sabato 24 febbraio 2018

1944-1945 L'inverno della fame in Olanda

Via email Jan mi ha mandato un articolo pubblicato il 31 gennaio sul giornale New York Times. Parla della fame in Olanda nell'inverno del 1944/45, che fu rigidissimo. La popolazione fu sopraffatta da fame e freddo. Per denutrizione tanta gente cadeva morta per la strada.
 
Quando nel 1940 i Paesi Bassi sono stati invasi dalle truppe tedesche le risorse e le derrate alimentari sono iniziate a scarseggiare. Il cibo era poco e razionato. Con gli anni la situazione peggiorava, cibo e materie prime erano quasi azzerati. Non c'erano le gomme per le biciclette e perciò le ruote erano fatte di legno e in casa, con le vecchie e consumate gomme, si facevano le scarpe.  Mi ricordo che io e i miei fratellini andavamo allo Spaarne dove le barche scaricavano patate e, sdraiati sulla pancia, pescavamo qualche patata caduta nell'acqua. I due maschietti, Minze quasi 12 e Henk (Hendrik Jan) quasi 10 anni, si arrampicavano a volte su un camion che andava fuori città per un rifornimento di  articoli combustibili  e quando qualcosa cadeva durante i carichi se lo prendevano, era consentito. Ricordo che una sera eravamo tutti intorno al tavolo a togliere gli insetti dai fagioli. Eravamo felici di aver rimediato questi fagioli. Mio padre, che era operaio, tornava stanco dal lavoro e usciva di nuovo in bicicletta per lavorare un pezzetto di terra preso in affitto. Quando le verdure erano pronte da raccogliere  ha avuto una brutta sorpresa: qualcun altro se l'era portate via. I nostri genitori soffrivano molto di non poter dare ai figli da mangiare a sufficienza. Noi bambini, spensierati e incoscienti, ci distraevamo con la scuola e i giochi con gli amichetti.
I miei genitori, e anche il fratello di mio padre, zio Hendrik, e sua moglie Gees, hanno pensato che fosse meglio andare dai parenti in Friesland dove c'erano molte fattorie e perciò più possibilità di trovare qualcosa con cui riempire la pancia. I treni funzionavano di rado. In caso si fosse presentata un'opportunità avevamo pronte le valigie. Finalmente, mi sembra fosse fine estate 1944, per primi sono partiti mia zia con i  due figli e non troppo tempo dopo noi: mia madre, noi tre figli e la mia bisnonna di quasi 88 anni. Agli uomini non era permesso di lasciare la città. Il treno era un treno merci e bisognava sedersi per terra, cosa impossibile per beppe (nonna in frisone) che con un'operazione le era stato inserito un ferro nell'anca. Si è seduta su una valigia. Si viaggiava a rilento, spesso il treno si fermava. Gli aerei volavano bassi sopra di noi. Erano venuti per bombardare? Le ore passavano. Dai finestrini si vedevano case e campagne e ad un certo punto ho visto una scritta in tedesco. Ho esclamato: "Guardate, c'è scritto in tedesco!" Mia madre incredula: "No, non è possibile." Ma io ne ero sicura dopo aver avuto a scuola un anno di tedesco. Dopo i sei anni di scuola elementare frequentavo la MULO e di lingue straniere ce n'erano tre: inglese, francese e tedesco. Avevo tredici anni.
Dopo tanti anni non so più esattamente come siano andate le cose e non ho nessuno a cui chiedere. Mio fratello Henk, in Canada, è più giovane di me di tre anni e mezzo ma suppongo riesca a ricordare meno di me. L'altro fratello, Minze, non c'è più.  Se non fosse per quest'articolo sul New York Times mandatomi da Jan può essere che non ci avrei pensato a far rivivere per iscritto questa nostra avventura di più di settant'anni fa. Scriverò quello che mi ritorna in mente.
Dopo molte ore di viaggio il treno si è fermato nella cittadina di Soltau, Germania. Tutti i viaggiatori del treno sono stati ospitati in una scuola al centro della città. Si dormiva nei locali, per terra, sulla paglia. Beppe è stata portata ad una casa per signore anziane. Noi andavamo a trovarla spesso. Le altre vecchiette, linde e dolci, erano carinissime con lei, l'accarezzavano e si dicevano dispiaciute per lei che si trovava lontana dal paese suo. Per arrivare a questo ospizio attraversavamo sentieri in mezzo a frutteti e qualche mela finiva nel nostro stomaco.
In questa scuola in breve tempo gli olandesi si sono organizzati e hanno costruito letti a castello e in un locale i bambini hanno fatto scuola sotto la guida di genitori qualificati. Venivano dei giovani tedeschi che ci insegnavano canzoni folcloristiche e a volte ci portavano, insieme a bambini tedeschi, in un bellissimo bosco. Ci indicavano quali foglie raccogliere da arbusti e alberi per farne uso medicinale e per farne infusi. Sapevano il nome di tutte le piante. Io per conto mio sceglievo del muschio,  qualche pigna e rametti colorati per farne una composizione. Mi piacevano molto queste uscite.
