Sabato scorso, come quasi tutti i sabato, è venuta Junko da me a pranzo. Il tempo era incredibilmente mite, veniva la voglia di uscire all'aria aperta e siamo andate a camminare per il rione Monti, il quartiere più antico di Roma, con il suo dedalo di lunghe vie strette tempestate di negozietti di ogni tipo. Fra il 1924 e il 1936 un'ampia porzione della parte bassa del rione fu distrutta per costruire Via dei Fori Imperiali. La zona della Suburra è stata risparmiata (tra Via Nazionale e Via Cavour). Nella Suburra si trovavano - e qualche traccia la si trova ancora - i bordelli più malfamati, le bettole e le locande più insicure. Giulio Cesare qui vide i natali. E anche il regista Mario Monicelli. Della Suburra i turisti amano molto il pittoresco: strade strette che salgono e scendono, boutiques con creazioni originali, botteghe di artigiani, piccole gallerie d'arte, trattorie tipiche, ristoranti, cafè e bars. Sulla porta d'entrata di un bar di Via dell'Angeletto era affissa la scritta: "Per deputati e senatori il prezzo del gelato è di 30 euro". Dopo aver salutato Fernanda nel suo negozio di antiquariato in Via del Boschetto, passando per Via Panisperna (pane e prosciutto) e Via Baccina, abbiamo visto che in Via dei Serpenti stavano mettendo su un palco per la musica e così abbiamo scoperto che quel fine settimana c'era la festa del quartiere, chiamata "Ottobrata Monticiana". Nella piazzetta della Madonna dei Monti c'erano bancarelle con gioielli fatti a mano, vestiti vintage e tanti altri oggetti. Ci sono piaciuti molto collane e orecchini fatti con bottoni attempati. I loro creatori, un giovane studente e la sua ragazza erano molto simpatici. Mi sono innamorata di queste collane originali (e della simpatia di questi due ragazzi). Il loro prezzo era 15 e 20 euro. Non avevo soldi con me. Il giorno dopo sono tornata con la mia amica Flavia e dopo aver vagabondato per le straduzze affollate ho acquistato una bellissima collana double- face (20 euro) che voglio regalare a Sigrid.
Il nome "Monti" deriva dal fatto che comprendeva il Colle Esquilino, il Viminale, parte del Quirinale e del Celio. Oggi il Quirinale, Castro Pretorio e il Celio non gli appartengono più, ma il nome è rimasto.
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