martedì 16 ottobre 2012

Arrivo

Quando sono arrivata in mattinata a Fiumicino con l'aereo Delta c'erano i corridoi da percorrere, il controllo passaporti e poi pescare il bagaglio. Uscendo, nella hall, ho visto subito David che fra la gente da lontano mi salutava con la mano alzata. Che bello rivedere dopo un mese il mio primogenito. Dopo l'abbraccio mi ha detto che mi trovava molto bene, si vedeva che con Jan ero stata più che bene. Diceva che fra i passeggeri che entravano nella hall c'era un gruppo di anziani e subito dopo ha visto camminare me, da sola. "E", diceva "ti dico le stesse parole che ti ho detto la scorsa volta che sei arrivata da fuori e ti ho visto uscire: "La mia mamma non è anziana." Embè, grazie per il complimento, sei un tesoro. Invece del treno abbiamo preso lo shuttle che ci ha portato alla stazione Termini in Via Marsala. Fino a casa era un quarto d'ora di cammino. Chiacchierando con David osservavo nel tragitto tutto sulla nostra strada. Dopo una notte senza dormire (sull'aereo non mi viene sonno), ero lo stesso molto sveglia, la stanchezza sarebbe venuta più  tardi, a casa, una volta rilassata. E vedevo che Roma è bella e anche brutta.
Abbiamo fatto sapere a Jan e Sigrid che ero arrivata bene. Quel giorno sono rimasta a casa, disfacendo la valigia, abituandomi a stare di nuovo nel mio ambiente abituale. Non riuscivo a riposare, ero piuttosto scombussolata. I miei pensieri volavano. Ascoltavo musica e mi ritrovavo a New York nella sala Lincoln Center New Space dove il 15 settembre Jan ed io abbiamo assistito ad un bel concerto di musica classica eseguito da ex allievi della famosa scuola di musica Juilliard. Prima di ogni numero uno di loro annunciava il prossimo brano in modo molto spiritoso. Il pubblico era seduta su sedie e anche per terra, c'erano bambini grandi e piccoli, anche neonati in carrozzine. Finito il concerto Jan ha comprato il loro CD e tutti i musicisti ci hanno messo la loro firma. In questa sala gli spettacoli e concerti sono gratis. Quando c'è un concerto o un'opera nella grande sala principale e se il tempo lo permette, fuori del palazzo viene applicato un maxi schermo e tante sedie vengono sistemate davanti nel piazzale, in modo che chi non ha il denaro necessario per pagare il biglietto possa godersi lo spettacolo all'aria aperta. Da non molto c'è nel Lincoln Center un giardino pensile pendicolare dove tutti possono prendere il sole e fare il picnic. E' costruito sopra il tetto di un palazzo che ospita un ristorante italiano (cliente di Jan).
Non è facile avere i figli lontano ma l'importante è saperli felici e contenti e poi come vantaggio c'è che in questo modo mi sposto per andarli a trovare e vivere per un attimo assieme a loro la loro vita in paesi lontani. Mi reputo fortunata di avere figli amorevoli, bravi e simpatici. A Roma vengono volentieri, è il loro porto d'arrivo e di partenza.



Prato pensile nel Lincoln Center


 

 

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