Mia madre avrà fatto sapere per lettera a mio padre dove eravamo andati a finire ed un giorno, con nostra grande sorpresa, ci è apparso davanti. Aveva avuto il permesso di lasciare la città perché non stava bene in salute (dopo la guerra è stato operato). Adesso mi chiedo come abbia fatto a viaggiare e a trovarci. Sicuramente coraggio non gli mancava. Aveva 36 anni, mia mamma 35. Dopo averci ritrovato lui da subito si è guardato in giro e ha trovato una fattoria dove c'era bisogno di mano d'opera. I tedeschi, salvo gli anziani, erano tutti al fronte. E tutti noi ci siamo trasferiti in una casetta a fianco della fattoria lontana dalla città. A ognuno di noi veniva assegnato un compito. Mio padre, uno di dieci figli, che dopo i sei anni obbligatori di scuola elementare aveva lavorato in una fattoria in Friesland era capace di svolgere qualsiasi compito. A mia madre toccava pulire i tanti grandi contenitori del latte. Con acqua gelata e a mani nude - non c'erano ancora guanti di gomma. Sulla punte delle sue dita si sono formate delle dolorose verruchette. In più badava alla casa e cucinava per noi. I miei fratellini, bambini di città,  hanno imparato a mungere le mucche; si alzavano prestissimo ed è successo che una mattina il più piccolo si è addormentato sullo sgabello, la testa appoggiata alla pancia della mucca. Io con un bastone in mano in un prato badavo alle mucche affinché non si avventurassero nel campo dei cavoli. E Beppe? Beppe nel bosco che confinava con la fattoria, spesso con la nostra assistenza, raccoglieva legna per la stufa, ed era felice di stare all'aria aperta e di stare tutti insieme. Si vedeva e ce lo diceva. Il figlio del fattore,  mi sembra si chiamasse Heinrich, era della stessa età dei miei fratelli. Quando eravamo senza impegni ci inoltravamo con lui o da soli nel vasto e stupendo bosco. Succedeva che si incontrava un cervo o una lepre. Ci piaceva molto un fiumiciattolo con acqua color ruggine. Heinrich era un birbone. Rubava sigarette a suo padre e fumava lontano dalla sua casa. Offriva anche a Minze e Henk ma loro non erano attratti dal fumo.
Nella fattoria lavoravano anche tre prigionieri di guerra, due francesi, Pierre e Rémi e un piccolo polacco scimmiesco, Stanislao. I francesi ogni tanto ricevevano dal loro paese un pacco che conteneva anche sbarre di cioccolato. La sera venivano a casa nostra portando il cioccolato e mia madre faceva per tutti cioccolata calda. Rémi badava ai cavalli e nella loro stalla aveva una stanzetta. Gli altri due andavano a pernottare in una casa distante per prigionieri di guerra.
Circa ogni due settimane andavamo a Soltau, mia madre e uno dei figli a fare le spese razionate. Si andava col treno che arrivando già da lontano si sentiva la campanella che suonava incantevolmente. Nei negozi erano tutti molto gentili e cortesi. Mi ricordo che la signora che vendeva il pane aveva le lacrime agli occhi per l'empatia che sentiva per noi. Ma poi, c'era la neve, è caduta una bomba sui binari del treno che perciò non funzionava più e per fare le spese attraversavamo a piedi il bosco. Una lunghissima camminata. Tornando con le valigie piene di cibarie per due settimane e per sei persone, ormai faceva buio e non si vedeva più il sentiero, solo guardando in alto seguendo la striscia di cielo tra gli alberi si intuiva la strada. Ogni tanto ci si riposava perché le valigie erano pesanti. Una volta che Rèmi andava in città sono andata con lui portandomi la lista delle spese. Sul carro col cavallo che traballava non avevo dove appoggiarmi, e così Rémi mi ha fatto stare davanti a lui mentre lui guidava in piedi tenendo le redini. Fatte le spese mi ha portato alla scuola per salutare i vecchi conoscenti olandesi. Ma ormai vivevo in un altro mondo, mi ero estraniata e salutavo alla tedesca: "Gutentag"  Rémi frattanto ha fatto le sue commisioni ed è venuto a riprendermi.
I prigionieri e altro personale pranzavano nella Stube, una stanza da pranzo con mobili in legno, intorno ad un tavolo. La cuoco tedesca, burbera ma buona, mi ricordo che aveva una gobba, ci faceva assaggiare, a noi bambini, un piattino di zuppa di fagioli e verdure. Squisita. Noi andavamo nella Stube perché Rèmi e Pierre ci insegnavano canzoni francesi. Non mi sono scordata la canzone J'attendrai: Le jour et la nuit, j'attendrai toujours ton retour. Che bella canzone. Rèmi e Pierre erano così soddisfatti del resultato che mi facevano alzare su una sedia per cantare per tutti. Quando mi stancavo scappavo e saltavo da una finestra alta giù nel cortile. Ero agile e noi bambini con  l'aria sana e il cibo a sufficienza eravamo vivaci ed in forma. Ma mi sono anche ammalata