martedì 24 marzo 2020

Giamaica e ritorno





A New York col lockdown a Jan e Jennifer non era possibile lavorare essendo ristoratori ed enoteche coloro che acquistano il loro vino. E così hanno deciso di passare un paio di settimane in Giamaica nella casa che Jennifer ha costruito e dove lei, col suo pollice verde, è sempre molto impegnata a lavorare nel giardino. Il clima là è tropicale ed è pure gradevole sdraiarsi nell'amaca e leggere un libro. Oppure andare al mare che non è lontano. L'ho trovata un'ottima idea. E  mercoledì 18 marzo si trovavano già sull'isola caraibica.
Domenica 22 marzo Jan ci ha chiamato alle 16.00, come fa ogni domenica. Ero sorpresa di apprendere che telefonava da New York. Mi ha detto che dopo soli 4 giorni ha preso un aereo per tornare perchè a breve ci sarebbe stata la chiusura dei porti e degli aeroporti. Per adesso era consentito il rientro a casa ai viaggiatori attualmente sull'isola. Anche in Giamaica c'era uno stato di allarme dati i diversi casi di CVD19.
A David Jan aveva spedito la seguente mail:


David, sono tornato dalla Giamaica ieri sera perchè le autorità USA hanno detto; "rientrate adesso o preparatevi a passare un tempo indeterminato fuori dal paese perchè non ci saranno piu voli aerei". Quindi eccomi qui in una citta' piuttosto desolata, non so bene cosa mi inventerò per passare le giornate, ma voi è da tempo che avete a che fare con questo dilemma.
Jennifer è rimasta lì, dovrebbe tornare la prossima settimana, vediamo.
Spero che voi ve la caviate più o meno bene. Vi chiamo più tardi, o domani.
Un bacio a voi due,
Jan 
 
Ci ha anche fatto sapere che andando a Brooklyn per controllare la posta nel suo ufficio; nel vagone della metro oltre a lui c'erano solo altri tre o quattro viaggiatori. Il tempo era bello e pensava di approfittarne biciclettando sulla bella isola collegata al Bronx.

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