talmente assorbite dalle nostre conversazioni abbiamo oltrepassato Ramos Mejia. Ce ne siamo accorte con sgomento guardando dal finestrino. Io avevo l'abbonamento fino a Ramos Mejia, Anneke aveva un biglietto fino a questa città. Dovevamo tornare indietro di un paio di fermate ma, guardando nei nostri borsellini, abbiamo notato che i soldi per il ritorno non bastavano. Una signora ci stava osservando e nel mentre noi scendevamo dal treno si è avvicinata dicendo che una cosa del genere era capitata anche a lei e ci ha porto dei soldi. Noi a dire: grazie non ce n'è bisogno, ce la caviamo in qualche modo, ma prima che il treno ripartisse la signora ha fatto in tempo a ficcare i soldi nella tasca di Anneke. Sentendo il racconto mi è riaffiorata in mente quest'avventura. E sia Anneke che io eravamo di nuovo commosse per quel bel gesto. Anneke si ricordava anche che quando veniva da me a L'Aia ordinava i miei vestiti nell'armadio a seconda dei colori e io frattanto tagliavo a fette il pane per la nostra cena. Mi ha detto: "io ti guardavo e pensavo: persino tagliare il pane lo fa con eleganza. Hai un'eleganza innata." Che complimento! Ma guarda un po'! Dopo anni scopri i pensieri degli altri.
La sorella di Anneke, Thea, abita a Roosendaal. Si sentono ogni giorno al telefono ma per problemi di salute da entrambe le parti si vedono raramente (ha telefonato mentre ero lì e ho parlato con lei). Anneke è molto affezionata al nipotino di Thea, Lars. Anneke non si è mai sposata, tanti anni fa il suo fidanzato è morto nel sonno e così lei è rimasta sola. Legge molto e guarda la TV. La sua mente funziona perfettamente. Non ha un computer, se lo avesse potremmo comunicare attraverso le mails. Ha un anno meno di me e mentre io spero di vivere ancora tanti anni con i miei cari, lei mi ha detto che sarebbe pronta per l'aldilà. Guardando gli albums con le vecchie foto ha staccato le immagini dove figuro anch'io e me le ha volute dare perché a nessun altro potrebbero interessare. Mi ha anche fatto avere una fotocopia di una pagina del suo vecchio Album delle Amicizie con su scritta una mia rima. Era il 1951. Come eravamo giovani. Anneke 19 anni, io 20. Un bel paragrafo della nostra vita.
 
 
 
Chiacchierando a non finire in no time erano le 17.30 ed è venuto Kevin a prendermi. Si è seduto ancora per un po' con noi, ha bevuto un succo di frutta e ha raccontato i miracoli di un suo cliente scienzato.
Kevin è direttore di un ufficio di Public Affairs a L'Aia. Anneke ammira Kevin, e anch'io.
In macchina Kevin ha chiamato Sigrid per dirle che stavamo arrivando. Alle 19.15 eravamo a casa. Sigrid era stata dal medico per far controllare la tosse di Flaminia. La diagnosi: bronchi e polmoni puliti, prendere uno sciroppo omeopatico. Il loro medico è antroposofico.  Il minestrone preparato da Sigrid e i contorni erano squisiti. Kevin ha lavato i piatti e insieme abbiamo visto una parte di Holland's got talent.
Spero di vedere Anneke la prossima volta che torno in Olanda.



 

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