per un po'. Stavo  molto male ed ero diventata gialla. Non mangiavo. L'unica cosa che desideravo era una mela e i miei fratellini sono andati al frutteto e hanno raccolto le ultime due o tre mele rimaste attaccate ad un melo. Poi è venuta un'infermiera che girava in bicicletta per portare ai malati uno sciroppo, uno sciroppo amarissimo che mi ha fatto però subito star meglio. C'era un'epidemia di itterizia. Solo io ho preso questo male. E leggevo. C'erano solo libri in tedesco e spesso scritti con caratteri gotici, che erano difficili da decifrare ma, tanto agognavo leggere che con avidità divoravo le storie scritte. Gli altri vedendo quegli scritti indecifrabili si meravigliavano e allora io raccontavo loro la trama. Per riscaldare il letto si usava un grosso sasso piatto che si avvolgeva in una federa. Non c'erano coperte ma piumoni che per noi erano una novità.
A Natale siamo stati invitati a pranzo da una giovane coppia che abitava in una casetta all'altro lato della fattoria: non mi ricordo che lavoro svolgeva. Avevano una figlia adottiva, Gertrude. Per questa occasione avevano messo da parte cibarie razionate. Non ci sembrava vero vedere un tavolo imbandito così ricco e festoso. Non avevamo mai avuto nessun contatto con questi giovani generosi e gentili.
Un giorno ci siamo allontanati parecchio da casa e all'improvviso in mezzo agli alberi c'era davanti a noi un piccolo lago ghiacciato. Pochi bambini giocavano sul ghiaccio. Noi tre ci siamo guardati: se avessimo avuto li i nostri pattini.
Sono arrivati tanti profughi a Soltau, credo di ricordare che fossero polacchi. Ad ogni fattoria veniva assegnata una famiglia, da prelevare in municipio. Ci è andato Rémi con carro e cavallo e ha chiesto ai miei genitori se io potevo andare con lui. La famiglia che è venuta con noi consisteva in due bambini piccoli, una bambina della mia età, la loro madre e la nonna. Le due donne vestite di nero col capo coperto da un fazzolettone nero, piccole di statura, contadine. Nella fattoria avevano una loro stanza. Io ho fatto amicizia con la bambina. Lei per addormentare il fratellino più piccolo muoveva avanti e indietro la culla canticchiando una nenia monotona. Comunicavamo in tedesco. Qualche volta giocavamo nel cortile. Mi ha detto: "I tuoi genitori sono belli."
Finita la guerra noi di nuovo su un treno, direzione Olanda. Questa volta c'erano i sedili. E di nuovo tutti i passeggeri son stati fatti alloggiare in una scuola, a Groningen, capoluogo della provincia omonima che confina con la Germania. Non per molto tempo però. Abbiamo camminato per le strade della città; era strano trovarci di nuovo in Olanda. Faceva freddo. I treni erano scarsi e non so come siamo poi arrivati in Frisia, che confina con Groningen. Ospiti di una zia di mia madre, Janke, figlia di beppe (bisnonna) e di suo marito Klaas. Con loro abitavano le figlie Anna e Metje che ci insegnavano belle canzoni frisoni. I figli più grandi erano sposati e vivevano nella stessa città: Drachten. Si chiamavano Libbe e Haye. C'era anche un figlio più giovane, Hennie, che viveva nascosto dai tedeschi e per noi era un'ombra. I tedeschi da lì a poco se ne sono andati tutti. Le ristrettezze però sono continuate ancora per un bel po'. Spesso passava per le strade un camion che distribuiva zuppa e il pentolino che consegnavi veniva riempito. Con i miei fratelli andavamo per i prati dove pascolavano le mucche. Questi prati erano attraversati da sloten (fossi artificiali). E' uno sport tradizionale frisone saltare questi fossi con un'asta. Dopo una piccola corsa si fissa l'asta nel fosso e  si salta. Se il fosso è largo mentre si salta ci si issa in alto sul palo per poter arrivare asciutti dall'altra parte. Succede a volte che si faccia un bel bagno. Minze e Henk una volta avevano saltato un fosso e poi sarebbe toccato a me. Però dall'altra parte due ragazzi più grandi di noi hanno chiesto ai miei fratelli di poter dare un bacio alla loro sorella una volta che anche lei avesse eseguito il salto. Non ho saltato.
Poi siamo stati da pake, mio nonno paterno, che viveva da solo nella sua casa grande a Suameer. Nella sua strada c'era una scuola elementare e noi l'abbiamo frequentata per qualche mese per abituarci di  nuova alla vita scolastica. Si insegnava in olandese ma fuori scuola tutti parlavano frisone. I miei genitori fra loro e coi parenti hanno sempre usato la lingua frisone, a noi si rivolgevano però in olandese.
Mi ricordo che siamo tornati ad Haarlem in camion. Io ero seduta vicino al conducente. Passando per Amsterdam e vedendo per strada i bambini disinvolti e allegri che uscivano da scuola provavo gioia di essere tornata dalle mie parti.





        

Un racconto di David.


Per attirare l'attenzione dei suoi studenti David spesso racconta una storia. Per il suo modo di narrare i ragazzi pensano che queste storie siano accadute veramente.
Oggi in classe gli hanno chiesto: "Prof, lei ha una fidanzata?" "No" "Veramente no? E com'è possibile, non è mai stato con una ragazza? E' mai stato innamorato? Ha mai dato un bacio ad una donna?" "No, mai ....però, adesso che ci penso, mi sembra che una volta sia successo qualcosa." "Oh professore ci racconti!" "Tanti anni fa, io e lei eravamo sdraiati su di un piccolo letto, nudi. Poi lei si è girata verso di me, mi ha guardato negli occhi e mi ha dato un bacetto qui, vedete? Qui, sul naso. Tutto questo mentre le nostre mamme ci cambiavano il pannolino." Esclamazioni e risate.
Tornato a casa da scuola David me l'ha raccontato questo episodio. Gli ho chiesto "ma da dove ti vengono queste storie?" "Non lo so, apro la bocca e stanno sulla punta della lingua, poi escono."







 
 
 
 
 
 

martedì 13 febbraio 2018

Gennaio 2018 - Haarlem - Roma

Nel tardo pomeriggio Sigrid, Flaminia ed io abbiamo preso l'autobus fino alla piscina di Schalkwijk.
Flaminia si è avviata agli spogliatoi e Sigrid mi ha accompagnato alla tribuna. Dopodiché Sigrid è tornata a casa ed io ho assistito alla lezione di nuoto sincronizzato. E' uno sport molto impegnativo. A Flaminia piace tantissimo e le dispiace quando le due ore intense finiscono. Ho visto che va benissimo con la sua grazia e il suo bel fisico slanciato. Alle 18.30 è venuto Kevin e si è seduto a guardare accanto a me. Alle 19.00 la lezione è finita. Flaminia si è vestita ed è venuta da noi. Abbiamo scambiato qualche parola con Francisca, una delle gentilissime maestre. Sigrid aveva cucinato: cavolfiore e patate al forno con bechamelle. Come sempre una cena squisita. Questa volta io ho lavato i piatti perché Kevin è andato a giocare a tennis. Sigrid poi mi ha detto che Livia va molto bene con l'olandese.
La mattina del 10 gennaio è venuta Sigrid da me e ha preparato la mia valigia. Lo fa sempre lei, è superveloce e ordinata. (a New York è Jennifer che si offre per questo impegno)  Abbiamo provato a mettere qualche lavoro delle bambine in cornice. Le cornici le avevamo acquistato qua e là, due le avevo portate da Roma. Abbiamo deciso che Jan dovrà scegliere gli abbinamenti quando in aprile verrà ad Haarlem per un paio di giorni, prima del Vinitaly. Ci sono anche quattro collages miei scelti da lui per questa sua casa a Popelingstraat. Sigrid è andata a prendere Flaminia ed è venuta anche l'amichetta Maya per un paio d'ore. Maya poi aveva lezione di danza, e Flaminia di pianoforte. Livia e Flaminia sono andate presto a letto e noi abbiamo visto un programma interessante intitolato Tussen Kunst en Kitsch (Fra Arte e Kitsch). La gente può portare in studio oggetti vari: soprammobili, quadri ecc. che vengono valutati da esperti i quali giudicano se sono Arte oppure Kitsch. Spesso sono oggetti di poco valore ma a volte succede che, senza saperlo, le persone abbiano in casa cose di grande pregio. I proprietari hanno il compito di svelare l'origine di ogni cosa: regalo, acquisto o eredità. La lampada da tavolo di una signora è stata valutata sui mille euro. Ridendo ha esternato che l'aveva comprata in un mercatino per 6,50 euro.
L'11 gennaio, alle 8.10, avevo fatto appena colazione quando Kevin e le bambine hanno bussato alla  mia finestra. Dato che ero in partenza le bimbe mi hanno salutato con un fortissimo abbraccio. Ho indicato i pensierini che avevo lasciato per loro sul tavolo, come ogni volta che parto: da prelevare tornate da scuola. Che stupende nipotine! Ho ordinato la casa e spazzato il cortiletto. Sigrid ha messo le ultime cose nella mia valigia e ha voluto fare una foto di me che spazzavo.



Kevin ogni giovedì rimane ad Haarlem e lui e Sigrid mi hanno accompagnato a Schiphol. Sull'aereo avevo in continuazione davanti a me le amatissime facce degli olandesini. David mi aspettava. Mica faceva caldo a Roma. Camminando dalla stazione fino a casa ci è passata accanto una macchina della polizia. Davanti alla macchina correva un agente a velocità incredibile, davanti a lui un uomo in fuga. Noi attoniti a guardare questo spettacolo. Giunti a Piazza Vittorio a due poliziotti fermi abbiamo chiesto il risultato di questo inseguimento. Con aria soddisfatta hanno risposto: "Hanno preso il delinquente." Alle 18.30 eravamo a casa. Ho chiamato Sigrid per dirle che ero ben arrivata. E' venuta anche Flaminia al telefono e anche a nome di Livia mi ha ringraziato per i carinissimi regalini. La sera del 13 gennaio, era un sabato,  Sigrid al telefono mi ha comunicato che quel pomeriggio, a Utrecht, Flaminia, nella sua categoria aveva vinto la medaglia d'oro di nuoto sincronizzato. Partecipavano 6 associazioni venute da città del Noord- Holland e Utrecht.  
Lo stesso giorno Jan e Jennifer partivano da Palermo destinazione New York.


 




domenica 11 febbraio 2018

Vacanze di Natale gennaio 2018 (3)

Domenica 7 gennaio. Un giorno di sole! La mattina Sigrid è venuta da me a Popelingstraat per vedere come procedeva il lavoro con i disegni delle sue figlie. Era contentissima del lavoro svolto, ha ammirato molto il modo in cui avevo incollato i lavori di Livia e Flaminia. Sigrid mi ha scattato qualche foto ma con l'insonnia che non mi dà tregua ho grandi occhiaie e faccio pena. Una volta ero fotogenica.
Kevin ha accompagnato Flaminia a casa di Merthe che festeggiava il suo decimo compleanno con tante amichette.



Dopo pranzo Kevin ha assistito Livia con i compiti di olandese e poi sono usciti per una lunga passeggiata. Sigrid ed io siamo andate alla Hema per acquistare altri albums, ne avevo bisogno. Alla Hema, che è un magazzino tipo l'Oviesse, si trova di tutto, persino diversi tipi di pane, dolcetti e torte ed è fornito anche di uno snackbar. Dopo, ancora un po' di shopping ed erano già quasi le 16.00, era ora che Sigrid andasse a prendere Flaminia. Il vento era freddo, temperatura intorno agli 0 gradi. Io a casa ho ripreso a rammendare qualche vestito. Kevin e Livia una volta tornati a casa si sono messi a finire il compito che Livia, durante tutti i giorni delle vacanze, aveva rimandato. Gli impegni artistici li esegue con piacere e in breve tempo, ma materie come grammatica e matematica le pesano sullo stomaco e le rimanda. Rifiuta l'assistenza dei genitori ma meno male che questa volta ha accettato all'ultimo momento l'aiuto del papà: il giorno dopo ricominciava la scuola. Dopo i sei anni di scuola elementare frequenta il primo anno della HAVO/VWO che equivale alla seconda media in Italia. E' una bambina molto intelligente ma è sognatrice. Ho visto la sua prima pagella, che non era male, e i commenti di diversi insegnanti erano molto favorevoli. Il sistema scolastico è tutto diverso dai tempi in cui io era bambina.  Sigrid è tornata con Flaminia e ha preparato la cena. Di nuovo una cosa squisita: tortilla's con abbondante sugo. Quando mangiamo intorno al tavolo Flaminia vuole che anche Busha e Bibi partecipino e sistema i due peluches su una piccola sedia vicino a sé.



 
La mattina dell'8 gennaio la signora bulgara, Emma, che viene una volta alla settimana, stava pulendo la casa di Korte Annastraat. e sono venute Sigrid e Flaminia da me a Popelingstraat. Diceva Sigrid che Livia, ipersensibile, non aveva dormito ed era rimasta a casa e stava studiando nella sua stanza. La scuola di Flaminia sarebbe ricominciata il giorno dopo. Fa la quarta elementare. Ha guardato con attenzione gli albums con i disegni suoi e di Livia e le sono piaciuti molto. Poi ha saltato la corda. Insieme abbiamo fatto le spese. Nel pomeriggio è venuta anche Livia a camminare con noi. Faceva freddo. Dopo cena (pasta con un sugo delizioso) le bambine sono andate a letto abbastanza presto e mentre noi tre adulti guardavamo un programma televisivo Kevin ha preso il tavolo da stiro e ha stirato 5 o 6 camicie, la quantità che gli serve per la settimana. Stira con grande velocità, usa tutte e due le mani. Sigrid tutti i giorni riempie in continuazione la lavatrice, poi mette il bucato nell'asciugatoio e infine nei cassetti e negli armadi. Sempre su e giù per le scale. Continuamente a stirare ( Emma non riesce a fare tutto anche se è velocissima). Di mattina Kevin porta le figlie a scuola e poi continua per il suo ufficio a L'Aia, Sigrid le va a prendere il pomeriggio. Flaminia ha nuoto sincronizzato due volte a settimana. Sigrid la porta e Kevin la riprende tornando dal lavoro. Livia fa ginnastica artistica poco lontano da casa.
Notizie da Jan e Jennifer: si trovano sull'Etna.

 

venerdì 9 febbraio 2018

Vacanze di Natale - gennaio 2018 (2)

4 gennaio. Faceva molto meno freddo. Ogni tanto piovigginava. Ho portato carta vecchia, vetro e plastica ai containers alla fine della strada lungo il canale Raamvest. Con una tessera che funziona come quella della metro a Roma questi contenitori si aprono e i rifiuti finiscono sotto terra. Camions addetti a questo scopo vengono spesso a svuotare i bidoni. C'è molto ordine.
Poi da Albert Heyn ho fatto un pò di spese. Dopo pranzo Sigrid ha portato Flaminia dall'amica Merthe e poi Sigrid e Livia avevano un appuntamento dal dentista per un controllo. Io ne ho approfittato per fare una bella camminata fino al grande negozio Action che avevo scoperto con David l'anno prima. Ho girato fra le corsie con scaffali pieni di articoli di ogni genere a prezzi abbordabilissimi. Ho preso diverse cose, fra l'altro un album per fotografie e un album da colorare per adulti. Sigrid ha cucinato di nuovo una cena squisita; patate dolci, cavolfiore, un hamburger  vegetariano e insalata di cetriolo. Kevin tornando dal lavoro ha preso Flaminia dall'amichetta Anna. Flaminia aveva già cenato.
Il 5 gennaio ho fatto appena in tempo a spazzare il grande accumulo di foglie davanti casa e nel giardino -  il sacco stracolmo l'ho portato al container- che ha cominciato a cadere una pioggia torrenziale.
Merthe ha pranzato con noi. Alle 16.00 è venuto suo papà a riprenderla e Flaminia è andata con loro, per rimanerci fino al giorno dopo. Flaminia felice, sempre pronta di stare in compagnia, ha portato con sé i due peluches Bibi e Busha dai quali non si separa mai. Questa volta c'era Livia con me al grande tavolo su cui erano sparse le scatoline con le figurine da noi ritagliate. Io ho preso un foglio di carta colorata, ci ho fatto un disegno geometrico che poi ho colorato. Niente di fantasioso. Livia ha preso anche lei un foglio e ha cominciato ad incollare servendosi dai ritagli e usando anche i pennarelli. Io incantata ho visto crescere il lavoro e non ci è voluto neanche molto che il collage-mixed media era finito. Bellissimo! Un capolavoro. Livia è una artista nata! Sigrid ha preparato un'ottima cena tailandese.
Sabato 6 gennaio. Flaminia era molto presa a scrivere un racconto. A brevi intervalli aggiungeva un altro episodio. Alle 16.30 Sigrid e Kevin sono andati al cinema e Flaminia ha continuato col suo racconto. A un certo punto le è venuta voglia di fare un collage ispirandosi a quello della sorella. Ed è venuto carinissimo. Io ho cominciato a pelare le patate e già c'era Flaminia al mio fianco che ha tagliato a piccoli pezzi le patate e anche qualche zucchina. Io ho sbucciato e tagliate le cipolle. Poi tutto in una padella con olio e sale. Mentre Flaminia tagliava un cetriolo per l'insalata e sbatteva tre uova io ho fatto un budino di vaniglia che ho versato sopra dei savoiardi che in precedenza Flaminia aveva sminuzzato in una ciotola. Quando l'omelette era pronta e il tavolo apparecchiato abbiamo chiamato Livia dalla sua stanza al secondo piano. La cena è piaciuta. Un po' di televisione e prima delle 9 le bambine sono salite nelle loro stanze. Già alle 9.30 Sigrid e Kevin erano di ritorno, soddisfatti. Alle 10 ero a Popelingstraat e non potevo resistere al dedicarmi ancora per un po' ai disegni delle nipotine.  
 
 
Collage di Flaminia

Lavoretto mio
Lavoretto mio
 
Collage di Livia










 
 

martedì 6 febbraio 2018

Vacanze di Natale in Olanda - gennaio 2018 (1)


Il 2 gennaio Kevin ha ricominciato ad andare in ufficio a L'Aia. In mattinata Sigrid ha portato Flaminia da Merthe dove sarebbe rimasta tutto il giorno. Io e Livia abbiamo ritagliato le figure dalla carta da regali usata chiacchierando di tutto. Mi ha mostrato il suo album dell'amicizia (vriendenboek) ormai completamente pieno e ho riletto con piacere ogni pagina con le dediche di amiche, amici e parenti. Mi ricordo che il giorno che ne ho scritta una anch'io Livia ed io abbiamo abbellito il tutto incollandoci intorno immagini carine. Ai miei tempi le bambine avevano un poesiealbum (che equivale all'album dell'amicizia) Sarebbe veramente poeziealbum perché a quei tempi la dedica era scritta in rima e formava così una piccola poesia, poezie in olandese (veramente con due puntini sulla prima e).  In un post precedente ho raccontato che l'ultima volta che ho visto la mia amica Anneke lei mi ha dato una fotocopia della dedica che avevo scritto nel suo poesiealbum quando abitavamo in Argentina. Eravamo giovani adulte. Era il 1951, avevo 20 anni. Anche lei e sua sorella Thea in quegli anni hanno scritto nel mio album. Questo trend simpatico non  è andato perduto. In diversi negozi di Haarlem ho visto esposti una gran varietà di questi albums.

Il mio vecchio album


La dedica di mia madre. Io avevo 11 anni e mezzo e lei 34.
 
Dopo pranzo Sigrid e Livia sono andate in bicicletta a vedere la nuova casa di un'amichetta di Livia portando una bellissima pianta. La mamma Wendy è diventata amica di Sigrid. Io frattanto ho camminato per la città guardando i tanti eleganti negozi. Ho acquistato un paio di cose per Roma e  le ho portate a Popelingstraat. Ho subito sentito bussare alla finestra ed era la vicina di casa che abita di fronte (è lei che mette sempre belle piante davanti alla casa di Jan). Era da poco tornata da una breve vacanza e voleva salutarmi. Avevo un pensierino per lei da Roma che le è piaciuto molto. Abbiamo chiacchierato decidendo di darci del tu. Anche lei ha dei nipotini. Si chiama Ineke.
Il 3 gennaio un forte vento ululava intorno alla casa (codice arancione). Non si poteva andare in bicicletta e perciò l'amica di Livia, Mila, è venuta a piedi da casa sua. Alle 11 Sigrid ha accompagnato le due amichette al cinema continuando a fare le spese. Il film era Paddington, la storia di un orso. Dopo pranzo Sigrid ha portato Flaminia dal parrucchiere per farle spuntare i capelli. Flaminia è tornata a casa con tante treccine, una pettinatura fatta dal parrucchiere. Stava carinissima.
 
 
 
Lei ed io abbiamo disegnato sul grande tavolo ascoltando musica portoghese mentre Livia e Mila erano indaffarate col proprio cellulare. Ridevano di cuore. Hanno il permesso di giocare col telefonino un tot di tempo al giorno. Mila è rimasta a cena: risotto con zucchine e cannellini e insalata. Più tardi Kevin e Livia in macchina hanno portato Mila a casa.

lunedì 5 febbraio 2018

Vacanze di Natale in Olanda 2017/18 (4)

Il 31 dicembre faceva meno freddo, piovigginava. Come l'anno scorso sono venuti gli amici Ben e Karin con la figlia Anna di 17 anni. Vivono in Nord Italia e le vacanze di Natale le passano in Olanda dai parenti di Ben. Karin è italiana. Il loro figlio maschio era rimasto in Italia per sciare con gli amici. Hanno portato un cesto pieno di barattoli di salse italiane. Si spostano in macchina. Ben e Kevin hanno frequentato insieme l'Università di Nijmegen e Karin è venuta a Nijmegen con il progetto Erasmus.  Sigrid e Kevin sono stati al loro matrimonio in Italia. Dopo la maturità la loro figlia Anna ha deciso di frequentare l'università in Olanda. Parla italiano, olandese e, dice, meglio di tutto il tedesco. E' una famigliola molto simpatica. con la quale è facile parlare di tutto. Abbiamo pranzato alle 13.00: diversi tipi di pane e mille altre cose. Che buon pranzo! Tutti lodavano il pane.
Alle 14.30 è venuto il papà di Mette a prelevare la figlia e alle 14.30 si sono accomiatati gli amici. Ho detto a Anna che a Roma sarebbe la benvenuta, da sola o con un'amica. Io poi, a Popelingstraat, per un paio di ore mi sono dedicata ai disegni e mi sono riposata un pò.  La cena l'abbiamo preparata insieme, le bambine hanno imbandito la tavola. Per dessert c'erano oliebollen en appelflappen. Queste leccornie sono tipicità dell'ultima sera dell'anno, ma adesso che viviamo nell'era dell'abbondanza, già tanti  giorni prima e diversi giorni dopo il capo d'anno si possono comprare appena fatte in più posti della città. Per l'occasione, in uno spiazzetto della Grote Houtstraat staziona un grande camion-friggitoria (oliebollenkraam). I prodotti sono ottimi e perciò Sigrid dopo aver fatto la fila ha acquistato la merce.  Per la prima volta le bambine potevano rimanere alzate per vedere i fuochi d'artificio, il chiasso dei petardi non avrebbe comunque permesso loro di addormentarsi. Come ogni anni, un quarto d'ora prima delle dodici, è venuto da noi il vicino di casa Hans e a mezzanotte abbiamo brindato con un bicchiere di succo di mele frizzante. Tutto intorno a noi c'era un forte fracasso. I fuochi d'artificio formavano delle bellissime figure nel cielo. Alle 1.30 Kevin mi ha accompagnato a casa. Che bel giorno è stato.
Il 1° gennaio, un nuovo anno davanti a noi. A tutti coloro che abitano questo pianeta ho augurato tanta felicità. Niente sofferenze. Abbiamo sentito David: da Roma ci ha detto che la sera di capodanno hanno preparato un'ottima cena dopodichè lui, alle dieci e mezza, era già a letto. Gli altri due hanno aspettato la mezzanotte per vedere i fuochi sopra la città. La mattina del primo gennaio Jan e Jennifer sono partiti per il sud. Sono stati tanto bene a Roma che invece dei tre giorni previsti sono rimasti una settimana. David fra poco sarebbe andato in giro in motocicletta per le strade tranquille e assolate di Roma.
Dopo pranzo Kevin, Sigrid e le bambine sono usciti per una lunga passeggiata. Io ho preferito dedicarmi per un paio d'ore ai disegni. Tornata a Korte Annastraat ho trovato Kevin che insieme alle figlie guardava un film per bambini. Kevin si diverte come le bambine, ride con loro e insieme fanno dei commenti. E' uno spasso vederli là sul divano e in poltrona. Gina come di consueto ha trovato un posticino su Flaminia.   
 
 
 
 

venerdì 2 febbraio 2018

Vacanze di Natale in Olanda 2017/18 (3)

La mattina del 29 dicembre, quando sono andata a Korte Annastraat, davanti casa ho trovato un cumulo di foglie portate là dal forte vento. Ho deciso di spazzarle via. Mi andava di muovermi un pò all'aria aperta. Ma a metà lavoro ho dovuto smettere, le mani mi dolevano per il forte freddo. Quel giorno la temperatura massima era di 2°. Kevin ha portato Livia dall'amica Wynona che festeggiava il suo compleanno. Livia, insieme ad un gruppetto di amiche ci sarebbe anche rimasta a dormire.


Nel tardo pomeriggio Sigrid e Kevin sono andati al cinema e, dopo lo spettacolo, a mangiare in un locale. Flaminia leggeva il suo nuovo libro, dono di Natale. Le piace leggere, si immerge nella lettura. Spesso prende dallo scaffale dei libri sugli animali scritti in italiano per guardarli insieme a me. Ogni volta che vengo ad Haarlem li prende e me li legge, li sa a memoria, non li ha mai a noia. Quando era piccolina li ho portati per lei da Roma ed è stato subito un successo. Abbiamo disegnato e colorato insieme e nel mentre Flaminia ha portato a termine qualche disegno rimasto incompleto. Insieme abbiamo preparato la cena, una zuppa di verdure ed una frittata. Flaminia ama dare una mano in cucina. Ho lavato i piatti e lei, tesoro e attenta com'è, ha spostato per me la poltrona in modo da poter guardare con comodo la TV.  C'era il programma Voice of the World che però non era granchè. Alle 21.15 Flaminia è salita su per le scale per andare a coricarsi. E' un amore di bambina.
Quella sera Sigrid mi ha accompagnato a Popelingstraat per aiutarmi a portare delle buste piene di disegni delle bimbe.
Il 30 dicembre, un sabato, Sigrid ed io siamo andate al supermercato Deca dove ho comprato due pacchi di biscotti speziati alle mandorle dei quali David è ghiotto, e poi al Grote Markt dove Sigrid ha comprato un buonissimo pane artigianale. C'era molto vento. Uscendo dal mercato, in uno spiazzo spazioso, una fortissima folata di vento mi ha fatto barcollare, non c'era niente a cui potermi aggrappare e temevo di cadere o di volar via. Sigrid camminava davanti a me. Si è girata per vedere perché fossi rimasta indietro. Si è spaventata vedendomi lottare per rimanere in equilibrio e mi ha preso per mano dicendo che quello è un angolo famigerato quando il tempo è  brutto. Poi abbiamo saputo che con un colpaccio di vento si era rovesciato addirittura un camion. Quando ero ormai tornata in Italia, in Olanda si è presentata una tempesta da codice rosso che ha provocato tanti danni e persino morti.
Mentre Sigrid ed io eravamo via Kevin ha fatto le pulizie in casa con l'aiuto di Flaminia. Flaminia carinissima, con un foulard in testa. Dopo pranzo è venuta la sua amichetta Mette il cui desiderio era quello di rimanere fino al giorno dopo.

 
Io a Popelingstraat ho messo i disegni delle bambine in ordine cronologico. La cena preparata da Sigrid era come sempre squisita: lasagne al forno. Ogni volta Sigrid ha cucinato una cosa diversa, è una cuoca con i fiocchi. Io m'impegnavo, fra l'altro, a fare le insalate.

Vacanze di Natale in Olanda 2017/18 (2)

Il 26 dicembre, Santo Stefano, Sigrid ha mandato come ogni anno gli auguri ad amici e amiche in occasione del loro onomastico. Kevin è andato al suo corso di power yoga. Flaminia dipingeva e per Livia è venuta l'amica Mila che è rimasta fin dopo cena. Dopo pranzo le due amichette hanno fatto shopping insieme e, una volta tornate, ci hanno mostrato i loro acquisti: per ognuna una Tshirt a maniche lunghe identica, e Mila anche un pantalone della tuta. Hanno tutte e due 12 anni e in poco tempo c'è stato un grande cambiamento, ogni tanto scelgono da sole un capo d'abbigliamento assommando le paghette settimanali. Escono ormai da sole per le vie della città, senza accompagnamento. Viene detto loro però a che ora devono tornare a casa. Per Flaminia è venuta l'amica Merthe a giocare e tutto il pomeriggio l'hanno passato nella stanza di Flaminia travestendosi in mille maniere, attingendo alla grande varietà di vestiti conservati dentro un cesto. Sigrid aveva messo da parte per me un bel mucchietto di indumenti da rammendare e quando qualcosa si presentava non facile ponderando ho trovato una soluzione. Questo è il mio consueto compito e lo faccio con piacere sentendomi utile (e sottraendo un po' di lavoro a Sigrid).
Il mattino del giorno dopo Sigrid è andata a lezione di cucito e Kevin e le bambine sono andati in macchina ad Amsterdam dove tra l'altro hanno visitato lo Stedelijk Museum. Il pranzo l'hanno consumato in un bel posticino: Kevin ci ha mandato la foto fatta col cellulare.
 
 
Io e Sigrid abbiamo fatto le spese, vicino a casa e più lontano. Meno male che la forte pioggia del mattino ha scioperato. Per cena Sigrid ha preparato una squisita zuppa con lenticchie e a Kevin ho fatto la sorpresa di fargli trovare il piatto del quale è ghiotto: carote bollite condite con aglio crudo, foglie di menta, olio e aceto, e ne ha fatto una scorpacciata. Quando lavora non può presentarsi ai colleghi con l'alito che sa di aglio, ma adesso anche lui era in vacanza.
Il 28 dicembre mentre Sigrid e Kevin facevano le spese in un negozio all'ingrosso io e Flaminia abbiamo ritagliato le figure dalla carta da regalo da usare per futuri collages.  Poi, arrivata la sua amichetta Anna si sono messe a dipingere.  Dopo è venuta l'amica di Livia, Rosa, e con loro due Kevin è andato a pattinare su una pista al coperto.
Quando io ero bambina ogni inverno si aspettava con ansia che il ghiaccio arrivasse allo spessore di 15cm,  e che eccitamento quando per radio si annunciava che era arrivato il momento di poter pattinare sui canali e sui fiumi. Si imparava da piccoli, e quante cadute! E si diventava tutti bravi. Dopo scuola eravamo per ore sul ghiaccio, mai stanchi. Erano accesi dei lampioni perché faceva buio presto. C'erano bancarelle dove godersi una cioccolata calda o una zuppa bollente. I nostri pattini erano di legno e con dei nastri si legavano alle scarpe.



Illustrazioni dal libro Pattini D'Argento di Mary Mapes Dodge

Gli inverni non sono più freddi come una volta e ormai l'Elfstedentocht è un evento rarissimo. Questo Giro delle Undici Città è una gara di oltre 200 km che si snoda sui canali, fiumi e laghi ghiacciati fra 11 città storiche della regione di Friesland. E' la gara più grande e più lunga al mondo di pattinaggio di velocità. Crea entusiasmo in tutto il paese. Mio padre che era del 1907 ci raccontava che da giovanotto anche lui ha participato a questo tour. Vestiti imbottiti come ci sono adesso non esistevano e perciò sotto la giacca ci si avvolgeva il corpo con i giornali.
Quando Kevin, Livia e Rosa sono tornati hanno detto che la pista era affollata. Rosa e Anna sono rimaste a cena: pasta e ceci. Flaminia e Anna si sono esibite per noi in una danza/recitazione inventata da loro. Creatività e grazia.